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    IL PASTICCIACCIO DEL TEATRO DI ROMA! SOTTO-MARINO INCIAMPA NELL’ENNESIMA NOMINA FLOP: NINNI CUTAIA È INCOMPATIBILE. MA STAVOLTA È IN BUONA COMPAGNIA: A DARE L’OK FURONO NASTASI E BRAY


     
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    Rodolfo Di Giammarco per "Repubblica - Roma"

    Il teatro di Roma è momentaneamente senza testa, senza la sicurezza di una direzione artistica, che dal 23 gennaio era spettata per nomina del CdA a Ninni Cutaia. È di ieri una nota dell'Ufficio del Personale del Mibact indirizzata al sindaco di Roma Ignazio Marino, sostenente l'incompatibilità della carica attribuita allo stesso Cutaia, in quanto già funzionario dirigente che ha esercitato funzioni ispettive e di controllo anche sul Teatro di Roma, partecipando a commissioni che decidevano gli stanziamenti dei fondi pubblici di pertinenza.

    Ignazio MarinoIgnazio Marino

    L'incompatibilità, riferiscono fonti ufficiali del ministero, è da far risalire alla richiesta di aspettativa regolarmente presentata da Cutaia prima di assumere l'incarico, restando nell'organico del ministero, anche se non più operativo. Dal ministero rendono nota la prassi rispettata in un analogo caso di tempo fa, quando il direttore generale del Cinema Gaetano Blandini, accettando d'assumere la direzione generale della Siae, si vide negata l'aspettativa, e scelse di dimettersi dal ministero.

    Allo stato delle cose c'è un nulla osta del Mibact che non scatterà, non ratificando a posteriori il ruolo di Cutaia per altro già ampiamente esercitato (da gennaio) come direttore artistico di questi mesi e della prossima stagione di spettacoli 2014/2015.

    IGNAZIO MARINO GIANNI ALEMANNO ALFIO MARCHINI A DOMENICA LIVEIGNAZIO MARINO GIANNI ALEMANNO ALFIO MARCHINI A DOMENICA LIVE

    Se ne deduce che, per il decreto Severino 2011 rivelatosi (ora) un ostacolo, spetterebbe a Ninni Cutaia optare per una chiusura definitiva del rapporto col Mibact in favore della carica di direttore artistico dello Stabile per quattro anni (magari replicabili), orientandosi altrimenti per una rinuncia alla guida del Teatro di Roma restando nei ranghi dirigenziali (o in prospettiva direzionali) del ministero.

    Vittorio Sgarbi e Massimo BrayVittorio Sgarbi e Massimo Bray

    Ininfluente, nel frattempo, la raccolta di firme di addetti ai lavori ed esponenti della cultura che avevano consolidato il suo credito al Teatro di Roma. A margine del problema clamoroso, che sembra fatalmente annoverarsi tra le molte questioni artistiche sospese della Capitale, viene da porsi qualche domanda. Come mai il decreto Severino non ha impedito anzitempo un iter di fiducia e di incarico culminato a gennaio?

    Pietro Valsecchi e Salvo NastasiPietro Valsecchi e Salvo Nastasi

    Come mai alla conferenza stampa della nuova direzione del Teatro di Roma con tanto di progetti e idee culturali c'erano, visibilmente presenti, l'allora ministro del Mibact Massimo Bray e il direttore generale del ministero Salvo Nastasi?

    Come mai esistono meccanismi che abilitano un esperto di teatro a prendere in extremis le redini (prima del 31 gennaio, della scadenza dell'obbligo di presentazione dei cartelloni) di una struttura pubblica tra le più importanti in Italia (candidata a Teatro Nazionale), per poi scoprire solo dopo una irregolarità procedurale?

    Teatro ArgentinaTeatro Argentina

     

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