Valentina Arcovio per ''Il Messaggero''
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Non bisogna avere i capelli bianchi per ammalarsi di diabete. Oggi non più. Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un aumento della prevalenza del diabete di tipo 2 tra adolescenti e giovani adulti (dai 30 ai 45 anni) un po' in tutto il mondo.
Quindi, si rivolge anche a loro quest' anno la Giornata mondiale del diabete, che si celebra ufficialmente oggi. Il perché il diabete colpisca sempre più giovani ancora non è molto chiaro, ma gli scienziati concordano nel ritenere che c' è un legame con i crescenti tassi di obesità infantile e, quindi, con una maggiore esposizione ai fattori di rischio fin da piccoli. Anzi, addirittura prima di nascere.
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«E' stato ampiamente dimostrato che le donne incinte che si espongono a fattori di rischio come obesità, fumo, inattività fisica, stress e così via possono provocare alterazioni epigenetiche nel Dna del nascituro che lo espongono a un maggior rischio di ammalarsi di diabete da adulto. Cibi da fast food e una vita sedentaria predispongono alla malattia», spiega Vincenzo Lionetti, esperto di nutrizione della Scuola Superiore Sant' Anna di Pisa.
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L'ALLARME Non dovrebbero stupirci i numeri di questa gigantesca epidemia globale. Secondo le stime dell' International Diabetes Federation, nel 2017 si contavano nel mondo circa 425 milioni di pazienti, con una prevalenza in crescita vertiginosa: le proiezioni per il 2030 parlano, infatti, di 552 milioni di malati.
La Società italiana di diabetologia (Sid) stima che nel nostro paese ci siano circa 4 milioni di persone con diabete, a cui bisogna aggiungere un altro milione che ancora non sa di essere malato. Quest' ultimi sono i cosiddetti pazienti invisibili, che non vengono trattati nei centri specializzati. Non basta. Si devono aggiungere altri 7 milioni di italiani in condizione di pre-diabete, vicini quindi alla completa manifestazione della malattia.
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«I pazienti che presentano forme iniziali di diabete - spiega Raffaele Scalpone, medico diabetologo, responsabile del servizio di diabetologia presso l' Istituto Neurotraumatologico Italiano e presidente dell' Associazione italiana per la difesa degli interessi dei diabetici - sono affidati al medico di base, malati invisibili che dovrebbero avere a disposizione centri e medici specializzati in grado di attuare strategie preventive della patologia diabetica».
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Perché se è vero che nei centri diabetologici italiani, stando all' Associazione medici diabetologi (Amd), un paziente su due accede al massimo livello di qualità delle cure, c' è una buona parte della popolazione che ne viene esclusa. Il problema del diabete è più urgente nelle città, dove ne soffrono 2 persone su 3.
Le città, afferma Andrea Lenzi, presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie e presidente dell' Health City Institute, «stanno diventando patogene, qualcosa che non avremmo immaginato fino a 30 anni fa. Per combattere il diabete nelle città bisogna promuovere azioni alleandosi con sindaci e istituzioni». Azioni urgenti di contrasti sono necessarie, avvertono gli esperti, anche alla luce dei costi dell' epidemia.
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A questo punto, rileva il presidente eletto Sid Agostino Consoli, «è necessario che tutta la popolazione e tutte le famiglie vengano coinvolte in una incessante opera di aumento della consapevolezza». Per questo, la Società di diabetologia ha deciso di indire un concorso fotografico #MoveAndTheCity che viaggerà su Instagram e sugli altri canali social della Sid.
Oggetto: raccontare con una foto in che modo l' intera famiglia si tiene in movimento. Correre al parco, andare in bicicletta al lavoro, raggiungere a piedi le proprie mete. Per partecipare, basta scattare una foto che racconti in che modo la propria famiglia si tiene in movimento in città, postarla su Instagram con l' hashtag #MoveAndTheCity e scrivere nella didascalia cosa rappresenta il concetto del tenersi in forma in famiglia, anche in città. Il concorso si concluderà il 16 febbraio 2019. Il vincitore verrà premiato con una Fotocamera Sony Alpha 7RII.
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LA TERAPIA Presto, grazie all' utilizzo dei Big Data e all' Intelligenza artificiale, ad esempio, si potrà prevedere l' insorgenza del diabete e così potrà curare la malattia in modo sempre più personalizzato. C' è chi, invece, guarda con interesse a una nuova terapia dietologica, ovvero una particolare dieta chetogenica che sembra in grado di far regredire il diabete di tipo 2.
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La Giornata di oggi è principalmente dedicata alla prevenzione. Molte le iniziative. In serata, precisamente alle 19, l' Ospedale Fatebenefratelli di Roma si illuminerà di blu per dare il via nella regione Lazio alle iniziative promosse dalla Società italiana di diabetologia.
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