Massimiliano Gallo per ilnapolista.it
osimhen
A Verona il miglior Napoli della stagione. Il Napoli più adulto. Il Napoli più completo. Una prestazione di lotta più che di governo. Impreziosita dalla doppietta di Osimhen. Il Napoli ha vinto 2-1 e ha saputo resistere anche dopo il gol di Faraoni (ancora lui) che l’ha riaperta al 77esimo.
Va altresì detto che la squadra di Tudor è poi rimasta in dieci per l’espulsione di Ceccherini. Se Spalletti voleva una risposta dai suoi giocatori, possiamo dire che è arrivata in modo eloquente. La squadra ha dimostrato di credere nei propri mezzi e anche all’obiettivo campionato. E ancora una volta il meglio di sé il Napoli lo ha dato in trasferta.
Spalletti ieri era stato piuttosto chiaro. «Il tempo delle parole è finito». Aveva chiesto, in maniera esplicita, una risposta dai suoi per capire che volto dare alla stagione. Tante volte si era esposto per loro. Ieri non lo ha fatto. Più di qualcosa non gli è piaciuto della partita contro il Milan e le sue scelte sono state fin troppo chiare. Insigne e Zielinski in panchina, Lozano e Anguissa in campo dal primo minuto, con Politano. Lasciateci dire che ha voluto provare il brivido di giocare in undici dal primo minuto e i risultati si sono visti.
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A Verona dove lo scorso anno fu vissuto uno dei numerosi punti più bassi della gestione Gattuso. E dove nella notte è stato esposto quello striscione che in un contesto civile condurrebbe a seri provvedimenti ma questo è il calcio italiano dove dirigenti ignoranti sghignazzano e confondono razzismo con goliardia.
Il Napoli ha mostrato quella determinazione che Spalletti si sarebbe aspettato anche contro il Milan. La partita sporca di cui aveva parlato. Il Napoli l’ha giocata, ribattendo pallone su pallone, senza mai arretrare né sul campo né dal punto di vista agonistico. Quello che si è visto a Verona è stato finalmente un Napoli di lotta.
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Tatticamente, al Bentegodi il Napoli è tornato alla classica mediana a tre, con Lobotka centrale e Fabian e Anguissa nella classica posizione di mezz’ala. Il centrocampista africano ha giocato un formidabile primo tempo e una signora partita. Ha dominato Ilic. La sua presenza in campo si è sentita eccome.
Napoli di lotta, ovviamente con guizzi di qualità. In due di questi casi sono arrivati i due gol di Osimhen. Il primo al 14esimo con un imperioso colpo di testa su cross di destro di Politano. Stacco che ha ricordato il primo gol di Balotelli alla Germania a Euro2010 (l’assist di Cassano fu un’altra cosa, ma non si può avere tutto). Il secondo al 71esimo: dormita della difesa veronese sulla rimessa laterale del Napoli, Di Lorenzo entra in area e Osimhen accomoda in rete. Per il gol numero nove del campionato.
A Verona il Napoli è tornato alla classica mediana a tre, con Lobotka centrale e Fabian e Anguissa nella classica posizione di mezz’ala. Il centrocampista africano ha giocato un formidabile primo tempo, ha dominato Ilic. Ha spesso creato la situazione di uomo in più. Il Verona ha giocato la solita partita basata sul dinamismo.
Un’ultima osservazione sulle scelte iniziali del tecnico di Certaldo. Si potrà dire, e probabilmente Spalletti lo dirà, che Insigne in settimana ha sofferto del classico affaticamento. Noi però scriviamo che il tecnico toscano ha finalmente preso una decisione che a nostro avviso ha ritardato più del solito, probabilmente perché in passato è stato vittima di una lunare campagna di stampa che lo ha additato come mangia-capitani. Ma Insigne non è Totti. Anche i napoletani lo sanno.
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