Vittorio Sabadin per il Messaggero - Estratti
TRIPOLI PROTESTE DAVANTI ALL AMBASCIATA ITALIANA
Sembra che non siano stati gli israeliani a colpire l'ospedale al-Ahli a Gaza, ma Hamas e Hezbollah ne hanno comunque approfittato per far scatenare in tutto il mondo arabo una serie di sdegnate manifestazioni contro Israele. La gente è scesa in strada in Libano, Libia, Iran, Iraq, Turchia, Giordania, Tunisia e Marocco, urlando slogan non solo contro Tel Aviv, ma attaccando anche le ambasciate di Stati Uniti, Francia, Italia e Gran Bretagna, colpevoli di sostenere Israele.
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A Beirut la folla si è radunata nel sobborgo di Awkar, dove ha sede l'ambasciata americana, urlando slogan e lanciando pietre. Un edificio vicino è stato dato alle fiamme, ci sono stati scontri con le forze di sicurezza che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Attaccata anche l'ambasciata francese, con un lancio di pietre verso l'ingresso così intenso che si è trasformato in una montagna di sassi.
PROTESTE AL CAIRO
La Francia e l'Arabia Saudita hanno chiesto ai concittadini di lasciare il Paese, gli Stati Uniti hanno rimosso dall'ambasciata tutto il personale non necessario. «Non viaggiate in Libano avvisa il Dipartimento di Stato - a causa dell'imprevedibile situazione di sicurezza legata agli scambi di razzi, missili e artiglieria tra Israele e Hezbollah o altre fazioni militanti armate». Il confine con il Libano è sempre più caldo, i terroristi vogliono aprire un nuovo fronte che allenti la presa su Hamas e distruggono una alla volta tutte le telecamere di sorveglianza che Israele ha piazzato sul territorio.
A Tripoli, in Libia, centinaia di persone di tutte le età hanno raggiunto piazza dei Martiri innalzando bandiere palestinesi. Molti si coprivano il volto con la kefiah bianca e nera della Palestina e urlavano slogan contro Israele e l'America: «Il nostro sangue e la nostra anima per Gaza». La polizia ha lasciato fare. Un gruppo di manifestanti ha raggiunto anche l'ambasciata italiana, accusando il nostro governo di appoggiare Israele e chiedendo la chiusura della sede diplomatica.
PROTESTE A TUNISI
A Teheran, capitale dell'Iran, ci sono state proteste davanti alle ambasciate di Francia e Gran Bretagna, con slogan che auspicavano la morte dei due Paesi. I manifestanti si sono però limitati a un lancio di uova. Anche a Tunisi è stata presa di mira l'ambasciata francese, «alleata dei sionisti». Nelle tv arabe sono state mostrate manifestazioni nello Yemen, in Marocco e Iraq. Israele ha disposto l'evacuazione dello staff delle ambasciate a Rabat e al Cairo e ha dichiarato lo stato di allerta in tutte le sue sedi diplomatiche.
Ad Amman, capitale della Giordania, circa 5.000 persone si sono radunate presso l'ambasciata israeliana, a stento arginate dalla polizia che ha chiuso le strade. Folla urlante pure davanti all'ambasciata israeliana di Ankara e al consolato di Istanbul, in Turchia, dentro al quale è riuscito ad entrare qualche manifestante. Il presidente Recep Tayyip Erdoan aveva accusato Israele dell'attacco all'ospedale definendolo «al di sotto dei più elementari valori umani». Israele ha ordinato ai propri cittadini di non andare in Turchia, luogo diventato per gli ebrei molto pericoloso.
proteste pro palestina a londra 9 proteste in iran contro israele