Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
URSULA VON DER LEYEN SORVOLA IL CONFINE GRECO TURCO
Ursula von der Leyen apre alla possibilità di utilizzare i fondi del bilancio Ue per costruire muri anti-migranti. La svolta è confermata dalla lettera che la presidente della Commissione europea ha inviato ieri sera a tutti i leader Ue in vista del summit straordinario del 9-10 febbraio. […] von der Leyen presenta un piano in 15 punti, […] tra queste c'è la «mobilizzazione di fondi Ue per aiutare gli Stati membri a rafforzare le infrastrutture per il controllo delle frontiere».
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La parola "infrastrutture" - che sta appunto a indicare la costruzione di muri e barriere – […] è stata inserita dopo una lunga giornata di trattative […] la Commissione rompe un altro tabù e cambia decisamente posizione rispetto a una questione sulla quale era sempre parsa intransigente. Poco più di un anno fa, quando alcuni Stati avevano chiesto la possibilità di usare i fondi del bilancio Ue per le barriere anti-migranti, la Commissione aveva negato questa possibilità. Ora, evidentemente, i tempi sono cambiati.
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Per contrastare i flussi lungo la rotta balcanica, l'Austria ha chiesto di finanziare con i fondi europei (2 miliardi) la costruzione di una barriera tra Bulgaria e Turchia. Frontiera che secondo von der Leyen «deve essere una priorità». […] la presidente della Commissione propone anche di aumentare «il supporto per le attrezzature e la formazione» per Tunisia, Egitto e Libia, che dovranno «rafforzare le loro capacità di ricerca e soccorso» nel Mediterraneo.
MIGRANTI IN UN CAMPO DI DETENZIONE IN LIBIA
Tradotto: più motovedette per monitorare le loro acque territoriali e riportare a terra i migranti intercettati. C'è anche l'idea di avviare partnership con Tunisia ed Egitto per contrastare la tratta di esseri umani attraverso pattugliamenti congiunti composti da poliziotti e magistrati europei.
Nei Balcani sarà rafforzata la presenza di Frontex e «nella prima metà del 2023» verrà lanciato un progetto pilota per istituire hotspot in cui eseguire le cosiddette "procedure di frontiera" che prevedono un esame accelerato delle domande d'asilo alle frontiere Ue, con relativo rimpatrio rapido per chi non ha diritto. Von der Leyen vuole poi stringere accordi con i Paesi d'origine – usando la leva dei visti e degli accordi commerciali – per costringerli a riprendersi i loro connazionali. Ma al tempo stesso dice che bisogna intensificare i corridoi umanitari e avviare progetti «per attirare lavoratori qualificati». […]
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