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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - SE NE VA ANCHE IL BATTAGLIERO NICO CIRASOLA, 71 ANNI, PRODUTTORE, REGISTA, SCENEGGIATORE, MA ANCHE ESERCENTE E EDITORE, MA SOPRATTUTTO DECANO DEI CINEASTI INDIPENDENTI ITALIANI E PUGLIESI IN PARTICOLARE. NON SI È MAI FERMATO DI FRONTE A NESSUN OSTACOLO, NÉ CREATIVO NÉ MINISTERIALE PER PORTARE AVANTI UN PROGETTO. MAGARI NON FACEVA FILM PERFETTI E DA GRANDE SALE, MA RIUSCIVA SEMPRE A STUPIRCI CON MILLE IDEE PRODUTTIVE E CON LA GRANDE SIMPATIA. ERA MOLTO AMATO… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    nico Cirasola nico Cirasola

    Se ne va anche il battagliero Nico Cirasola, 71 anni, produttore, regista, sceneggiatore, ma anche esercente e editore, ma soprattutto decano dei cineasti indipendenti italiani e pugliesi in particolare. Non si è mai fermato di fronte a nessun ostacolo, né creativo né ministeriale per portare avanti un progetto. Il suo corpo a corpo con le istituzioni per fare il suo cinema è leggendario. Magari non faceva film perfetti e da grande sale, ma riusciva sempre a stupirci con mille idee produttive e con la grande simpatia. Era molto amato. "Tutti i registi pugliesi gli devono qualcosa", ho letto.

    nico Cirasola nico Cirasola

    Nato a Gravina di Puglia nel 1951, si era spostato a Bari per frequentare l’Università, dando vita a una grande attività culturale al Centro Santa Teresa dei Maschi nel cuore di Bari. Non ha mai voluto trasferirsi a Roma , dove forse avrebbe trovato più fortuna, e lasciare la Puglia. E in Puglia si è mosso da cineasta indipendente. Il suo primo film, “Odore di pioggia” con Totò Onnis, Agnes Vissgard, Renzo Arbore, Nico Salatino, é del 1989, seguito dalla regia di un film collettivo a episodi, “Corsica”, nel 1991.

     

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    Il suo titolo più surreale e più curioso, “Da do da” “Da do da”, cioè “da qui a là”, con Totò Onnis, Gilla Novak e Donato Castellaneta, aprì nella Venezia del 1994 il “Salon des Refusés”, i film rifiutati dalla Mostra del Cinema. Ero in prima fila. Non ci capii assolutamente nulla. Parla già di immigrati illegali con “Albania Blues”, 2000, scritto assieme a Agostino Ferrente con Valentina Chico, suo figlio Luca e lui stesso nel ruolo di un antennista.

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     Col più tardo “Bell’epoker”, interpretato da Dino Abbrescia, Totò Onnis, Laura Marinelli, Nino Frassica, gira nel 2003 una specie di storia del Teatro Petruzzelli di Bari. Nel 2009 con “Focaccia Blues” che vede tra gli interpreti Dante Marmone, Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido, Nichi Vendola, fa un omaggio alla focaccia di Altamura. Più complessa l’operazione di dar vita al mito di Valentino con “Rudy Valentino”, finito nel 2009 e interpretato da Claudia Cardinale, Celeste Casciaro, Alessandro Haber, Nicola Nocella, Lucio Montanaro.

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     Ha fatto anche l’attore in film di amici. “L’estate di Bobby Charlton” di Massimo Guglielmi, “Un altro giorno ancora” di Tonino Zangardi, “Sangue vivo” di Edoardo Winspeare, “Francesca e. Nunziata” di Lina Wertmuller, “Se sei così ti dico sì” di Eugenio Cappuccio. La sua ultima apparizione al cinema è come attore in “Il maledetto” di Giulio Base, versione pugliese addirittura del “Macbeth” di Shakespeare.

     

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     Leggo che ha pure messo in scena il cortometraggio "Dear Silvestro", omaggio a Silvestro Stallone, nonno del celebre attore Sylvester, barbiere di Gioia del Colle che nel 1932 partì per l’America in cerca di fortuna. Negli ultimi anni, sembrava aver superato la grave malattia che lo aveva colpito qualche tempo fa. E’ morto improvvisamente mentre stava a Roma con la moglie.

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