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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - IL TEATRO E IL CINEMA PERDONO ANTONIO CASAGRANDE, UNO DEGLI ULTIMI GRANDI INTERPRETI DELLA SCENA NAPOLETANA E, SOPRATTUTTO, UNO DEGLI ULTIMI PROTAGONISTI DEL TEATRO DI EDUARDO - IL TEATRO RIMASE AL CENTRO DI TUTTA LA SUA ATTIVITÀ PER TUTTA LA VITA. TORNÒ AL CINEMA IN QUESTI ULTIMI ANNI, RECITANDO DIRETTO DA VINCENZO SALEMME IN “AMORE A PRIMA VISTA”, E DAL FIGLIO MAURIZIO IN “UNA DONNA PER LA VITA” E “BABBO NATALE NON VIENE DAL NORD”, MA ANCHE FINALMENTE DA PROTAGONISTA IN UNO STREPITOSO EPISODIO DI… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    antonio e maurizio casagrande 4 antonio e maurizio casagrande 4

    Il teatro e il cinema perdono Antonio Casagrande, uno degli ultimi grandi interpreti della scena napoletana e, soprattutto, uno degli ultimi protagonisti del teatro di Eduardo, nonché suo assistente alla regia. Lo ricordiamo a fianco di Isa Danieli in una celebre edizione di “Filumena Marturano”, che portarono anche a Parigi, con Angela Luce in un ‘edizione di “napoli notte e giorno” di Raffaele Viviani diretta da Giuseppe Patroni Griffi che esordì a Spoleto, a fianco di Raffaella Carrà nel musical “non sparate al reverendo”.

     

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    Al cinema, dopo l’esordio nel corale “Le quattro giornate di napoli” di nanni Loy nel 1962, e “Il duca nero” avventuroso di Pino Mercanti nel 1963, lo troviamo lanciato da protagnista in “Arabella” di Mauro Bolognini con Virna Lisi e soprattutto in “La ragazza del bersagliere” diretto da Alessandro Blasetti nel 1967, dove era appunto il bersagliere del titolo, fidanzato co Graziella Gravata, l’attrice che il produttore, il vecchio Angelo Rizzoli cercava di lanciare.

     

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    Forte di una popolarità sia teatrale, sia, soprattutto, televisiva, il pubblico lo aveva visto nella celebre serie di commedie di Eduardo agli inizi del nuovo Secondo Programma tra la fine del 1961 e il 1962, da “Sabato domenica e lunedì" a Questi fantasmi”, da Filumena Marturano” a napoli milionaria”, ma anche in molti sceneggiati del tempo, “Luisa Sanfelice”, “Il cappello del prete”, non riuscì a imporsi sul grande schermo come aveva fatto a teatro e in tv. Recitò in molti film, soprattutto negli anni 70, “Beatrice Cenci” di Lucio Fulci, “Detenuto in attesa di giudizio” di nanni Loy, “Milano rovente” di Umberto Lenzi, ottenendo al massimo qualche ruolo da protagonista solo nelle commedie sexy, “Frittata all’italiana” di Alfonso Brescia e “Lulù la sposa erotica” di Paolo Moffa.

     

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    Contemporaneamente fu notevole doppiatore (doppia Hiram Keller nel “Satyricon” di Fellini, Mario Pilar in "Piedone lo sbirro”, ecc.). Nato a Napoli nel 1931, figlio d’arte, padre attore e madre corista del San Carlo a Napoli, a sua volta padre di un attore popolare come Maurizio Casagrande, studiò come cantante lirico, anche se trovò successo immediato nella compagnia di Eduardo. Del resto il teatro rimase al centro di tutta la sua attività per tutta la vita. Tornò al cinema in questi ultimi anni,  recitando diretto da Vincenzo Salemme in “Amore a prima vista”, e dal figlio Maurizio in “Una donna per la vita” e “Babbo natale non viene dal nord”, ma anche finalmente da protagonista in uno strepitoso episodio di “Vieni a vivere a napoli” e in un film poverissimo e sfortunato di Antonio Capuano, "Bagnoli Jungle", nel 2015, dove è un vecchio pensionato dell'Italsider, e nel recentissimo “I fratelli De Filippo” di Sergio Rubini. Appare anche nella versione di Edoardo De Angelis di “Non ti pago”. Ovviamente tratto da Eduardo.

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