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    FLASH! "PERCHÉ AVETE PAURA? NON AVETE ANCORA FEDE?" - IN UNA PIAZZA SAN PIETRO DESERTA, IL PAPA SFIDA LA PIOGGIA E INVOCA L’AIUTO DI DIO. "SU QUESTA BARCA CI SIAMO TUTTI, TUTTI: DOBBIAMO REMARE INSIEME" (SPERIAMO CHE QUESTA BARCA NON SIA IL TITANIC) - LA BENEDIZIONE 'URBI ET ORBI' STRAORDINARIA: "IL CORONAVIRUS HA SPAZZATO VIA L'EGO, IL CULTO DELL'IMMAGINE. CON DIO A BORDO NON NAUFRAGHEREMO. LUI RIPORTA IL SERENO NELLE NOSTRE TEMPESTE'


     
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    Da affaritaliani.it

    Il coronavirus ha spazzato via le facili certezze, gli ego, il culto dell’immagine, la cultura dell’eterno presente. Lo dice Papa Francesco, nel corso del momento di preghiera straordinaria di oggi in Piazza San Pietro, Quello che emerge dalla caduta delle illusioni è la nostra appartenenza, come fratelli, al genere umano.   

     

    “La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”, sono le parole del Papa, “Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di ‘imballare’ e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente ‘salvatrici’, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità”.   “Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”, ha aggiunto.

     

    Coronavirus: Papa, ci sentivamo forti ora chiediamo aiuto

     

    Il coronavirus ha portato un’umanità finora certa del proprio potere a tornare a chiedere aiuto per la propria salvezza. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del momento straordinario di preghiera che si è tenuto oggi pomeriggio in Piazza San Pietro.    “Siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta”, ha detto il Papa, “Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”.   “Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!’”, ha aggiunto.

     

     Coronavirus: Papa, è il momento di fare una scelta

     

    Il coronavirus rappresenta per l’uomo il momento della scelta. Lo ha detto Papa Francesco durante il momento di preghiera straordinaria che si è svolto oggi pomeriggio in Piazza San Pietro.   “Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta”, ha detto il Pontefice rivolgendosi direttamente a Dio, “Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri”.

     

    Coronavirus: Papa, i semplici sono forza dello Spirito

     

    Papa Francesco esalta gli umili che danno la vota in questi tempi di coronavirus. E non ricorda solo i medici o i poliziotti o gli infermieri. Parla, nel corso del momento di preghiera straordinario che si è svolto a Piazza San Pietro questo pomeriggio, dei dipendenti dei supermercati, degli addetti alle pulizie, delle badanti. Di tutti quei “semplici” che in queste giornate d’emergenza, senza essere stelle dei talk show, “hanno reagito donando la loro vita”.   “Possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita”, sono le sue parole, “È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni”.

     

    “È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”, ha aggiunto, “Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: ‘che tutti siano una cosa sola’”.   

     

    “Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità”, ha voluto scandire, “Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti”.

     

    Coronavirus: Papa, Dio non ci abbandonare nella tempesta

     

    Papa Francesco ha concluso la preghiera straordinaria tenuta in Piazza San Pietro per il coronavirus affidando l’umanità alla Madonna e chiedendo a Dio di non abbandonare l’uomo nella tempesta.    “Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta”, ha detto, “Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: ‘Voi non abbiate paura’. E noi, insieme a Pietro, ‘gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché sappiamo ch Tu hai cura di noi’”.

     

     

     

     

     

     

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