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    VETO NON VETO – IL PARLAMENTO EUROPEO FA UN PASSO IN AVANTI VERSO L’ABOLIZIONE DELL’UNANIMITÀ, CHE TRASFORMA OGNI DECISIONE DELL’UE IN UN RICATTO DEI PAESI PIÙ PICCOLI E TIGNOSI: L’EUROCAMERA HA APPROVATO UN TESTO CHE PROPONE DI RIFORMARE I TRATTATI PER SUPERARE “LO SCOGLIO DELL’UNANIMITÀ” – L’OBIETTIVO È QUELLO DI DARE PIÙ POTERE PROPRIO AL PARLAMENTO. CI VUOLE POCO: CON LE LEGGI ATTUALI NON CONTA UN CAZZO…


     
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    (ANSA) - Riformare i trattati Ue per adattare l'Europa alle sfide del futuro, superando lo scoglio dell'unanimità e dando vita ad un un nuovo assetto istituzionale per l'Ue fatto di due camere che avranno il potere di nominare il presidente della Commissione Ue e di validare la scelta del presidente del Consiglio europeo: questa la richiesta dell'Eurocamera approvata con 291 voti a favore 274 contrari e 44 astenuti.

     

    La proposta di riforma, preparata dai relatori dei principali gruppi all'Eurocamera emerge dai lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa, l'esperimento di democrazia partecipativa lanciato dalle istituzioni Ue nel 2022. Nel testo gli eurodeputati chiedono il riconoscimento al Parlamento europeo "di un pieno diritto di iniziativa legislativa e del ruolo di colegislatore per il bilancio a lungo termine".

     

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    Il Parlamento europeo avrà inoltre il potere di scegliere i Commissari Ue "in base alle preferenze politiche, tenendo conto dell'equilibrio geografico e demografico, e la possibilità di presentare una mozione di censura sui singoli Commissari". I deputati chiedono inoltre che le questioni che riguardano ambiente e biodiversità siano decise a livello dell'Ue e propongono di rendere le competenze nei settori della salute pubblica, protezione civile, industria e istruzione condivise tra stati e Ue.

     

    Con l'approvazione del testo la presidente dell'Eurocamera dovrà notificare al Consiglio Ue la richiesta di "presentare immediatamente e senza alcuna deliberazione al Consiglio europeo le proposte". Spetta poi al vertice dei capi di Stato e di governo decidere se convocare una convenzione per la modifica dei trattati, decisione che sarà votata a maggioranza semplice.

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