Elisabetta Muritto per D Donna - Repubblica
ora esiste la app per farsi amanti in aeroporto
A 22 anni, S. è già una veterana di Tinder. È carina, poliglotta, figlia di expat, allevata tra Estremo Oriente e Nordeuropa. Al momento vive a Londra, vuol farsi un nome nella moda. Intanto si dà da fare con piccoli lavori a progetto, eventi, organizzazione di sfilate e matrimoni, set design, vernissage d' arte, pierre.
Racconta che ha un rapporto affettuoso ma conflittuale con i genitori sessantottini, e che alle faccende di cuore ha dato un taglio: non s' illude di incontrare a breve, sulle strade del mondo, se non "Mr Right", almeno un boyfriend che le faccia perdere la testa magari per 5 minuti.
Le città in cui la porta il temping - è così che proprio a Londra la direttrice per lo sviluppo del capitale umano di Deloitte Uk, l' autorevole Anne-Marie Malley, ha definito il lavoro qualificato ma intermittente - sono sterminate, stratificate, esigenti e provvisorie.
TINDER
E lei ormai lavora troppo e troppo on-demand, ha poco tempo, poca voglia e ancora meno soldi per imbarcarsi in rapporti d' esito incerto. «Non ne vale la pena. Preferisco "swippare" sullo smartphone». Risultati? «Tanto sesso, mediamente di qualità accettabile. Poche rotture di scatole. E parecchi amici, di solito con qualche anno più di me, che talvolta rivedo».
Contenta? S. manda uno sguardo obliquo: «È una domanda senza senso. A parte le delusioni del passato, il fidanzato è un lusso che non posso più permettermi. Anzi, da questo punto di vista anche la Summer of Love, l' amore libero degli anni '60-'70 vissuti da mia madre, oggi richiederebbe costi e fatiche improponibili. E poi me lo sono chiesto tante volte: la mamma era davvero padrona della sua sessualità, prima di incontrare papà e capire che era uno con cui pianificare la vita?».
Sì, Tinder rende economicamente più efficiente ogni mossa. E questo è il punto. Ovvio, per fare l' amore ci vuole un partner. Ma i modi, le quotazioni e il galateo, esplicito o sottinteso, con cui questi viene conosciuto, valutato e ingaggiato, sono sempre una questione di economia, oggi improntata dalle entrate irregolari e dalla smisurata mobilità dei Millennial.
tinder equivale alla lussuria
La constatazione viene da un saggio d' inconfondibile sapore newyorkese, Labour of Love: The Invention of Dating di Moira Weigel, trentenne, scrittrice e giornalista di Brooklyn. Che "agganciare" un moroso o una morosa sia sempre stata una faccenda squisitamente individuale ma superconnessa al Pil e alla lotta di classe forse lo sappiamo, e lo sa meglio Weigel.
tinder
Che difatti viaggia nel tempo attraverso le pagine: il dating moderno nasce insieme alla rivoluzione industriale, quando le donne entrano a plotoni nel mondo del lavoro e si riversano nelle città.
Le segretarie che "escono a cena" col capufficio, le shopgirl dei grandi magazzini, commesse che diventano sofisticate copiando lo stile delle clienti chic e poi sposano gli scapoli ricchi. Le coppiette di adolescenti consumisti del boom. Il playboy figlio di imprenditori e le Cosmogirl di buona famiglia. I single-bar di Manhattan affollati con discrezione di hostess e modelle.
tinder social 4
Gli yuppies e le escort dispendiose; le neozitelle in carriera; le top manager della Silicon Valley che congelano gli ovuli con i benefit aziendali...
E infine i dater digitali, acrobati portabandiera della hookup culture o nuova-cultura-del-sesso-occasionale: solo negli Usa generano un fatturato di 2,2 miliardi di dollari (fino al 2019 la crescita sarà di 100 milioni di dollari all' anno); e decretano il successo delle app del colosso IAC/Interactive Corp, e cioè Match.com, OkCupid e soprattutto Tinder (che sfoggia il mitico, misterioso algoritmo Elo e 26 milioni di match quotidiani). Complessivamente nel mondo, i dater sono circa 91 milioni (in Italia più o meno 9 mila, e dal 2014 crescono del 30% ogni anno).
tinder durante la campagna elettorale
Ma non è solo per quste cifre da capogiro che la Dating Economy 2.0 è specchio della Gig Economy di questi anni provvisori, e cioè di una domanda e un' offerta di competenze e servizi con date di scadenza ben segnalate. In sintesi, di uno stare al mondo che non prevede più posti fissi, neanche sotto le lenzuola.
tinder rivoluziona gli appuntamenti
C' è pure un lessico erotico che cambia. Si aggiorna, si fa affaristisco e finanziario, mescola la brutalità pop al gergo aziendale e al vocabolario del potere: Moira Weigel, che di Tinder ha monitorato le acrobazie sue e di amici, cita reach out (mettersi in comunicazione, per capire se si può combinare qualcosa), follow up (che cosa comunicare dopo una campagna pubblicitaria, meglio: dopo essere stati a letto insieme), shopping around (vediamo un po' che cosa c' è di conveniente in giro), fino ai più ovvi friends with benefits, invest in a relationship, return on investment (indice di redditività del capitale investito!), on/off the market, e al più misogino di tutti, damage goods (meglio non tradurre).
TINDER PLUS A PAGAMENTO
«È l' espressione più attuale della modalità vedo-scelgo-clicco-incontro. Nessun impegno, se ti va bene così è ok, altrimenti saluti e baci», sintetizza Marco Rossi, psichiatra, sessuologo e presidente della Società italiana di sessuologia ed educazione sessuale. Già, perché poi c' è la vera flessibilità, quella dei cuori, che non conoscono sentimenti nemmeno se interinali.
Occorre essere competitivi e concorrenziali, e pure il sesso entra in una serie di prestazioni da effettuare quando si può, e da programmare dove si può, magari nello stesso caffè bio o dallo stesso luogo di coworking e con lo stesso tablet che ci impegna da ore: "detachment", l' indifferenza secca, brillante e professionale, è la parola d' ordine, e "u still up?", "sei ancora in piedi?", è il messaggio che si digita alle 2 di notte, perché la telefonata che avverte "passo a prenderti per cena" ormai è archeologia industriale. Un reperto che racconta di chi era assunto a tempo indeterminato e lavorava dalle 9 alle 17, weekend esclusi.
lindsay lohan su tinder
«Il detachment, "sganciarsi", è parte del mezzo praticato. È il linguaggio di un ambiente in cui la dimensione affettiva ha un costo, pre e post sesso. Stabilisce i confini di una notte e basta, mette i paletti, rende tutto più "safe"», spiega Giovanni Boccia Artieri, docente di Sociologia dei media digitali e Internet Studies (Dipartimento scienze della comunicazione, studi umanistici e internazionali) dell' Università di Urbino Carlo Bo.
lily allen su tinder
«È un precariato amoroso», commenta Annalisa Pistuddi, psicoterapeuta e psicoanalista, esperta di sessuologia e di dipendenze tecnologiche. «Cerchi chi ti corrisponde istantaneamente. Sei tu il regalo del momento, il pacco-dono, perfettamente infiocchettato, che mandi a un altro pacco-dono. Nel dating online dei Millennial tutti si cercano, tutti si offrono, ma tutti devono poi lavorare su una doppia fantasia: la confezione-di-sé e la confezione-dell' altro. Un doppio impegno, insomma. Ecco perché, a conti fatti, per molti il dating è più faticoso di un rapporto stabile».
le star si iscrivono a tinder
Weigel non potrebbe essere più d' accordo, non per nulla il suo saggio s' intitola Labour of Love, il duro lavoro dell' amore, e finisce dunque per alludere all' ennesima incombenza sfinente e alienante lasciata sul gobbo delle ultime generazioni. «Che ormai danno quasi per scontato il mordi-e-fuggi. A cui possono rispondere solo calibrando continuamente le loro aspettative», dice Pistuddi.
«Quello che danno per scontato, secondo me, è piuttosto l' ipervelocità della scelta. Il che comporta il destreggiarsi in luoghi espliciti che non richiedono più il gioco della seduzione. Banalizzo: il sito "cercounatipa@soloperstanotte" elimina il bar dell' aperitivo, dove ti tocca indovinare chi ci sta e chi no», aggiunge Rossi.
«Le donne? Non dominano, in Tinder.
halle berry ha frequentato siti di appuntamenti on line
Ma regolano il rituale: sono loro a dare il via alla chat, dopo che l' app ha creato il match. I maschi rischiano di sembrare quelli che ci "provano subito", e generalmente al terzo scambio in chat sono liquidati. E come iniziano l' approccio? Be', le più abili non certo con un goffo "Ciao!", semmai con un "Ma sei veramente tu, nella foto?", che sonda e perlustra», specifica Boccia Artieri.
adele si iscrisse a eharmony
E qui si tocca un tasto dolente. Il lavoro dell' amore, tanto è più precario e online e tanto più pare riprodurre stereotipi di genere. Perché le donne, soprattutto le ragazze, se lo sobbarcano con più studio e meno soddisfazioni. Devono "brandizzarsi", farsi belle, liberarsi ma non del tutto, fingersi sveglie ma non aggressive, mettere la sordina a emozioni e sentimenti, fare lo slalom tra l' ingenuità finalizzata (e se diventi una Tinderella?) e il tracollo della reputazione (non sarai una Tinderslut?).
padri pronti ad incontrare donne su tinder
Devono, insomma, imparare a divertirsi come un maschio, ma senza darlo a vedere. E spesso capire al volo chi pagherà il conto. In fondo, avverte Weigel, quello di oggi è un mondo di freelance del sesso, e una notte d' amore, ragazze mie, è nient' altro che uno stage gratuito. Tutt' al più utile per fare esperienza.
sesso tinder
La scrittrice londinese Sophie Lewis la mette giù un po' più dura e ci induce a temere che il caro affitti, la crisi, i lavori occasionali contribuiscano a costruire il nuovo tecno-maschilismo. Con relativo neoprecariato sessuale femminile, fatto di donne single&povere&emancipate che nel dating si abituano a fingersi disponibili ma disinteressate.
TINDER
«Sono economicamente sterile», proclama dalle pagine del Times un' altra intellettuale inglese, Daisy Buchanan. Che s' include nella generazione di chi può concedersi qualche viaggio esotico, qualche candela Diptyque, qualche metro quadrato in centro, per essere più "appetitosa" e fulminea nel procacciarsi progetti di prestigio. Ma mai una vita sentimentalmente rilassante, tanto meno una famiglia. «E chi ha più voglia di innamorarsi, con le tasse universitarie ancora da pagare?», ironizza.
jamie anderson l atleta che ama rimorchiare con tinder
«La girerei così: queste ansie da prestazione e quest' egoismo esistenziale fanno male al piacere, soprattutto a quello femminile. Ed esaltano nuove abilità. L' impegno virtuale, che è un lavoro, certo, e poco redditizio per giunta, non ci obbliga più a imparare come sedurre, ma come apparire. Le parole, oggi, contano più dei fatti», si rammarica Marco Rossi.
Pistuddi mitiga: «Certo, qualcuna da Tinder pretenderebbe di più, anche se non lo dice. Lo sa in partenza, nella norma il partner scompare dopo una volta o due. È nei patti. Ma ogni volta lei spera almeno in un amante, non in un maschio a caccia di una gratificazione che non comprometta il suo sé, che non ne metta in piazza debolezze e fragilità».
Boccia Artieri però contestualizza. «Certe caratteristiche del precariato erotico sono proprie degli universitari Usa. Perché sono un mix tra fattori biografici, cultura e particolare attitudine ai mezzi di intermediazione. Tinder ha sostituito le confraternite, le feste sballate... E non ha prodotto devianza, anzi, ha creato una rete affidabile, non certo una nuova specie di sfigati. Ha raccolto una generazione che ha imparato a mettere tra parentesi il mondo, che si gode l'"ultimo momento" prima della vita vera, prima di affrontare il debito degli studi. Tinder, negli Usa, non è un' app di massa».
E aggiunge che l' approccio economicistico e cautamente marxista delle studiose anglosassoni andrebbe precisato, proprio perché si sta parlando di pulsioni precarie e giovanili: «Il dating si lega all' economia dell' informazione, più che all' economia in generale». E allora? «Allora "tu" sei il contenuto. "Tu" sei in vetrina. Finché ti va.
il sesso online distruggera twitter
I Millennial segnano la crescita dell' individualismo, ma si sa che cercano una comunità, una famiglia, dei figli. Tinder è il loro esperimento, è la loro fase-college. La causa e l' effetto. È forse un modo per non fare gli errori dei genitori». A proposito: sia Moira Weigel che Daisy Buchanan hanno trovato la dolce metà. Non lavorano dalle 9 alle 17, ma sono innamorate.