giorgia meloni e narendra modi - g20 new delhi
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
[…] Oggi il premier indiano Narendra Modi firmerà l'intesa con il saudita Mohammed bin Salman sulla rete infrastrutturale che da Mumbai porterà beni ed energia attraverso la Penisola arabica sino in Europa. È un piano ambizioso di cui l'Italia è azionista. L'invito ad esserci - nota una fonte italiana che ha seguito da vicino lo sviluppo del dossier - non è accidentale, insomma non quello che potrebbe essere visto come uno allargamento a un membro del G7 in quanto tale.
XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Il fatto è che se Washington ha trascinato l'Arabia Saudita, Roma ha svolto un ruolo importante nella definizione di questo progetto che ribattezzato la "Via del cotone" come contraltare a una Via della Seta da cui Roma si è chiamata fuori.
A Palazzo Chigi da mesi ne parlano in una sorta di «Indo-Mediterraneo che vuole essere ponte con l'Atlantico». Per questo l'apertura di Washington alle mosse italiana è stata convinta e quindi incoraggiata. Il 24 agosto Francesco Talò, consigliere diplomatico di Palazzo Chigi ha incontrato Jake Sullivan a Washington e nel comunicato la Casa Bianca evidenziava positivamente «l'accresciuto coinvolgimento italiano nella regione Indo-Pacifico».
narendra modi giorgia meloni
Parole non casuali frutto di un cammino di mesi e consolidato anche nel bilaterale di fine luglio nello Studio Ovale fra Meloni e Biden, che invece non hanno avuto incontri diretti al G20. L'adesione dell'Italia al piano sponsorizzato dagli Usa è frutto di prospettiva strategica.
Ha giocato a nostro favore anche il rapporto ottimo fra Modi e Meloni. La premier era stata in India il primo marzo e aveva ragionato con il premier nazionalista nell'ottica di una partnership fra G20 e G7 (di cui l'Italia ha la presidenza), quindi nel rientro aveva fatto tappa ad Abu Dhabi e a Roma il 9 marzo aveva visto Netanyahu, guarda caso tutti coinvolti nel "Corridor" arabo-indiano. I tempi di realizzazione sono incerti. Gli Usa avvieranno la fase del "financing" a breve, poi gli studi di fattibilità ma nel 2024 scatterà la parte operativa.
FINCANTIERI
Commesse ancora non ce ne sono ma le ricadute sono molteplici per il mondo industriale italiano. Fincantieri e Leonardo sono ben posizionate con il know-how in campo spaziale e marittimo. «Oggi - nota la fonte - possiamo competere con la Francia, due anni fa era impossibile». Condizioni mutate in genere. E per tutti valga il caso della rimozione di Leonardo dalla blacklist indiana che ha riportato l'Italia nell'orbita dell'industria della difesa e della sicurezza di New Delhi.L'architettura di questa visione la forniscono gli Stati Uniti.
GIORGIA MELONI E NARENDRA MODI a new delhi
Ieri Biden ha tenuto una conferenza stampa in Vietnam e ha elencato i molteplici accordi che Washington ha con paesi dell'area del Pacifico, dalla Trilaterale con Seul e Tokyo, al Quad, ad Aukus sino al corridoio indo-saudita-europeo. L'ultima intesa sarà certificata oggi: l'estensione dello status a partner strategico del Vietnam pone anche fine a un lungo cammino di normalizzazione dopo il conflitto di mezzo secolo fa.
Leonardo
Biden ha […] scaricato sulla Cina la responsabilità del deterioramento delle relazioni, «sono loro ad aver cambiato le regole del gioco sul commercio e altri temi» ed evidenziato come «l'indebolimento economico cinese rende meno probabile un attacco a Taiwan» ma «complica i piani di Xi» per la tenuta del suo Paese. Quello che Biden ha invece evidenziato sono «le basi solide» delle relazioni con l'India. Pivot di una rete di alleanze cui l'Italia è entrata dalla porta principale.
JAKE SULLIVAN HILLARY CLINTON jake sullivan scelto da biden