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    IL NEMICO NUMERO UNO DEI GIORNALISTI NON SONO I POLITICI MA GLI EDITORI – IL GRUPPO RIFFESER MONTI VUOLE IMPORRE AI REDATTORI UN’AUTORIDUZIONE DELLO STIPENDIO: TRE GIORNI DI PERMESSO NON RETRIBUITO AL MESE PER TUTTO IL 2025, CHE FARANNO RISPARMIARE ALL’AZIENDA 2 MILIONI E MEZZO (MA VIOLANO IL CONTRATTO NAZIONALE) – ALLA “GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” LICENZIANO 29 GIORNALISTI E 23 POLIGRAFICI CON UNA MAIL - GRAZIE A UNA LEGGE DEL GOVERNO MELONI, ARRIVERÀ UN DILUVIO DI PREPENSIONAMENTI…


     
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    Estratto dal “Fatto quotidiano”

     

    andrea riffeser monti foto di bacco (3) andrea riffeser monti foto di bacco (3)

    Tempi duri per i giornalisti italiani, alle prese con l’inarrestabile crisi della carta stampata. Sabato scorso la redazione dell’agenzia Askanews ha indetto uno sciopero di 24 ore per protesta contro l’ulteriore taglio del costo del lavoro che l’editore vorrebbe imporre.

     

    Nello stesso giorno sono scesi in sciopero anche i giornalisti delle testate del presidente della Federazione editori di giornali (Fieg), Andrea Riffeser Monti. Riffeser Monti, a capo dell’omonimo gruppo che edita Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, Qn-Quotidiano Nazionale, Quotidiano.net e Luce!, nonostante stati di crisi del gruppo ininterrotti dal 2012, ha proposto ai giornalisti un’autoriduzione dello stipendio (3 giorni a testa di permesso non retribuito al mese per tutto il 2025) per ottenere un risparmio di 2 milioni e mezzo sul costo del lavoro.

     

    LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

    Lo sciopero è stato compatto contro una proposta considerata “offensiva e fuori dal Contratto nazionale di lavoro”. Riffeser ha invece definito “inaccettabile, incomprensibile e provocatorio” il comportamento dei comitati di redazione.

     

    La crisi non risparmia nemmeno la Gazzetta del Mezzogiorno […]. Edime, società editrice della testata di proprietà degli imprenditori Antonio Albanese e Vito Miccolis, il 16 ottobre ha comunicato per email ai sindacati di aver avviato una procedura di licenziamento collettivo per 29 giornalisti e 23 poligrafici. […]

     

    Intanto sulla crisi del settore sta per intervenire il governo. Nella bozza dello schema di decreto legge che dà attuazione al Pnrr in materia di lavoro, università e ricerca è stata introdotta una norma che storna una quota sino al 5% del fondo pubblico per l’editoria “da destinare a misure di risoluzione di situazioni di crisi occupazionale a vantaggio delle imprese operanti nel settore”.

    quotidiani italiani 2 quotidiani italiani 2

     

    Vengono così nuovamente rifinanziati i prepensionamenti per i giornalisti  […]. Una mossa attesa dagli editori che da mesi si sono messi in fila per prepensionare decine di giornalisti: tra questi secondo alcune informazioni ci sono i redattori di Askanews, Repubblica, Corriere dello Sport, Libero, Il Giornale, Il Messaggero e dall’anno prossimo anche il Corriere della Sera.

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