Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”
RENZI A NAPOLI VALERIA VALENTE
È un fallimento su tutti i fronti quello del Pd a Napoli. Un fallimento che va anche oltre l' uscita di scena dopo il primo turno per la seconda volta consecutiva. È il fallimento della candidata Valeria Valente, ma non solo il suo: è il fallimento del partito, che arriva al minimo storico di consensi, e il fallimento dell' alleanza con i verdiniani di Ala, che doveva essere, sì, un test del Partito della Nazione, ma doveva servire innanzitutto a portare voti.
Ma non ha portato niente. Valeria Valente ammette tutto, e si prende la responsabilità della sconfitta: «Non cerco capri espiatori, ce l' ho messa tutta ma non è bastato. Chiedo scusa a quelli che ci hanno creduto con me e agli elettori».
MATTEO RENZI E VALERIA VALENTE
Quindi ora ben venga il commissario annunciato da Renzi: «Sono d' accordo, c' è bisogno di una persona che si dedichi a Napoli. Qui c' è un problema che si chiama Pd, e gli elettori ce lo hanno fatto capire chiaramente. Ora ci vuole qualcuno che si occupi di ricostruire il partito, di rifondarlo».
Valente fa l' elenco delle riflessioni da cui partire: «La scelta dell' alleanza con Ala bisognava spiegarla meglio. Ma siamo partiti in ritardo e non lo abbiamo fatto». Altro fronte le lacerazioni interne:
LETTIERI CARFAGNA
«Hanno pesato certamente. Non essere riusciti a gestire le primarie si è rivelato un danno. Comunque non credo che se il candidato fosse stato Bassolino le cose sarebbero andate diversamente. Lui le primarie le ha perse, quindi probabilmente al voto sarebbe andato anche peggio di me».
Ora tocca stare a guardare de Magistris e Lettieri, e Valente sceglie di farlo in silenzio: «Non daremo indicazioni per il ballottaggio. Saranno gli elettori che ci hanno sostenuto a scegliere come regolarsi al secondo turno».
MATTEO BRAMBILLA
Lettieri ci conta molto su quei voti, e affiderà agli ex bassoliniani già passati dalla sua parte (ce n' era più d' uno tra i candidati nelle liste che lo hanno sostenuto) il compito di andare a fare proseliti tra gli elettori del Pd, magari anche tra quelli che al primo turno non hanno votato affatto.
Anche de Magistris punta a recuperare qualcosa su quel fronte («Il Pd a Napoli l' ho rottamato io»), ma lui fondamentalmente guarda altrove. Al 10 per cento scarso del candidato dei 5 Stelle Matteo Brambilla, per esempio. Ma anche oltre.
ROSA SCHIANO CON DE MAGISTRIS
Oltre il ballottaggio che, forte dei quasi 20 punti di vantaggio su Lettieri, è sicuro di vincere.
«Dopo il 19 giugno comincerà una rivoluzione che farà parlare di Napoli nel mondo, non solo in Italia. Non miro a nessuna candidatura nazionale tra due anni. Il mio obiettivo è fare di Napoli un forte soggetto politico, la capofila di una rete europea di città ribelli contro un sistema oligarchico, corrotto, mafioso e liberista».