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    1. IL PADRE DI SNOWDEN SCRIVE AL GOVERNO USA: “MIO FIGLIO PUÒ TORNARE A CASA, A CERTE CONDIZIONI: NIENTE CARCERE PRIMA DEL PROCESSO E LIBERTÀ DI PARLARE CON LA STAMPA” 2. HA CAPITO CHE LA “TALPA” DEL DATAGATE È INTRAPPOLATO IN UN LIMBO GIURIDICO E POLITICO, E VUOLE NEGOZIARE CON L’AMMINISTRAZIONE OBAMA (CHE NON HA REPLICATO) 3. NON SOLO: NON SI FIDA DI WIKILEAKS. IN UN’INTERVISTA ALLA NBC (VIDEO) DICE CHE “È PREOCCUPATO DI CHI LO CIRCONDA, A CUI NON INTERESSA LA COSTITUZIONE DEGLI STATI UNITI” 4. MA IL FRONTE ANTI-USA È ANCORA COMPATTO: I SENATORI RUSSI LO HANNO INVITATO A COLLABORARE CON LORO, PER “SVELARE SE I CITTADINI SOVIETICI SONO STATI SPIATI DAGLI USA”. MENTRE L’ECUADOR TRACCHEGGIA, IL VENEZUELANO MADURO GLI OFFRE ASILO


     
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    1 - VIDEO: IL PADRE DI SNOWDEN: "MIO FIGLIO NON È UN TRADITORE"

    http://www.today.com/news/edward-snowdens-father-my-son-not-traitor-6C10480514

    LONNIE SNOWDENLONNIE SNOWDEN


    2 - DATAGATE/ PADRE DI SNOWDEN: HA INFRANTO LEGGE MA NON È TRADITORE
    (TMNews) - "Ha infranto la legge, ma mio figlio non è un traditore". A dirlo è stato Lonnie Snowden, padre di Edward, l'uomo che ha svelato al mondo i segreti dell'intelligence statunitense. L'uomo è stato intervistato dalla Nbc.

    SNOWDENSNOWDEN

    "Non penso che abbia commesso tradimento. Ha infranto la legge statunitense, visto che ha diffuso delle informazioni classificate" ha detto Lonnie Snowden, in un'intervista esclusiva con Michael Isikoff della Nbc. "E se vogliono considerarlo un traditore, ha di fatto tradito il suo governo. Ma non credo che abbia tradito la gente degli Stati Uniti" ha aggiunto.

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    Lonnie Snowden non parla con il figlio da aprile e teme che possa essere manipolato da Wikileaks; anche per questo vorrebbe entrare in contatto con lui. "Non voglio metterlo in pericolo, ma sono preoccupato per quelli che lo circondano. Penso che WikiLeaks, se guardiamo al passato, non sia necessariamente interessata alla Costituzione degli Stati Uniti. Credo che il loro obiettivo sia semplicemente quello di rilasciare il maggior numero di informazioni possibile" ha aggiunto.

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    3 - PADRE SNOWDEN:PUÒ TORNARE IN USA,MA A CERTE CONDIZIONI
    (TMNews) - Edward Snowden, l'informatico che ha svelato al mondo i programmi di sorveglianza dell'intelligence statunitense, potrebbe tornare negli Stati Uniti, ma a determinate condizioni. A sostenerlo è il padre di Snowden, Lonnie, in un'intervista alla Nbc.

    Edward SnowdenEdward Snowden

    L'uomo ha raccontato di aver spedito, tramite il suo avvocato, una lettera al segretario alla Giustizia, Eric Holder, presentando una serie di richieste da parte del figlio: quella di non essere incarcerato prima del processo, di poter parlare liberamente con la stampa e di scegliere la città in cui celebrare il processo. A queste condizioni, secondo il padre di Snowden, l'ex informatico della Booz Allen Hamilton sarebbe disposto a tornare negli Stati Uniti.

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    4 - SNOWDEN: SENATORI A COLLABORARE CON LORO
    (ANSA) - Edward Snowden, la 'talpa' del Datagate, è stato invitato a collaborare con il parlamento russo per investigare - una volta definito il suo status legale - se società internet Usa abbiano fornito informazioni su cittadini russi al governo americano. La proposta è arrivata dal senatore Ruslan Gattarov, nominato nei giorni scorsi capo del gruppo di lavoro creato al Senato russo per indagare sulla vicenda Snowden e sull'eventuale attività di spionaggio americana ai danni di cittadini russi.

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    "Invitiamo Edward Snowden a lavorare con noi e speriamo che, appena definirà il suo status legale, collabori con il nostro gruppo di lavoro e ci fornisca prove dell'accesso delle agenzie di intelligence Usa ai server di aziende internet", ha dichiarato Gattarov, citato da Ria Novosti. Il gruppo di lavoro guidato da Gattarov, ex dirigente del movimento giovanile filo Cremlino 'Nashi' (Nostri), includerà parlamentari, diplomatici, magistrati e dirigenti della comunicazione. I risultati preliminari dell'indagine saranno resi pubblici a ottobre.

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    5 - SNOWDEN: FONTE, USA HANNO MESSO RUSSIA IN DIFFICOLTA'
    (ANSA) - Gli Usa "hanno messo deliberatamente Mosca in una situazione difficile non avvisandola in tempo che il passaporto dell'ex agente Cia (Edward Snowden, la talpa del 'Datagate') ndr) era stato revocato": lo dice una fonte vicina al dossier, citata dall'Interfax. "Le autorità russe sono state avvisate post factum, oltre una settimana dopo il giorno in cui fu presa la decisione di revocare il passaposto di Snowden.

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    Se la circostanza fosse diventata nota prima, Snowden probabilmente non sarebbe partito per Mosca e l'intera storia non sarebbe successa", ha sostenuto la stessa fonte. "Ora dobbiamo attendere che l'Ecuador o il Venezuela gli diano asilo politico e che (Snowden, ndr) lasci il territorio russo su basi legali, senza attraversarne il confine", ha aggiunto la fonte. Snowden è ricercato per spionaggio dagli Usa per aver rivelato il colossale programma di spionaggio informatico Prism.

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    6 - NSAGATE: "SNOWDEN UN BRAVO RAGAZZO", MADURO RINNOVA OFFERTA ASILO
    (AGI/AFP) - Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha ribadito l'offerta di asilo a Edward Snowden, la 'talpa' dell'Nsagate. "Se quel giovane ha bisogno di protezione umanitaria e ritiene che puo' raggiungere il Venezuela", ebbene il Venezuela "e' pronto a proteggere questo giovane coraggioso in modo che l'umanita' possa apprendere la verita'" e il suo calvario abbia fine. Maduro ha definito le azioni di Snowden come "la ribellione della verita'" e il giovane informatico americano l'alfiere di "qualcosa che sta avvenendo tra i giovani americani".

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    L'Ecuador al momento sembra la destinazione piu' probabile dell'ex spia americana, anche se giovedi' ha fatto sapere che non ha nemmeno iniziato a esaminare la domanda di asilo politico di Edward Snowden perche' l'ex informatico della Cia non si e' ancora presentato in una sua rappresentanza diplomatica.

    NICOLAS MADURONICOLAS MADURO

    Il presidente venezuelano pero' si e' felicitato con "il compagno Correa", assicurandogli tutto il suo "sostegno" anche per il 'guanto di sfida' lanciato da Quito a Washington: per sgombrare il campo dall'impressione che possa fare retromarcia per cedere alle pressioni americane, Quito ha infatti rinunciato "unilateralmente e in modo irrevocabile" ai diritti commerciali preferenziali contenuti in un trattato prossimo alla scadenza con gli Usa. "Voglio felicitarmi - ha detto Maduro - con il presidente Correa per il gesto coraggioso fatto oggi di aver rinunciato ai diritti commerciali preferenziali con gli Stati Uniti, dopo che gli Usa avevano minacciata di levarglieli qualora avesse dato asilo umanitario a Snowden".

     

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