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    A VACCINARMI NON CI VO’ - IL PARADOSSO DI VO’ EUGANEO, IL COMUNE VENETO CHE HA AVUTO LA PRIMA VITTIMA ITALIANA DI CORONAVIRUS E ORA FA I CONTI CON I NO VAX - SU 101 COMUNI DELLA PROVINCIA DI PADOVA, È IL CENTESIMO PER CITTADINI NON VACCINATI E NON PRENOTATI - IL COORDINATORE DELL’ASL LOCALE: “HANNO SPERIMENTATO IL FUOCO NEMICO EPPURE...BISOGNEREBBE FARE UN'ANALISI SOCIOLOGICA PIÙ CHE CLINICA. ANZI, FORSE CI VORREBBE UN ANTROPOLOGO…”


     
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    Francesco Moscatelli per "la Stampa"

     

    quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 8 quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 8

    Centesimo su 101 Comuni della provincia di Padova. Maglia nera, quasi nerissima, con una percentuale di cittadini «non vaccinati-non prenotati», come vengono definiti i No-Vax nel lessico neutrale dei funzionari sanitari, pari al 18,7%, ovvero 557 persone sulle 2.975 vaccinabili (e su 3.277 residenti). Quattro punti in più della media Veneta, quasi sei rispetto al resto d'Italia.

     

    «All'opposto il dato sull'incidenza di casi positivi è di 213,16 su 100 mila abitanti, il diciottesimo del territorio padovano» conferma il dottor Piero Realdon, coordinatore della Ulss 6 Euganea.

     

    adriano trevisan adriano trevisan

    Il paradosso di Vo' è tutto in questi numeri. L'avamposto della battaglia contro il Covid, la comunità che il 21 febbraio del 2020 subì lo choc di finire in zona rossa circondata dall'esercito e che poche ore dopo pianse la prima vittima italiana del coronavirus, il pensionato di 78 anni Adriano Trevisan, è precipitata in fondo alle classifiche delle località virtuose nell'affrontare la nuova ondata. Il crollo di un simbolo. Al di là delle percentuali.

     

    PIERO REALDON PIERO REALDON

    «Hanno sperimentato il fuoco nemico eppure...Bisognerebbe fare un'analisi sociologica più che clinica. Anzi, forse ci vorrebbe un antropologo» azzarda Realdon. Davanti al ristobar «Locanda al sole», dove tutto è iniziato, i giorni dei tamponi di massa e degli studi scientifici del microbiologo Andrea Crisanti sembrano lontani.

     

    ANDREA CRISANTI ANDREA CRISANTI

    «Siamo nauseati da tutta questa storia» taglia corto un signore, prima di infilarsi in auto. Dentro il locale all'ora di pranzo non c'è nessuno. Sopra il tavolo dove ogni giorno si trovavano per una partita a carte Trevisan e Renato Turetta, anche lui morto a causa del Covid, c'è una fotografia scattata nello stesso punto con la dedica «In ricordo di nostri amizi dea brìscola».

     

    A poche decine di metri c'è la farmacia del dottor Giuliano Martini, che è anche il sindaco. «Comunque siamo sopra l'80% di vaccinati - chiarisce il primo cittadino, fermandosi per un caffè nel retro del negozio -. E per fortuna pur facendo tanti tamponi trovo pochi positivi: lunedì e martedì nessuno, mercoledì soltanto uno su 75 test. Per provare a migliorare le cose a metà dicembre faremo anche un Vax Day: in un Comune vicino ha funzionato».

     

    Giuliano Martini - sindaco di vo euganeo Giuliano Martini - sindaco di vo euganeo

    La relativamente bassa percentuale di vaccinati non è l'unico paradosso di Vo'. Ce n'è un altro, che forse spiega un po' anche il primo. Nonostante i camici bianchi siano i primi influencer, soprattutto nelle realtà più piccole, e in queste settimane ci sia bisogno di loro per spronare anche i più riluttanti a vaccinarsi, a metà novembre uno dei tre medici di Vo' ha lasciato il suo incarico.

     

    Da tempo non nascondeva il suo scetticismo sulle misure decise dal governo, scrivendo su Facebook che «chi ha deciso l'obbligatorietà del Green Pass ai matrimoni è senza cervello», e pure sul vaccino, ironizzando sempre sui social: «Dato che non è sperimentale modificano il bugiardino con nuovi effetti collaterali».

     

    «Frasi inopportune» spiega il presidente dell'Ordine dei medici di Padova Domenico Crisarà. Una possibile violazione deontologica su cui l'Ordine ha già preso una decisione, che nei prossimi giorni verrà comunicata al diretto interessato. Rischia una sospensione fino a cinque mesi. I due medici rimasti, in compenso, fanno gli straordinari.

     

    adriano trevisan 1 adriano trevisan 1

    Nel suo ambulatorio di viale Rimembranza alle 13 il dottor Luca Rossetto, si prepara a un altro pomeriggio di iniezioni booster. «I vaccini sono una nota dolente - conferma-. Ovviamente ci si aspetterebbe che in un Comune segnato da questa esperienza ci sia una sensibilità particolare e non il contrario. Io ai vaccini ci ho sempre creduto e sono soddisfatto di aver convinto l'85% dei miei pazienti. Con questa nuova ondata di variante Delta ho già contato 25 infettati, e fra questi c'erano venti non vaccinati. Ora spero negli effetti del Super Green Pass» .

     

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    All'uscita del paese c'è la rotonda con l'ulivo piantato in memoria di tutte le vittime della pandemia e la targa con la citazione di Ugo Foscolo: «Un uomo non muore mai se c'è qualcuno che lo ricorda». Proprio da lì parte la strada per Vo' Vecchio, dove ha sede l'impresa edile della famiglia Trevisan. Vladimiro, il figlio di Adriano, ha poca voglia di parlare. Si limita a una considerazione: «Vaccinarsi è l'unica soluzione per saltar fuori da questa situazione. Se mio padre avesse avuto la possibilità di vaccinarsi l'avrebbe fatto e forse oggi sarebbe ancora qua».

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