Marco Giusti per Dagospia
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Il cinema spagnolo perde il suo cineasta forse più rappresentativo dell’era a cavallo tra la fine del franchismo e il dopo-Franco, del momento cioè della ricostruzione culturale di un paese negli anni ’60 e ’70, Carlos Saura, 91 anni, adorato da personalità come Luis Bunuel e Stanley Kubrick.
Autore di film come “La caza”, miglior regia a Berlino nel 1966, “Peppermint Frappé”, “Cria cuervos”, con la sua compagna storica, Geraldine Chaplin e Ana Torrent, Grand Prix a Cannes nel 1975, “La prima Angelica”, Grand Prix a Cannes nel 1974, “El jardin de las delicias”, Deprisa, deprisa”, che vinse l’Orso d’or a Berlino. Ma anche della celebre “Carmen” del 1983 con Laura del Sol e Cristina Hoyos, che vince due premi a Cannes per i contributi artistici.
Carlos Saura e geraldine chaplin
Autore di circa cinquanta film, amico di Luis Bunuel, Saura trasformò il suo cinema dopo la morte di Franco in qualcosa di meno cupo e più musicale, fra tango e fado, perdendo la sua prima carica corrosiva e diventando una sorta di ambasciatore della cultura spagnola mentre Pedro Almodovar diventava il regista più amato e innovativa del paese.
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Nato a Huesca nel 1932, abbandona gli stnudi ingegneria industriale per dedicarsi professionalmente alla fotografia. Nel 1950 iniziò un documentario su Goya in 16 mm che non finirà mai. Spinto dal fratello, il pittore Antonio Saura, si iscrive e si laurea in regia nella I.I.E.C (Instituto de Investigaciones y Estudios Cinematográficos) nel 1957.
Gira nel 1959 “Los golfos”, prodotto da Pere Portabella, cosceneggiato da Mario Camus, che verrà proiettato a Cannes nel 1960. Lì conoscerà per la prima volta Luis Bunuel. Scrive dei copioni che hanno problemi con la censura, come “El regreso”, o che non verranno girati. Nel 1963 gira “I cavalieri della vendetta” (“Llanto por un bandido”).
vittorio storaro e carlos saura
Ottiene però grandi risultati coi suoi primi film impegnati, a partire da “La caza” nel 1965 e “Peppermint Frappé” nel 1967, cosceneggiato da Rafael Azcona, lo sceneggiatore di Marco Ferreri , seguiti da “Stress es tres, tres”, “La madriguera”, “El jardin de las delicias”, “Ana y los lobos”, che circolarono anche in Italia.
Siamo già negli anni ’70 con “La prima Angelica” e “Cria cuervos”, 1975, “Elisa vida mia”, 1977. “Mamma compie cento anni”, 1979, e il più tardo “Carmen”, 1983, verranno nominati agli Oscar come migliori film stranieri. Tratta Lorca in “Bodas de sangre”, 1981, mentre passa al film musicale con “Carmen” e “El amor brujo”.
la caza di carlos saura
“Ay, Carmela!” viene premiato col Goya come miglior film spagnolo nel 1991. Diresse anche “Marathon”, film ufficiale dei giochi olimpici di Barcellona nel 1992. In “Dispara” (“Spara che ti passa”), coproduzione italo-spagnola, sceglie Francesca Neri come protagonista in coppia con Antonio Banderas.
Ha lavorato fino all’ultimo, in film o corti di vario tipo, pensiamo solo a “Io, Don Giovanni”, girato in Italia nel 2009, dimostrando di aver perso molta della forza che aveva avuto negli anni’60. Nella sua lunga vita ebbe tre mogli e ben sette figli, uno anche dalla sua compagna più famosa, ma mai sposata, Geraldine Chaplin.
Carlos Saura e geraldine chaplin
carlos saura
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