Tommaso Labate per il Corriere della Sera - Estratti
schlein taruffi
E poi, nascoste sotto il tappeto, rimangono le ambizioni di chi a Elly Schlein è vicinissimo e magari pensava di poter usare la finestra delle Europee per poter dare una mano alla «ditta». Come Loredana Capone in Puglia e Chiara Gribaudo in Piemonte, vicepresidenti del Pd e legate a doppio filo alla segretaria, che avrebbero accarezzato l’idea di candidarsi la prima nella circoscrizione dell’Italia meridionale e la seconda in quella Nord-Ovest.
Ambizioni frenate, anche queste, dal legittimo impedimento che la candidatura della leader — tema molto dibattuto vista l’alternanza di genere e il fatto che l’espressione della tripla preferenza al Sud non è stata mai opzionata oltre un misero 5% dei votanti — fa ricadere sulle altre candidature rosa. Motivo per cui, se la situazione non cambia, entrambe faranno un passo indietro; anzi, meglio, eviteranno di farne uno avanti, senza protestare.
pina picierno
Perché il primo, vero, nodo che sarà sciolto nella direzione del Pd del 15 aprile — col cielo del Nazareno gravido di nubi come piena è la scrivania della segretaria di lamentele, istanze e consigli non richiesti — sarà proprio questo: la candidatura di Schlein. Non tanto i tempi (li deciderà la leader) quanto le modalità, i luoghi, il posto in lista. Nessuno esclude colpi di scena anche se nessuno li conferma. Il rumore di fondo che si avverte anche all’interno della maggioranza del partito tiene conto di tutti gli scenari: compreso quello secondo cui la leader, alla fine, possa decidere di rinunciare a correre in tutte le circoscrizioni, «liberando» spazi per altre candidature rosa, concentrandosi magari su un posto da capolista, uno soltanto.
Pina Picierno alessandra moretti
La marcia di avvicinamento all’appuntamento di metà aprile è scandita da un coro fuori sincrono con voci che si levano da tutte le parti e sugli aspetti più disparati. Il premio della sintesi più efficace, riconosciutole anche da molti avversari interni, se l’è guadagnato sul campo l’uscente Pina Picierno, che con il suo «il Pd non è l’Isola dei famosi» ha interpretato il disagio diffuso che si respira nel partito a proposito delle candidature che arrivano dall’esterno.
Sia chiaro, la ferma opposizione alla candidatura pacifista dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio — osteggiata dall’area che fa riferimento a Lorenzo Guerini, la più sensibile alle sirene di Kiev — non si registra su altri esterni di lusso, da Cecilia Strada a Lucia Annunziata. Ma è un fatto da non trascurare se persino Andrea Orlando, che al congresso è stato uno degli sponsor della candidatura di Schlein, ha messo a verbale la sua speranza «che nelle liste ci sia spazio per qualche rappresentante dei ceti meno abbienti, dei precari, del mondo del lavoro».
PINA PICIERNO - STEFANO BONACCINI
Dovunque ci si giri, nel Pd, c’è un dossier aperto, istruito ma lontano dal diventare una pratica risolta. Lo è anche per l’ipotesi che venga candidata per un seggio a Bruxelles Ilaria Salis, la cittadina italiana detenuta a Budapest. Schlein sta valutando l’opzione con grande serietà, supportata da una porzione significativa dei big che la sostengono, tra cui Nicola Zingaretti. L’ex governatore del Lazio, intervistato dalla Stampa, ha spiegato: «Non so che cosa possa comportare la candidatura per la sua situazione, ma se può esserle utile mi chiedo: perché no?». Non tutta la maggioranza che sostiene la segretaria è favorevole all’operazione, che anche nella sinistra del partito più d’uno considera un boomerang.
schlein osho
Strano ma vero, l’operazione Salis piace di più fuori dai confini della maggioranza del partito, come testimonia l’apertura di Lia Quartapelle, che però è perplessa sull’operazione Tarquinio e comunque si augura che «i civici non oscurino le uscenti». A proposito di uscenti e civici, «ho scoperto della candidatura di Annunziata da una trasmissione tv», ha spiegato Picierno
Marco Tarquinio in abito medievale ad assisi SCHLEINING - MEME BY SHILIPOTI conte schlein speranza pina picierno 2