Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
Simone Inzaghi
Sono successe alcune cose importanti. La prima è che l’Inter è tornata a giocare bene con insistenza, si vedono idee diverse anche nei movimenti, come l’inserimento di Barella sul secondo gol arrivato su lancio di Bastoni dalla parte opposta. C’è una leggerezza di gioco che era stata dimenticata, uno spirito di squadra che sta divertendo prima di tutto i giocatori.
luciano spalletti
E al piacere di giocare l’Inter aggiunge oggi sempre intensità, distinguendo così la differenza dei suoi solisti, prima di tutti Barella. Il cambiamento dell’Inter è stato così rapido e completo da far credere che anche la causa della malattia fosse evidente. Ma sembra più la guarigione di tutto un organismo che il frutto di una sola medicina. Il che renderebbe Inzaghi innocente sia nella crisi di prima che nei meriti di adesso. Accadeva qualcosa dietro di lui, questa è la ragione più normale.
FAGIOLI LECCE JUVE
La seconda cosa importante è stato il gol di Fagioli, non un gol qualunque, porta la prima vittoria in trasferta della Juve ma poco banale anche per il ragazzo che lo realizza. Fagioli ha tanta classe, era atteso da tempo. Secondo Allegri è un regista naturale che per esigenze tattiche era diventato un numero 10 in serie B. A me ricorda Giannini, ma ieri ha segnato un gol alla Del Piero.
È stato un gol diverso per qualità e destino, come una porta che si apriva su una Juve lontana da come era stata pensata, ma tornata ad avere almeno uno scopo attraverso i suoi giovani. Il resto, anche a Lecce, non è stato gran cosa. Tra l’altro Szczesny ha guardato alla fine un pallone andare sul palo senza che potesse farci niente.
FAGIOLI LECCE JUVE
Ma il gol di Fagioli ha dato un senso anche alla modestia. L’Inter di adesso è più in alto della Juve anche rispetto ai due punti di differenza in classifica. La Juve di oggi è in costruzione mentre l’Inter è rimasta una squadra. Domenica giocheranno contro ma entrambe non sono padrone di se stesse, dipendono dal Napoli. E non ci sono nel Napoli sintomi di malattia.
Stupisce anzi la facilità con cui arrivano i suoi tanti gol, una prodezza si aggiunge a un’altra con semplicità, come fosse dovuto. Stupiscono anche le continue evoluzioni nel gioco, movimenti che non sono dettagli. Kvaratskhelia, con il rientro di Osimhen, gira molto più dentro il campo, lascia all’altro il primo spazio profondo. È questa lunghezza di gioco di Spalletti cercata ormai in modo quasi ossessivo, che sta prendendo in contropiede il campionato. Nessuno la conosce più, tutto diventa sempre una sorpresa.
victor osimhen VICTOR OSIMHEN Khvicha Kvaratskhelia