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    NON SIETE STATO, VOI - IL POLIZIOTTO CHE HA PERSO LA MANO NEL TENTATIVO DI SVENTARE UN ATTENTATO A UNA LIBRERIA DI CASA POUND A FIRENZE DOVRA’ PAGARE DI TASCA SUA LA PROTESI: LO STATO NON GLI DARÀ UN CENTESIMO - SALLUSTI: “LA POLITICA DISPENSA SOLDI OVUNQUE MA NON HA UNA LIRA PER GLI UNICI CHE NE HANNO DIRITTO”


     
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    Alessandro Sallusti per “il Giornale”

     

    Mario Vece Mario Vece

    Ieri pomeriggio l' artificiere rimasto gravemente ferito nel tentativo di sventare un attentato a una libreria di CasaPound a Firenze il giorno di Capodanno era di nuovo in camera operatoria per un intervento al bulbo oculare rimasto lesionato. Ma la notizia è un' altra, e cioè che Mario Vece, due figli piccoli e una moglie a carico, dovrà pagarsi personalmente la protesi per sostituire la mano sinistra, che gli è stata amputata, perché dallo Stato non arriverà nessun aiuto, come ha fatto sapere ieri il segretario del sindacato di Polizia Siulp al quale il poliziotto è iscritto.

     

    È bizzarro che non ci sia una forma assicurativa «Kasko» per persone che di mestiere disinnescano bombe per salvare la vita a noi tutti. Ci pare una pura idiozia, figlia di qualche cavillo di legge che il burocrate di turno ha anteposto al buon senso. Ieri sera ho avvisato il Siulp di tranquillizzare la famiglia del collega: ai costi delle cure mediche, protesi compresa, di Mario Vece ci penseremo noi de Il Giornale, o meglio ci penseranno i nostri lettori che con generosità aderirono tre anni fa a una sottoscrizione che lanciammo proprio per non lasciare economicamente soli i tutori dell'ordine in difficoltà.

     

    mario vece artificiere mario vece artificiere

    Quel fondo è ancora oggi, nonostante i numerosi interventi, attivo e capiente a sufficienza. Detto quindi che per Mario Vece - dopo quello fisico - almeno non ci sarà un danno economico, resta l'indignazione nel prendere atto che la politica dispensa soldi ovunque ma non ha una lira per gli unici che ne hanno diritto.

     

    Parliamo spesso di eroi che lo Stato mette in condizione di lavorare in condizioni disagiate e quindi rischiose. Poliziotti, ma anche i medici degli ospedali pubblici. Ieri sono scattate le sospensioni per i vertici dell' ospedale di Nola dove l' altra notte alcuni malati sono stati curati distesi a terra per mancanza di letti disponibili.

     

    Fatto vergognoso, ma mi chiedo: da quando i medici costruiscono o comperano letti? Chi ha tagliato i fondi alla sanità pubblica, chi ha lottizzato la medicina, chi ha sbagliato i piani sanitari? Non certo i medici tanto più di Nola - ma quegli stessi politici ministri, governatori di Regioni, assessori che oggi gridano allo scandalo, mandano ispettori per accertare ciò che ben sanno e provocano. Come per il poliziotto, a pagare sono sempre le ultime ruote del carro. In alto fanno finta di non sapere mai nulla, né di polizze assicurative né di letti d' ospedale. E così il Paese va a rotoli.

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