LUIGI DI MAIO E ALESSANDRO DI BATTISTA INCONTRANO I VERTICI DEI GILET GIALLI
Alberto d’Argenio e Emanuele Lauria per “la Repubblica”
Si sono rimessi, con insistenza, a cercar "casa" a Bruxelles. Ma finora i 5 Stelle a caccia di una «chiara collocazione europea» hanno trovato le porte chiuse.
La missione prosegue, come da input di Luigi Di Maio, che ha messo l' obiettivo dell' ingresso in una grande famiglia politica Ue nel suo programma per gli Stati generali e che di recente ha incontrato nella capitale belga gli europarlamentari grillini.
luigi di maio emmanuel macron
Però le trattative, per una delegazione finita fra i "non iscritti" dopo le Europee del 2019 e l' addio a Nigel Farage, si scontrano con perplessità, diffidenza, aperta ostilità dei possibili nuovi compagni. Una delle piste privilegiate dai 5S porta a Renew Europe, il gruppo di Emmanuel Macron.
Per ragioni tattiche: se andassero alla corte del presidente francese, i pentastellati sarebbero numericamente la seconda delegazione all' interno del gruppo, con conseguente maggior peso politico (e in termini in incarichi). Ma Sandro Gozi, a nome di Renew, fa subito capire che l' ospite non è gradito a Macron: «Nessun contatto coi 5S, nessun negoziato. Per noi un accordo del genere non è la priorità». Ci sarebbe il Pse, dentro il quale hanno domicilio gli alleati nel governo italiano del Pd.
berlusconi orban
Brando Benifei, capodelegazione dei dem, è prudente: «Vorremmo capire meglio cosa sono i 5 Stelle in Europa: a volte ci siamo trovati in sintonia, altre sono apparsi contraddittori. Se si aprirà un dialogo, ci confronteremo con attenzione». Impensabile che i grillini possano essere accettati nella storica famiglia della socialdemocrazia europea.
Al massimo un' ipotesi di ripiego: un apparentamento con il gruppo al Parlamento Ue (Sd) dopo gli Stati generali e in presenza di posizioni più marcatamente europeiste.
SANDRO GOZI EMMANUEL MACRON
Resta il Ppe, soluzione che i 5S dicono di non gradire vista la presenza di Orban. E che comunque difficilmente si concretizzerebbe: si fa fatica a immaginare un sì di Berlusconi ai "pauperisti" di Grillo.
Poi c' è la partita con i Verdi, che i grillini corteggiano di oltre un anno e attorno alla quale il loro gruppo si è spaccato. La componente tedesca del rassemblement ambientalista guarda con timore all' ingresso dei 5S, che in asse con i francesi potrebbero ribaltare gli equilibri all' interno del gruppo. L' eurodeputata Alexandra Geese alza disco rosso: «La democrazia interna al M5S non è abbastanza trasparente».
ignazio corrao
Però, non a caso, Geese lascia spazio all' ingresso di "singoli dissidenti". Una mano tesa ai "ribelli" che hanno votato contro la Pac e per questo motivi sono stati denunciati ai probiviri: Ignazio Corrao, Piedrnicola Pedicini, Rosa D' Amato ed Eleonora Evi che hanno sottoscritto il "manifesto" di Di Battista per gli Stati generali.
ALEXANDRA GEESE
Una mossa, quella della deputata verde tedesca, che ha fatto indignare la capodelegazione Tiziana Beghin («Si è aperto il mercato delle vacche») ma alimenta le voci di una scissione imminente, nei 5S, che parte proprio da Bruxelles. Se non fosse che proprio Geese cita un documento di un anno fa in cui i Verdi tedeschi demolivano Casaleggio («Sovrano assoluto») e bollavano tra l' altro Di Battista come un "burattino". Rendendo più difficile il passo anche ai dissidenti.
PIERNICOLA PEDICINI tiziana beghin 2 Ignazio Corrao tiziana beghin 1
GILET GIALLI DI MAIO DI BATTISTA TONINELLI GRILLINI
luigi di maio gilet gialli