Rimonta, fantasmi scacciati e pure il piano B: ecco cosa c’era nel menu a pranzo dell’Inter a Caglari. Tre a uno per la squadra di Conte, che va sotto – dopo aver sprecato tantissimo – nel primo tempo con il gol di Sottil, ma poi nel secondo tempo – dopo il passaggio alla difesa a quattro, fa tre gol e trova la terza vittoria consecutiva, lasciandosi alle spalle la delusione per l’eliminazione Champions di mercoledì.
barella
Messaggio Promozionale L’Inter approccia il match come meglio non potrebbe. E infatti, tra il 9’ e il 15’, i nerazzurri hanno sui piedi cinque occasioni per passare in vantaggio. In serie: al 9’ doppia chance, prima grazie a una magia di Eriksen per Lukaku, murato da Cragno che poi è bravo pure sul sinistro dello stesso danese. Al 12’ un cross di Eriksen trova Bastoni in area, ma la girata al volo col sinistro finisce alta.
Ancora Inter, solo Inter, il Cagliari sta a guardare. Al 14’ combinazione Lukaku-Sanchez, con conclusione del belga sulla quale Cragno dice ancora no. E il portiere di Di Francesco si esalta ancora al 15’, quando su cross di Darmian Sanchez di testa non riesca a batterlo, trovando la respinta con i piedi. Il Cagliari non riesce ad alzare il baricentro, al 22’ il destro di Rog dai 20 metri è quasi un alleggerimento. C’è sempre Cragno in copertina, con l’intervento più difficile del primo tempo: è il 24’, Sanchez entra bene in area leggermente defilato sulla destra, ma la conclusione è ancora fermata dall’estremo difensore dei sardi.
lukaku
Prodotto lo sforzo più grande, ma senza passare in vantaggio, l’Inter sembra quasi rifiatare. Ci riprova Barella al 38’ con una bella girata al volo di destro su cross di Darmian: destro a lato. Sottil è il più vivo dei suoi, in mezzo Marin e Rog danno battaglia. Al 42’, quasi all’improvviso, passano i ragazzi di Di Francesco. Faragò avanza sulla destra, mette dentro ma trova la respinta di De Vrij, il pallone finisce sui piedi di Sottil che viene murato da Skriniar. L’azione però non è finita: il pallone si impenna, Sottil si coordina benissimo e con il sinistro al volo trova l’angolo più lontano: Cagliari avanti, al primo tiro nello specchio di Handanovic. L’Inter accusa il colpo, un minuto dopo Perisic fallisce l’ennesima chance quando solo davanti a Cragno – ma un po’ defilato sulla sinistra – calcia malissimo sul fondo. Dall’altra parte, al 46’, il Cagliari va vicino pure al 2-0: Faragò per Zappa, tiro cross con Pavoletti che sotto porta fallisce il (non semplice) tap-in.
Nel secondo tempo Conte cambia subito: fuori Perisic, ancora deludente, dentro Hakimi a destra con Darmian che va a sinistra. L’Inter riparte in maniera vigorosa, al 5’ è Skriniar a trovare la deviazione a centro area su assistenza di Darmian: pallone alto. Dopo 13’ finisce la gara di Eriksen: dentro Sensi. E poi anche Young per Darmian. E dopo neppure un minuto l’inglese va subito vicino al pareggio, con un sinistro sul palo lungo deviato in angolo da Cragno. Gara dal copione scritto, l’Inter palla a terra riesce a trovare la conclusione, come quando al 17’ Sensi innesca Sanchez, il cui destro è deviato in angolo. Altri cinque minuti ed è lo stesso Sensi a trovare la conclusione, dopo un inserimento centrale su cross di Hakimi. Primi cambi per Di Francesco: minuto 23 fuori Sottil e Faragò, dentro Nandez e Klavan, minuto 23, il Cagliari passa dunque a difendere a tre. Di qua Conte gioca il tutto per tutto: esce Bastoni, dentro Lautaro a 18’ dalla fine, con il passaggio alla difesa a quattro.
conte eriksen eriksen
E’ una partita a scacchi: Pavoletti non ne ha più, è il turno di Cerri, siamo ormai nell’ultimo quarto d’ora. E l’Inter sfiora ancora al gol con Sensi: destro deviato in angolo. Ed ecco l’1-1: corner di Sensi, Cragno respinge, dal limite dell’area Barella trova un destro al volo perfetto, proprio contro la sua ex squadra. Non cambia l’inerzia della gara, nerazzurri ora alla ricerca del ribaltone. Hakimi esce per infortunio, dentro D’Ambrosio a 7’ dalla fine. Ed è lui l’uomo del 2-1: cross di Barella sugli sviluppi di un angolo, sul secondo palo D’Ambrosio trova il colpo di testa che batte Cragno. Lo stesso portiere a 2’ dalla fine blocca il sinistro di Lukaku.
Il Cagliari si butta in avanti. E a 100” dalla fine Cerri si divora il 2-2, dopo l’inserimento di Lykogiannis. Dentro Simeone, fuori Carboni, mentre nell’Inter Sanchez resta in campo nonostante un problema muscolare. Cinque minuti di recupero, al terzo dei quali Cragno su butta in area su corner. Ma così favorisce la ripartenza dell’Inter, Lukaku in campo supera proprio il portiere avversario a metà in campo e poi vola a porta vuota verso il 3-1. Lo Shakhtar è dimenticato.
MAROTTA
Da fcinter1908.it
antonio conte marotta
Dobbiamo migliorarci per forza, ma io che sono dentro e che valuto ogni giorno il lavoro dico che questo ciclo è finito parzialmente l’anno scorso con la finale di Europa League e il secondo posto: quest’anno sta continuando, siamo stati eliminati da una competizione. Ne sono rimaste due che dobbiamo onorare al meglio, ma devo sottolineare anche che il lavoro dell’area tecnica sta producendo miglioramenti in vista di un lavoro futuro. A gennaio? Voi parlate di costruzione, io rifiuto il termine: stiamo migliorando, quando si è eliminati e altri passano vuol dire che c’è differenza. Il lavoro è stato importante, ha portato segnali di crescita evidenti: dobbiamo continuare ancora, la delusione è accompagnata da autocritica. Ci sono margini di miglioramento”.
Beppe Marotta, CEO Sport dell’Inter, è intervenuto ai microfoni di DAZN prima del fischio d’inizio della gara contro il Cagliari. Queste le sue dichiarazioni: “L’incontro è stata consuetudine, avviene quotidianamente. Si è analizzato il momento nell’ottima positiva di una giusta autocritica e con una visione ottimistica del futuro. Eriksen? Non è stato affrontato, è competenza dell’allenatore: fa parte della rosa, è a disposizione con professionalità. E’ giusto che l’allenatore valuti se schierare uno o l’altro: oggi gioca ed è la testimonianza che tutti sono utili. Stagione positiva solo con lo scudetto? No, è un ciclo iniziato l’anno scorso. Non voglio parlare di progetti o percorsi: tutto è migliorabile. C’è delusione per essere usciti e condiziona il sentimento di tutti noi in società e dei tifosi, che sono quelli che vivono per questa fede. Abbiamo l’obbligo di dare il massimo dell’impegno per raggiungere traguardi importanti.
conte marotta eriksen