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    DIROTTA SU CUBA (E POI CAPISCI CHE È MEGLIO LA GALERA NEGLI USA) – IL BLACK PANTHER POTTS: “LA RIVOLUZIONE CUBANA MI HA DELUSO, TORNO NEGLI STATI UNITI” (PUR SAPENDO CHE FINIRA’ IN PRIGIONE)


     
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    Maurizio Molinari per "La Stampa"

    kathleen cleaver ex leader pantere nerekathleen cleaver ex leader pantere nereSALVADOR ALLENDE E FIDEL CASTROSALVADOR ALLENDE E FIDEL CASTRO

    Quasi trenta anni fa dirottò un aereo commerciale a Cuba, puntando a diventare un eroe della rivoluzione ma Fidel lo ha deluso ed ora William Potts ha scelto di tornare in patria, pur sapendo di finire in prigione. L'ex militante delle Black Panthers nel 1984 decise di compiere un eclatante gesto di sfida nei confronti degli Stati Uniti salendo a bordo di un aereo di linea a Newark, New Jersey, con destinazione Miami, Florida, per dirottarlo all'Avana. Usò una pistola per obbligare il pilota ad atterrare sull'isola di Fidel Castro ma una volta compiuto il gesto, la delusione fu grande.

    Le autorità cubane, anziché accoglierlo come eroe rivoluzionario, lo condannarono per pirateria facendogli passare i seguenti 13 anni dietro le sbarre. Una volta tornato in libertà Potts si è sposato ed ha avuto due figlie - entrambe emigrate negli Stati Uniti nel 2012 - ed ora, superata la soglia dei 56 anni ha maturato la convinzione di "voler fare solo il padre perché la rivoluzione mi ha deluso".

    SPECIALE LUGLIO I PERSONAGGI PI RAPPRESENTATIVI DEGLI USA BARACK OBAMASPECIALE LUGLIO I PERSONAGGI PI RAPPRESENTATIVI DEGLI USA BARACK OBAMA Fidel Castro e Che GuevaraFidel Castro e Che Guevara

    Da qui la scelta di tornare in patria, con un volo dall'Avana a Miami concluso fra le braccia degli agenti dell'Fbi, che lo hanno subito ammanettato. "Toccare il suolo della mia patria dopo quasi 30 anni è stato emozionante - ha dichiarato l'ex Black Panther ad un sito della Florida - molto è cambiato e voglio capire a fondo cosa è avvenuto".

    Riguardo a quanto lo aspetta spera nella "magnanimità del sistema della giustizia", si dice "pronto a riconoscere il reato commesso" e rinnova la richiesta di perdono indirizzata a Barack Obama in una lettera del 2009. Nella convinzione che "sia venuto il momento di tornare a casa", lasciandosi alle spalle l'errore di scommettere su una rivoluzione che lo ha deluso, come si evince da quanto afferma: "Vi assicuro che stare per 13 anni in una prigione comunista non è come andare al Club Med".

    William PottsWilliam Potts

     

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