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    “IL PM MI HA SUGGERITO DI NON PROCEDERE OLTRE” - PARLA LA 23ENNE CHE HA DENUNCIATO DEMBA SECK PER REVENGE PORN: IL CALCIATORE L’HA FILMATA DI NASCOSTO DURANTE UN RAPPORTO SESSUALE E HA INVIATO IL VIDEO AD ALTRI - LA RAGAZZA HA DENUNCIATO IMMEDIATAMENTE, MA IL CASO È STATO ARCHIVIATO DAL PM “TIFOSO” CHE ORA È SOTTO INDAGINE PER AVER CANCELLATO I VIDEO INCRIMINATI DAL CELLULARE DI SECK: “IL GIUDICE DICEVA CHE AVREI POTUTO OTTENERE UNA LETTERA DI SCUSE DA DEMBA SECK, CHE IL PROCESSO SAREBBE STATO PESANTE. MI HA SCORAGGIATO A LOTTARE E...”


     
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    Estratto dell’articolo di Elisa Sola per "la Repubblica"

     

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    «Racconto la mia storia non per me, ma per le altre. Le ragazze a cui potrebbe capitare quello che è accaduto a me. Io ho denunciato, subito. È quello che bisogna fare. E vado avanti a testa alta. Non mi vergogno di nulla. Non sono io quella che deve farlo.

    Nessuno deve permettersi di giocare con il corpo e i sentimenti degli altri».

     

    Parla per la prima volta senza chiedere l’anonimato, Veronica Garbolino, 23 anni. È lei la ex ragazza di Demba Seck che ha denunciato per revenge porn il calciatore del Torino, dopo avere scoperto di essere stata filmata di nascosto durante un rapporto. Dopo undici mesi dalla querela, il gip di Torino ha archiviato l’indagine dopo che lei ha firmato un accordo economico con il giocatore.

     

    Inoltre, la procura di Milano indaga sul comportamento del pm che avrebbe, secondo la tesi dell’accusa, cancellato dal cellulare dell’attaccante granata i filmati intimi.

     

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    Veronica, perché rende pubblica la sua vicenda?

    «Vorrei che leggendola, anche solo una ragazza trovasse il coraggio di denunciare. So che molte hanno subito quanto è successo a me e non lo fanno per imbarazzo. Altre hanno paura. Io lo sapevo già prima di denunciare che mi avrebbero affibbiato la parte della ragazza facile. Ma sono andata avanti».

     

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    Si riferisce allo stereotipo della ragazza immagine, che lei faceva nella discoteca in cui conobbe Seck?

    «Anche. Le dicerie, comunque, mi scivolano addosso. Ho studiato al liceo economico sociale. Ho sempre lavorato. Sono andata da sola a denunciare Seck. L’importante è che chi ha commesso un reato paghi. Nel mio caso, purtroppo, non è andata così».

     

    Come si è sentita dopo avere saputo dell’archiviazione dell’inchiesta?

    «Delusa. Speravo che un fatto del genere generasse un movimento anche a livello di opinione pubblica. Questa cosa mi ha segnata per sempre».

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    [...]

    Ricorda il giorno della denuncia?

    «È stato un bel momento. Il maresciallo di Ciriè, dopo avermi ascoltata, mi ha detto: Veronica, stai tranquilla che faremo tutto il possibile per farti avere giustizia. Con il pm invece è andata diversamente...».

     

    Le ricordo che il pm è innocente, fino a prova contraria.

    «Sto solo raccontando che mi ha suggerito di non procedere oltre. Diceva che avrei potuto ottenere una lettera di scuse da Demba Seck, che il processo sarebbe stato pesante. Mi ha scoraggiato a lottare».

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    È per questo che ha firmato la transazione tombale con Seck?

    «Non posso parlare di quell’accordo».

     

    Perché è andata negli Usa?

    «Sentivo il bisogno di volare via. Qui a Los Angeles sono lontana da tutto».

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