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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – SE NE VA ANCHE SALLY KELLERMAN, 84 ANNI, ATTRICE E CANTANTE MOLTO AMATA DA ROBERT ALTMAN, CHE LA SCELSE PER IL RUOLO DEL MAGGIORE MARGARET “HOT LIPS” HOULIHAN IN “M.A.S.H” NEL 1970 – FU GRAZIE A QUEL RUOLO, DOVE ERA SIA ASSOLUTAMENTE COMICA CHE MOLTO SEXY, AVEVA UNA NOTEVOLE SCENA DI NUDO CHE VERRÀ RIPRESA PERFINO NELLA SAGA DELLE SOLDATESSE DI EDWIGE FENECH, CHE DIVENTÒ UNA STAR E VENNE NOMINATA AGLI OSCAR - HA LAVORATO MOLTISSIMO, SI CALCOLA QUALCOSA COME 147 TITOLI TRA FILM E TELEFILM. UN’ATTIVITÀ CONTINUATIVA DALLA FINE DEGLI ANNI ’50 A DUE ANNI FA – VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Se ne va anche Sally Kellerman, 84 anni, attrice e cantante molto amata da Robert Altman, che la scelse per il ruolo del Maggiore Margaret “Hot Lips” Houlihan in “M.A.S.H” nel 1970, ma la volle anche come angelo con tanto di ali nel successivo “Brewster McCloud” e la ritrovò negli anni ’90 per “Pret-à-porter” come la direttrice di una rivista di moda e per “I protagonisti” come se stessa.

     

    Fu grazie al ruolo di “Hot Lips”, bollente maggiore dell’esercito americano nella guerra di Corea a fianco di Donald Sutherland e Elliot Gould, allora sconosciuti, dove era sia assolutamente comica che molto sexy, aveva una notevole scena di nudo che verrà ripresa perfino nella saga delle soldatesse di Edwige Fenech, che diventò una star e venne nominata agli Oscar. Non vinse, perché quell’anno l’Oscar andò, un po’ inutilmente, a Helen Hayes per “Airport”. Ma tutti tifavamo per lei.

    sally kellerman brewster mccloud sally kellerman brewster mccloud

     

    Bionda, elegante, molto alta (1,80) e per questo difficile da inserire nei film della New Hollywood tra un Al Pacino e un Dustin Hoffman, Sally Kellerman era nata nel 1937 a Long Beach, figlia di una pianista e di un dirigente della Shell.

     

    Aveva sempre sognato di fare il cinema, anche se intraprese contemporanemeante anche la professione di cantante. Studiò prima con Jeff Corey e poi con l’Actor’s Studios di Los Angeles.

     

     

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    Stava per debuttare come protagonista di “Santa Giovanna” di Otto Preminger nel 1957 quando, all’ultimo istante, il regista preferì l’altrettanto inedita e altrettanto bionda Jean Seberg. La Kellerman ripiegò su un ruolino in un film di cattive ragazze di serie B prodotto da Samuel Z. Arkoff, “Reform School Girls” di Edward Bernds interpretato anche da Edd Byrnes.

     

    Tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, lavorò moltissimo nelle serie televisiva. La troviamo al cinema nell’horror “Le mani dell’assassino” del 1962, nel poliziesco “Il terzo giorno” di Jack Smight con George Peppard. Ebbe anche un buon ruolo nel thriller di Richard Fleischer “Lo strangolatore di Boston” con Tony Curtis nel 1968 e nella commedia “Sento che mi sta succedendo qualcosa” nel 1969.

     

    La svolta arrivò grazie a Robert Altman e al ruolo di “Hot Lips” in “M.A.S.H” e alla nomination all’Oscar. Arrivarono così ruoli maggiori nel già citato “Brewster McCloud” dove è l’angelo che protegge Bud Cort, “Amiamoci così, belle signore” di Gene Saks dalla commedia di Neil Simon con Alan Arkin, “Rafferty and the Gold Twins” di Dick Richards con Alan Arkin e MacKenzie Phillips, “L’inseguito” di Howard Zieff con James Caan, il thriller “A Reflection of Fear” di William A. Fraker con Robert Shaw, il musical superflop “Orizzonte perduto” di Charles Jarrot con Peter Finch e Liv Ullman.

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    Negli anni ’70 Sally Kellerman fu di fatto una delle grandi protagoniste della New Hollywood rivoluzionando il ruolo della bella ragazza anni ’60, facendone qualcosa di veramente più grintoso, ironico e esplosivo.

     

    Rifiutò, magari sbagliando, prima il ruolo da protagonista in “Bob&Carol&Ted&Alice” di Paul Mazursky, poi il ruolo poi andato a Karen Black in “Nashville” di Altman, ma la troviamo tra i protagonisti dell’innovativo “Welcome to Los Angeles” di Alan Rudolph, collaboratore e pupillo di Altman. 

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    E’ la madre di Diane Lane in “Una piccola storia d’amore”, ma la troviamo anche in “Foxes” di Adrian Lyne e nel bellissimo “Così è la vita” di Blake Edwards con Jack Lemmon e Julie Andrews e nel divertentissimo “A scuola con papà” di Alan Metter col comico televisivo Rodney Dangerfield. Ripete ancora il suo ruolo di commediante sexy protagonista come Roxy Dujour in “Meatballs” di George Mendeluk nel 1986 e ritrova Donald Sutherland nel bel film di Percy Adlon “Younger and Younger”.

     

    Ha avuto due mariti, Rick Hedelstein e Jonathan D. Krane, sposato nel 1980, col quale ebbe una serie di problemi quando si innamorò di Nastassja Kinski. Poi tornò a casa. Ha lavorato moltissimo, si calcola qualcosa come 147 titoli tra film e telefilm.

     

    Un’attività continuativa dalla fine degli anni ’50 a due anni fa. Tra i titoli più trash leggiamo “Lussuria”, scritto e diretto da Zalman King nel 2011 con la modella Shawnee Free Jones e Seymour Cassel. “The Remake”, un curioso film diretto da Lynn Alana Delaney che la vede protagonista assieme a Robert Romanus e a Larry King è del 2016.

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