Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
FABIO DE PASQUALE
Nell’intestardirsi a sottovalutare le prove su Vincenzo Armanna e Piero Amara potenzialmente favorevoli alle difese nel processo Eni-Nigeria, nel contempo valorizzando invece quelle che potevano ad esempio riverberarsi sul presidente dei giudici Marco Tremolada, ad avviso del CG-Consiglio Giudiziario di Milano il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale è stato non imparziale.
Ma questa sua condotta (mai tenuta all’oscuro del suo capo Francesco Greco) è stata — valuta il Consiglio Giudiziario — un caso isolato in una prestigiosa carriera. E si è verificata solo in quel processo complesso, anche per le frizioni col pm Paolo Storari che informalmente aveva additato a lui e ai capi quelle prove diversamente valutate, sicché si può ritenere nel complesso che non abbia intaccato in De Pasquale i requisiti di imparzialità ed equilibrio richiesti dalla legge: così il CG ieri ha argomentato in 13 sì, 1 no e 2 astenuti l’ok al primo quadriennio 2017/2021 del 65enne vice della Procura, e quindi il parere positivo alla sua conferma per altri 4 anni sino al 2025.
VINCENZO ARMANNA
Per allora è improbabile siano scongelati l’iter del procedimento disciplinare e dell’incompatibilità ambientale che Procura Generale di Cassazione e Csm hanno sospeso in attesa dell’esito definitivo (dunque tra almeno 2/3 anni) del processo penale bresciano a De Pasquale per rifiuto d’atti d’ufficio. […] L’Ordine degli Avvocati non ha svolto osservazioni, ma «apprezzamenti per l’attenzione di De Pasquale alle esigenze dei legali».
PAOLO STORARI PAOLO STORARI PAOLO STORARI
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