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    “IL MOTOSCAFO ERA UN FULMINE, NON HA RALLENTATO, LO SCONTRO E’ STATO TERRIBILE. UNA PIOGGIA DI MICROSCHEGGE È SCHIZZATA ADDOSSO AI PASSEGGERI. È COME SE UN SUV ANDASSE A IMPATTARE A 200 CHILOMETRI ORARI CONTRO UN'UTILITARIA” – PARLA IL TESTIMONE DELLO SCHIANTO ALL’ARGENTARIO TRA UNO YACHT E UNA BARCA A VELA, CHE È COSTATO LA VITA A ANDREA COEN, MENTRE ANNA CLAUDIA CARTONI È ANCORA DISPERSA IN MARE – “IL PILOTA DEL MOTOSCAFO NON AVEVA IL SOLE IN FACCIA, LA VISIBILITÀ ERA OTTIMA”


     
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    Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per il Messaggero

     

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    «Ho visto la scena della scontro, è stato terribile. Una pioggia di microschegge di vetroresina che, per il forte impatto tra i due scafi, è schizzata addosso ai passeggeri. Per fare un paragone con la strada, è come se un suv andasse a impattare a 200 chilometri orari contro un'utilitaria. Lo schianto si è visto da lontano».

     

    Il capitano Edoardo Veneziani, ufficiale di coperta di una nota compagnia di navi da crociera e perito navale che collabora con uno studio di Roma, è testimone oculare dell'incidente di sabato scorso avvenuto a circa 7,5 miglia nautiche dalla costa dell'Argentario, nel canale di mare che separa il promontorio dall'isola del Giglio. Veneziani era di ritorno proprio dal Giglio, dove si era recato, non per lavoro, ma per una gita.

     

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    Dalla sua barca, quindi, ha assistito - a poca distanza - allo scontro tra il motoscafo Bibi Blue dei turisti danesi e la barca a vela Vahinè della compagnia di amici romani. Una collisione nella quale quest' ultimo gruppo ha avuto decisamente la peggio: Andrea Coen (58 anni) è rimasto ucciso e Anna Claudia Cartoni (che avrebbe compiuto 60 anni domenica prossima) è ancora dispersa in mare.

     

    «VISIBILITÀ OTTIMA» «Innanzitutto voglio chiarire che, al contrario di quanto ho sentito dalle dichiarazioni della ragazza a bordo del motoscafo, la visibilità in quel momento era ottima. I raggi non abbagliavano in alcun modo la vista. D'altronde il sole, nel momento dello scontro, ossia alle 17:03, era ancora alto nel cielo», precisa il capitano Veneziani. Era stata infatti la fidanzata del figlio di Per Horup, l'imprenditore danese alla guida di Bibi Blue, a dichiarare a sommarie informazioni agli inquirenti che la visuale era scarsa a causa dei raggi del sole.

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    «NON ERA GOVERNATO» «Ho visto il motoscafo arrivare come un fulmine da dritta (destra, ndr), rispetto alla barca a vela. Non ha fatto alcuna manovra per evitare l'impatto. Era evidente che non avesse la tenuta di guardia - riferisce l'ufficiale - L'impressione, insomma, è che non ci fosse qualcuno al timone vigile e pronto a intervenire in caso di emergenza. Anche se il motoscafo veniva da dritta e la barca a vela procedeva con il motore acceso e solo la randa spiegata, aveva comunque la precedenza la barca a vela».

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