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A.Cop. per il “Corriere della sera”
«Marine non ha le qualità per fare il presidente»: già prima della sconfitta, in un' intervista ieri al Sunday Times , Jean-Marie ha consumato la sua vendetta su Marine.
Padre e figlia. Se preferite, cane e gatta. È un episodio del 2014, all' apparenza marginale per quanto feroce, che deve avere un senso profondo in questa relazione perché il patriarca lo cita, en passant , di nuovo, col giornale inglese: nel giardino della tenuta di Montretout, uno dei doberman del padre azzannò e uccise la micia bengalese della figlia, lei fece le valigie e lasciò definitivamente la magione.
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Lo stesso modo caustico in cui il vecchio Jean-Marie adesso ne riparla lascia pensare: «Quando i cani leccano la mano delle persone sono di Marine, quando mordono sono i miei». Non deve essere stato facile averlo come padre, e certamente non lo è stato in quest' ultima campagna elettorale, non lo sarà nei giorni a venire.
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Estromesso dal suo Front National nel 2015 dopo l' ennesima battuta negazionista (le camere a gas «dettaglio» della Seconda guerra mondiale), l' anziano parà con la nostalgia di Pétain a 88 anni non si è rassegnato ad assistere alla «dédiabolisation» del partito, come dicono in Francia. Se è in corso una de-demonizzazione (una normalizzazione, diremmo noi) c' è un demone: chi sarà?
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Cerimonia di Stato per il poliziotto ucciso sugli Champs Elysées, il 29 aprile, con il messaggio commovente del marito: «Mi è parso che si rendesse omaggio all' omosessuale più che al politico».
«Giornale di bordo numero 470», l' altro ieri, in dolce vita blu Jean-Marie risponde alle domande di una signora bionda che lo chiama ostinatamente «presidente», e diffonde il video online: «Non è stata una campagna presidenziale - sentenzia - non sono stati affrontati temi fondamentali come la demografia: ricordiamoci che il nostro continente è minacciato dall' esplosione demografica del Terzo Mondo!».
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Il confronto televisivo di mercoledì con lo sfidante Emmanuel Macron? «Marine si è battuta come un boxeur un po' aggressivo». Commento a caldo, appena ieri sera, alla radio Rtl : «Ha sbagliato campagna parlando dell' euro».
«Ha carattere - le concede col Sunday Times -. Ma servono anche altre qualità» per l' Eliseo. Ce le avrebbe più degli altri la nipote Marion Maréchal-Le Pen, giovane deputata, allineata sulla linea tradizionalista del nonno: «Ma deve crescere ancora un po'». Ce le avrà la generazione successiva, la figlia di Marion, Olympe, nata appena nel 2015: «Sarà lei presidente tra trent' anni», profetizza.
Non ci riuscirà mai quell'«ingrata» di Marine. Al passaggio al primo turno, tre milioni di voti in più di quanti ne prese lui nel 2002, il padre confessa di averle mandato una email: «Brava! La parte più dura arriva adesso». Nessuna risposta: «Avrebbero potuto chiedermi consigli ma non mi hanno chiesto niente». Un «dramma edipico», lo dice lui stesso, che si consuma però ben al di fuori delle mura di casa.
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