Marco Giusti per Dagospia
paul vecchiali.
Se ne va il regista di “Femmes Femmes”, “Corpo a cuore” “Una donna per tutti” e “Once More – Ancora”, forse il primo film sull’Aids visto da un regista dichiaratamente omosessuale, adorato dalla critica europea, Paul Vecchiali, 93 anni, attivo dagli anni ’60 a oggi, fra cinema e tv, anche se la sua maggior fortuna critica nel nostro paese si fermò circa una ventina d’anni fa.
Corso, nato a Ajaccio nel 1930, passò l’infanzia a Tolone. Iniziò a girare i suoi primi film a trent’anni, dopo una serie di piccoli film sperimentali, “Les primes drames”, 1961, con Michel Piccoli, Nicole Courcel, Jean Pommeir, il corto “Les roses de la vie” con Jean Eustache, Les ruses du diable (Neuf portraits d'une jeune fille), 1966, “L’etrangleur”, 1970, con Jacques Perrin e Julien Guiomar. Ma sarà “Femmes femmes”, 1974, piccolo film in 16 mm girato con due protagoniste strepitose, Hélène Surgère e Sonia Saviange, che dividono la stessa abitazioni, attrici, che recitano improvvisando parecchio, a lanciarlo davvero al Festival di Venezia.
rose la rose, femme publique
Pasolini lo adorò e riprese le due attrici per il suo “Salò”. Nel successivo “Change pas des main”, con Myriam Mézières e le stesse Hélène Surgère e Sonia Saviange, una politica si ritrova il problema che il figlio ha girato un porno e si teme un. Ricatto. Vecchiali sceglie temi difficili e non è particolarmente adatto al cinema più facile del tempo. In “La machine”, un trentenne è condannato a morte per aver ucciso un bambino di otto anni.
corpo a cuore di paul vecchiali
Nel celebre corto “Maladie”, lo stesso regista legge il diario della malattia del padre morto di cancro. La malattia torna pure nel successivo e fortunato “Corpo a cuore” con Nicolas Silberg e Beatrice Bruno, dove scatta l’amore tra un meccanico e una donna più grande che ha ancora poco da vivere.
Romantico, eccessivo, Vecchiali torna al successo con lo strepitoso “Una donna per tutti” o “Rose la Rose, femme publique”, dove la protagonista, Marianne Basler, è una prostituta di Les Halles a Parigi, legata a un pappone, Jean Sorel, che si innamora di un bel ragazzo, Pierre Cosso. Nel 1988 fa grande colpo il suo film sull’Aids, “Once More – Ancora” dove un uomo lascia la famiglia per vivere finalmente la sua vita con un altro uomo.
catherine deneuve le cancre di paul vecchiali
Negli anni successivi, Vecchiali si muove tra serie tv, corti e qualche raro film, senza perdere mai di vista il suo tipo di cinema, di grande forza sentimentale e sociale, e i suoi attori più amati, da Marianne Basler a Edith Scob. In “Le cancre”, 2016, lui stesso si mette in scena alla ricerca del primo amore della sua vita, Catherine Deneuve. Il suo ultimo film, addirittura del 2022, “Pas… de quartier”, è un dramma musicale ambientato in un cabaret di travestiti.
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