Marco Giusti per Dagospia
carrie fisher harrison ford han solo leia star wars
Carrie Fisher-La Principessa Leia, ci lascia a 60 anni dopo averci fatto sognare per così tanti anni. Leggenda pop, figlia di Hollywood, rampolla della nobiltà di Guerre Stellari, come titola il “New York Times”, ma anche “la più bella creatura che io avessi mai visto”, come ha scritto Steve Martin in un tweet che ha dovuto eliminare dopo le critiche un po’ eccessive di machismo. E bipolare, malata di nervi, chiamava le sue due personalità Roy, “la corsa selvaggia”, e Pam, “quello che sta sulla riva e piange”. Drogata. LSD, Percodan, si riempiva di cocaina anche durante le riprese dell’Impero colpisce ancora.
carrie fisher harrison ford han solo leia star wars
Sul set di Hanna e le sorelle di Woody Allen, nel 1985, ebbe una crisi di droga pesantissima che per poco non la uccise. Poche storie conosciute e non tanto fortunate, un anno con Paul Simon, un flirt con Dan Aykroyd ai tempi dei Blues Brothers, e un altro, rivelato proprio nel suo ultimo libro, con Harrison Ford sul set di Guerre Stellari. L’abbiamo vista andar giù e riprendersi in un gioco al massacro continuo che solo i divi di Hollywood riescono a sopportare.
carrie fisher e george lucas sul set
Mike Nichols, con l’aiuto di Meryl Streep e Shirley MacLaine, in Cartoline dall’inferno, tratto dal suo romanzo e scritto da lei stessa, ha raccontato il suo rapporto difficile con la madre star, Debbie Reynolds, la sua malattia e i suoi rapporti con la droga. Un regista raffinato e spietato come David Cronenberg nel recente Map To The Stars è riuscito pochi anni fa a farle interpretare se stessa e il suo mito in una specie di film specchio della sua vita e delle vite di tante star di Hollywood strangolate dal proprio successo.
In lotta con la sua stessa identità e la sua malattia, ne fece, oltre che un romanzo e un film, anche una commedia, Wishful Drinking, mentre proprio in questi mesi stava girando il mondo col suo ultimo libro, un memoir, The Princess Diarist, pensato proprio per i suoi fan. Icona pop e generazionale praticamente da quando indossò il vestito da principessa Leia per George Lucas nel primo Guerre Stellari rubando il ruolo a ben dodici altre ragazze, da Sissy Spacek a Cindy Williams, da Amy Irving a Jodie Foster, non si può dire che non sembrasse scritto e cucito proprio per lei.
carrie fisher nel 1977 e nel 2015
“Help me, Obi-Wan Kenobi, you’re my only hope”. Nessuna di loro però possedeva quel misto di candore e di alterità da fragile principessa hollywoodiana, la figlia di Debbie Reynolds e di Eddie Fisher, il padre che la molla dopo un anno per correre dietro a Liz Taylor e venir abbandonato per Richard Burton. Tutto questo, per il pubblico di Hollywood era ben chiaro, ma Carrie Fisher manteneva sullo schermo un candore e una nobiltà che arrivarono presto a tutti.
carrie fisher 2
E i suoi sentimenti, i sentimenti della Principessa Leia erano quelli del pubblico, che soffriva e rideva con lei. Quando l’abbiamo vista in bikini Leia non era più la principessina vestita di bianco, ma una icona sexy che avrebbe fatto impazzire i nerd di più generazioni. Gli stessi che la avrebbero voluta per sempre giovane e bella. Carrie Fisher non ha mai smesso di combattere contro la propria immagine. E noi abbiamo cercato sempre di vedere nell’attrice, che invecchiava inesorabilmente, un po’ della principessa Leia.
Nel Risveglio della forza di J.J.Abrams, il film che ci ripropone Leia dopo 32 anni, e la vede recitare con Harrison Ford, molti, troppi fan hanno commentato del suo invecchiamento. Come se non fosse possibile per una star. La stessa attrice scrisse su twitter un anno fa “per favore smettetela di dibattere se sono invecchiata più o meno bene, sfortunatamente questo urta tutti e tre i miei sentimenti. Il mio corpo non è invecchiato bene come me”. In questi anni di delirio da social, di commenti continui, la fragilità di una Principessa Leia invecchiata non era contemplato.
carrie fisher 1
carrie fisher e cane gary
Al punto che non siamo rimasti così colpiti adesso, in Rogue One, nel vederla, “ricostruita” come Leia giovane, con gli effetti digitali esattamente come è accaduto col defunto Peter Cushing. Magari sarà un colpo, nel dicembre del 2017, ritrovarla viva nell’ottava puntata di Guerre stellari, ancora senza titolo, quello diretto da Rian Johnson, che ha girato prima di andarsene.
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