Da “la Stampa
giuseppe culicchia 2
Da molti anni Giuseppe Culicchia annota su un taccuino tutti quei luoghi comuni, automatismi verbali, eufemismi politically correct di cui pullula il nostro universo comunicativo quotidiano, irrimediabilmente perdendo di vista il referente. Adesso, sulla scorta di Flaubert e del suo Dizionario dei luoghi comuni, ne ha ricavato un pamphlet, “E finsero felici e contenti.
e finsero felici e contenti. dizionario delle nostre ipocrisie
Dizionario delle nostre ipocrisie” (Feltrinelli, pp229, €16,50). In greco Hypokrìnomai significa fingo, recito, e hypokrités è l’attore. Siamo (quasi) tutti attori, che si parli di sesso, religione, sport, lavoro, politica, storia - alcuni dei tanti capitoli tematici di cui è organizzato il libro. Tutti coprotagonisti di una gigantesca finzione (linguistica, ma non solo, collettiva). Dal “dizionario” di Culicchia proponiamo qui una scelta di voci del capitolo sulla cultura.
Testo di Giuseppe Culicchia
ARTE CONTEMPORANEA
Si fonda sulle «provocazioni». In definitiva, ricava un mucchio di soldi prendendosi gioco dell'ipocrisia dei più.
bruno ganz 3
BRUNO GANZ
Piangerne la dipartita con il consueto R.i.p. sui social, dimentichi delle polemiche suscitate in Germania e altrove per come interpretò Hitler nel film La caduta: in molti ritennero infatti che lo avesse reso «troppo umano» e criticarono l'attore anche per aver affermato in un'intervista che naturalmente odiava il dittatore, ma che se avesse provato solo odio nei suoi confronti non sarebbe stato in grado di calarsi nel personaggio e interpretarlo.
bukowski
BUKOWSKI
Evitare di citarlo in pubblico per via delle sue affermazioni critiche nei confronti di certe prese di posizione da parte delle femministe. Meditare se eliminare le sue opere dalla propria biblioteca come già fatto con i dvd dei film di Woody Allen e di Roman Polanski.
CARMEN
Di Bizet. Se la si mette in scena, epurarne il finale: trattasi di evidente incitazione al femminicidio.
giuseppe culicchia 1
CHECCO
Accusato di razzismo in occasione dell'uscita del suo ultimo film Tolo Tolo, anche da chi il film non lo aveva ancora visto, Zalone dixit: «Basta con la psicosi del politicamente corretto». Ma non tutti hanno la sua onestà intellettuale, specie tra gli intellettuali.
DANTE
Proibire nelle scuole ma non solo la lettura integrale della Divina Commedia, o quantomeno delle parti ritenute politicamente scorrette. Nel migliore dei casi emendarla aggiungendovi note politicamente corrette come si è fatto del resto per il Mein Kampf.
CHECCO ZALONE - TOLO TOLO
HANDKE
Indignarsi per il fatto che gli è stato conferito il premio Nobel per la Letteratura, a prescindere naturalmente da ciò che ha scritto. Sostenere che avergli dato il premio Nobel per la Letteratura non significa premiare l'opera o l'artista ma piuttosto avalli un sistema di violenza che sistematicamente silenzia i sopravvissuti al genocidio. Pretendere che la giuria torni sulla decisione. Dichiararsi sinceri democratici.
LEWIS CARROLL
LEWIS CARROLL
Chiedersi se il suo Alice nel paese delle meraviglie oggi potrebbe essere dato alle stampe e letto nelle scuole visto l'evidente interesse dell'autore nei confronti delle minorenni.
MOSTRA
Organizzarne una a Venezia con i disegni del Mostro. Di Firenze. Dichiarare: «È una provocazione artistica, ma non volevamo mancare di rispetto alle vittime».
NABOKOV
Chiedersi se oggi come oggi il suo Lolita verrebbe pubblicato, e nel caso quali reazioni susciterebbe presso le femministe.
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POLANSKI
Indignarsi perché gli è stato conferito il premio César, a prescindere naturalmente dal film che ha girato. Sostenere che avergli dato il premio César non ha il significato di premiare l'opera o l'artista ma piuttosto avalli un sistema di violenza che sistematicamente silenzia chi ha subìto lo stupro. Se un suo film viene premiato, protestare vibratamente stigmatizzando non solo il comportamento da predatore sessuale del regista ma anche il giudizio della giuria che ha osato premiare l'opera. Insultare i giurati come ha fatto Virginie Despentes accusandoli di essere una banda di «imbecilli funesti» rei di avere creato un «mondo disgustoso». Affermare seriamente che premiando Polanski il potere ha voluto commettere un altro stupro in pubblico. Non rendersi conto.
roman polanski sul set di j'accuse
PROVOCAZIONI
Indispensabili soprattutto per il corretto funzionamento del mercato dell'arte contemporanea. Nel progettarle, tenere presente che da sempre tirano innanzitutto tre argomenti: sesso, morte, nazisti. Meglio se tutti e tre insieme, come nell'opera Hell dei fratelli Jake e Dino Chapman. Dire sempre: «La mia è una provocazione».
bono vox concerto a trafalgar square
ROCKSTAR
Devono prefiggersi di salvare il mondo e approfittare dell'uscita del nuovo disco per comunicarlo al mondo. Il non plus ultra è Bono Vox degli U2, uno che gira sempre con gli occhiali da sole e il berretto stile guerrigliero e frequenta capi di Stato e/o di governo e li rimbrotta. Cercare di evadere le tasse prendendo la residenza altrove. Dire sempre: «Il rock mi ha salvato la vita».
Shakespeare
SHAKESPEARE
Proibire nelle scuole, ma non solo la lettura di Il mercante di Venezia. Proibirne anche le eventuali rappresentazioni teatrali nel caso a qualcuno saltasse in mente di riproporlo. Mandare al rogo come già si fece per Ultimo tango a Parigi la pellicola con Al Pacino nel ruolo di Shylock.
STATUE
Se ve ne fossero di ignude nel museo che si dirige, e se nel museo in questione fosse in programma la visita di un capo di stato iraniano, coprirle.
dante alighieri 2 lewis carroll giuseppe culicchia 3 dante alighieri 1