Francesco Semprini per "la Stampa"
FATHI BASHAGHA
Archiviata l'ipotesi di andare alle urne nel 2022, ventilata dopo il posticipo del voto presidenziale e parlamentare del 24 dicembre, la Libia tenta di voltare pagina con un nuovo governo. La camera dei Rappresentanti di Tobruk, il parlamento con sede nell'Est del Paese, ha nominato all'unanimità, con 147 voti, l'ex ministro dell'Interno, Fathi Bashagha. Il quale avrà il compito di traghettare il Paese attraverso una nuova roadmap elettorale che prevede un referendum costituzionale e il successivo voto per il rinnovo del consiglio presidenziale del Parlamento stesso.
ABDEL HAMID DBEIBAH RECEP TAYYIP ERDOGAN
Il consenso plebiscitario per Bashagha, il cui sfidante, l'imprenditore Khaled Biba, si è ritirato prima del voto (sebbene il diretto interessato fornisca una versione differente), è il frutto dell'intreccio di consultazioni avviato a Bengasi all'indomani del posticipo del voto da Ahmed Maetig.
L'ex vicepresidente libico ha infatti tessuto una rete di intese con il generale Khalifa Haftar (senza più appoggio di Emirati, inviso ai russi e con un disperato bisogno di denaro), con il presidente del Parlamento Aguila Saleh e con lo stesso Bashagha agevolando la nomina di quest' ultimo sull'asse di intesa Tripoli-Misurata-Bengasi.
FATHI BASHAGHA
A questo punto sono due i passaggi fondamentali. Il primo è la formazione di un governo entro due settimane, che dovrà ottenere la fiducia, la cui ampiezza sarà determinante per incassare il via libera anche dell'alto consiglio di Stato di Tripoli e il consenso della comunità internazionale. Sebbene le Nazioni Unite continuino a sostenere Abdelhamid Dbeibah, il cui mandato a capo dell'esecutivo doveva terminare il 24 dicembre.
abdul hamid mohammed dbeibah 2
Il premier in carica, che sarebbe stato oggetto di un attentato più dall'aspetto di un atto dimostrativo (alcuni colpi di kalashnikov sul suo convoglio di auto blindate), non ha nessuna intenzione di lasciare la poltrona, e questo potrebbe creare tensioni dal punto di vista politico e della sicurezza, con l'entrata in azione delle milizie.
In caso di fiducia, il governo Bashagha dovrà rimanere in carica per un periodo di 14 mesi durante i quali - ed è questo il secondo passaggio - deve svolgersi il referendum sulla modifica della Costituzione. In caso esso incassi la maggioranza semplice in ognuno dei tre distretti (Ovest, Est e Sud), si potranno tenere le elezioni presidenziali e parlamentari.
2 - LA LIBIA TORNA NEL CAOS: HA DUE PREMIER
Luca Geronico per “Avvenire”
FATHI BASHAGHA
Fallisce l'agguato al primo ministro uscente Dbeibah. Proteste a Tripoli per l'elezione di Bashagha Un passo indietro, verso la «vecchia Libia». La stabilizzazione politica, pare sempre un miraggio nel deserto della Cirenaica. La Camera dei rappresentanti di Tobruk ha scelto il nuovo premier: è Fathi Bashagha e dovrebbe essere lui a traghettare il Paese al voto per le presidenziali. Un passaggio che avrebbe dovuto fissare fragili equilibri nel composito caleidoscopio libico, già diventato una spaccatura del Paese che porta indietro di anni.
abdul hamid mohammed dbeibah
Abdel Hamid Dbeibah, il premier uscente, di primo mattino è uscito illeso a un attentato a Tripoli. Un commando di sconosciuti ha aperto il fuoco contro l'auto del premier mentre stava tornando a casa: la «raffica di proiettili», probabilmente sparata da un Kalashnikov, ha colpito il parabrezza lasciando illesi il politico e il suo autista. Il commando - ignota al momento identità e numero degli assalitori - sarebbe riuscito a fuggire a bordo di un'altra auto. Un agguato che ha tutto il sapore dell'avvertimento mafioso, capace di condizionare il voto previsto poche ore dopo.
Non a caso il procuratore capo della Libia ha aperto un'inchiesta secondo fonti giudiziarie per «tentato omicidio». Dbeibah, magnate dell'edilizia nominato un anno fa durante il processo di pace gestito dall'Onu, avrebbe dovuto dimettersi dopo le elezioni nazionali previste il 24 dicembre. Intanto a Tobruk, prima dell'elezione di Fathi Bashagha, l'unico concorrente - Khaled al-Bibas - «si ritira dalla seduta del Parlamento».
FATHI BASHAGHA
Questa almeno la versione di al-Arabiya con un tweet. Più tardi, però, l'ex funzionario del ministero dell'Interno ha smentito di essersi ritirato dalla corsa a primo ministro. L'elezione di Bashagha, avvenuta per acclamazione e all'unanimità, è stata definita da un deputato, Aguila Saleh, «una completa farsa».
L'elezione a premier di Bashagha, exministro dell'Interno, non può che alimentare veleni e spaccature. Una scelta che potrebbe insabbiare qualsiasi "road map" verso la riforma costituzionale e la transizione a un legittimo governo di unità nazionale. Bashagha, che ha invece incassato l'appoggio del generale Khalifa Haftar e poco dopo quella del Consiglio di Stato, avrà una settimana di tempo per formare un nuovo governo, che dovrà essere sottoposto a voto di fiducia, e per far approvare gli emendamenti alla dichiarazione costituzionale.
abdul hamid mohammed dbeibah
Da quella data, secondo la road map approvata dal parlamento di Tobruk, scatterebbero i 14 mesi entro cui tenere le elezioni. Nessuna dichiarazione di Dbeibah dopo l'attentato, ma il premier sfiduciato da Tobruk nelle scorse settimane, ha ribadito giorni fa che «continuerà a lavorare fino a quando il potere non sarà trasferito ad un'autorità eletta». E a sera arriva il sostegno dell'Onu. Questo vuol dire che la Libia si avvia ad avere - come nel pieno della guerra civile - due governi paralleli: uno con sede a Tripoli e uno a Sirte o Bengasi tornando così alla spaccatura Una spaccatura che non può che alimentare le tensioni sul terreno.
HAFTAR
Già ieri un gruppo di manifestanti si è riunito davanti alla sede del parlamento di Tripoli, protestando contro l'elezione di Fathi Bashagha: i dimostranti hanno chiesto lo scioglimento del Parlamento e dell'Alto Consiglio di Stato, rifiutando «qualsiasi nuova fase transitoria». E mentre da piazza dei Martiri si sono levati slogan per «elezioni subito», da Zauia si sono mosse milizie verso Tripoli.