Celestina Dominelli per il “Sole 24 Ore”
DELRIO
La vendita di Alitalia potrebbe avvenire prima del voto, «auspicabilmente nelle prossime tre-quattro settimane». A dettare il timing per la cessione della compagnia è stato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, interpellato a Bruxelles a margine del Consiglio Ue: «La vendita di Alitalia non avverrà necessariamente dopo le elezioni politiche, ma può anche avvenire prima. Anzi, auspicabilmente potrebbe avvenire nelle prossime tre-quattro settimane. Ma dipende molto dallo stato di avanzamento dei negoziati, che vanno avanti giorno per giorno».
COMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHI
Il ministro ha spiegato che «stiamo valutando le offerte, quelle vere stanno arrivando in queste ore e in questi giorni. Va valutato il piano industriale. Ho sempre detto che andava fatta una valutazione attenta, non una svendita rapida. Cominciano ad arrivare proposte interessanti, di sviluppo e non solo di ristrutturazione violenta, quindi vanno fatte tutte le considerazioni tecniche e alla fine i commissari ci daranno un responso e valuteremo».
Di certo, ha chiarito Delrio, «non c' è assolutamente bisogno a oggi, per le valutazioni che possiamo fare, di estendere il prestito ponte» del governo. «I contatti con Lufthansa sono seri, la discussione sta continuando ad andare avanti», e, ha aggiunto, «è ancora solida», «quindi per ora non ci pare» che ci sia un impatto dovuto ai problemi del big tedesco con l' Antitrust Ue per l' acquisizione di Air Berlin.
ALITALIA
La cessione, quindi, potrebbe andare presto a traguardo. Anche se ieri i commissari straordinari di Alitalia, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari - che hanno incassato l' endorsement del ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan («amministrazione attuale sta facendo un buon lavoro») e del collega dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda («ottimo lavoro dei commissari ma Alitalia da sola non può stare piedi») -, non si sono voluti sbilanciare in audizione al Senato.
Intervento di Luigi Gubitosi
«Chiusura prima del voto? Difficile a dirsi, cercheremo di fare tutto il possibile, poi vedremo», ha risposto Gubitosi a margine. Il manager ha poi fornito alcune previsioni sull' andamento della compagnia che stima di chiudere il 2017 con ricavi in crescita dell' 1% e di superare questa asticella a gennaio. «Penso che il 2017 si chiuderà quasi sicuramente con un segno positivo per i ricavi, per i quali stimiamo una crescita dell' 1%. Abbiamo poi indicazioni a gennaio che ci fanno essere fiduciosi su numeri decisamente migliori rispetto al 2016 e che ci fanno pensare a una crescita dei ricavi superiore all' 1%».
Gubitosi ha poi aggiornato anche il dato sulla cassa, pari a 836 milioni a fine novembre (rispetto agli 845 milioni di ottobre) e ha detto di aspettarsi prospettive positive dalla stagione estiva. Sollecitato dai senatori, Gubitosi è tornato sulla joint venture nordatlantica «che hai dei limiti, il principale è stato imporre un limite alla crescita», ma ha anche «vantaggi importanti perché Delta è un ottimo alleato».
CARLO CALENDA
Ergo, serve attenzione nel cancellare le alleanze. «È stato fatto su quella europea, meno importante di quella nordatlantica, ma questo ha portato qualche danno, facendoci rinunciare a 90 milioni di fatturato quest' anno, che in parte abbiamo compensato». È spettato, infine, a Laghi precisare che la bozza di contratto per la vendita, già sottoposta ai potenziali compratori, prevedrà alcuni obblighi su connettività ed esecuzione complessiva del piano industriale.