Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”
antonio tajani giorgia meloni giancarlo giorgetti
Per il governo è una verità difficile da ammettere: la decontribuzione in busta paga per i lavoratori dipendenti è finanziata solo fino al 31 dicembre 2024. Se vorrà confermarla, dovrà trovare le risorse nella successiva legge di Bilancio. La polemica innescata ieri dall'opposizione su un dettaglio della Finanziaria trasmessa in Parlamento ne è la riprova. Vediamo perché.
L'oggetto del contendere è l'articolo dedicato alle mamme con due figli a carico, per cui è previsto un taglio più ampio degli oneri previdenziali. Nelle intenzioni del governo la norma avrebbe dovuto consistere in uno sgravio triennale, come per le donne con almeno tre figli. Così era scritto nel testo trasmesso a Palazzo Madama, da cui è iniziata la sessione di Bilancio.
GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI
E però si trattava - chiamiamola così - di una svista, perché priva di copertura, aggravata dall'impegno della maggioranza a non presentare emendamenti. Non appena al Tesoro se ne sono accorti, hanno dovuto scrivere al presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedere una rettifica. «Non ce ne facciamo niente di una presidente del Consiglio donna che non si batte per migliorare le condizioni delle donne», attacca Elly Schlein.
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
Chiara Appendino a nome dei Cinque Stelle è ancora più dura: «Un governo di dilettanti allo sbaraglio che si riempie la bocca con la natalità ma poi cancella opzione donna, aumenta l'Iva su beni di prima infanzia e per l'igiene femminile e ora elimina la decontribuzione per le madri».
Il ministero del Tesoro ha puntualizzato che in effetti di errore si è trattato. «La lettera al presidente La Russa ha lo scopo di rendere coerente il testo trasmesso al Senato con la relazione tecnica e con il testo approvato in Consiglio dei ministri il 16 ottobre. La norma originaria approvata ha sempre previsto un anno di copertura di decontribuzione per le madri lavoratrici con due figli».
LE MANOVRE DEI GOVERNI DEGLI ULTIMI 10 ANNI
[…] Ricapitolando: per le donne con due figli lo sgravio è garantito per il solo 2024, mentre è confermato fino al 2026 per chi ne ha tre e al compimento del diciottesimo anno del più piccolo. La ragione della disparità è presto detta: la platea del primo gruppo di donne è molto più grande del secondo, e dunque di difficile copertura per un triennio. Si tratta di risorse sottratte al bilancio dell'Inps, che il governo dovrà compensare, pena un buco nei conti dell'istituto di previdenza. […]