Antonio Castaldo per il “Corriere della sera”
1 C'è da preoccuparsi per le polveri sprigionate dalla demolizione del ponte Morandi?
LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DEL PONTE MORANDI
Al termine di una lunga giornata filata senza sbavature, il sindaco e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, ha rassicurato tutti: «I risultati sono migliori di quelli che ci aspettavamo», ha spiegato. Il picco massimo di Pm 10 durato cinque minuti, tra le 9.42 e 9.46, è stato di cinquemila microgrammi per metri cubo a 90 metri dal ponte, molto al di sopra dei limiti.
«Tuttavia - ha spiegato il primo cittadino - il dato è subito rientrato nella norma. Ed ora è addirittura migliore del solito, anche perché in quella zona non circolano veicoli da ore». In serata i 3.500 cittadini evacuati sono tornati alle loro case. Il primo a varcare la zona rossa è stato lo stesso sindaco.
LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DEL PONTE MORANDI
2 In che modo è stata limitata la dispersione di polveri?
Il piano di contenimento, previsto dal commissariato e dall' Ati demolizioni capeggiata dalla ditta Omini, era molto complesso. Ma si basava sul più semplice degli elementi: l' acqua. Da vasche posizionate per 1.500 metri di lunghezza, al momento dell' esplosione, si sono sollevati muri liquidi che hanno frenato l' onda di detriti. Sono stati piazzati 12 irrigatori agricoli, con gettate da 1.800 litri al minuto. E mentre 7 cannoni nebulizzatori entravano in funzione, buona parte delle restanti polveri sollevate dal botto venivano trattenute da teli alti 12 metri, per poi adagiarsi su un tappeto bagnato composto da 11 km quadrati di tessuto non tessuto.
ponte morandi demolito
3 Che cosa resta ancora da demolire?
Rimossi tutti gli impalcati, restano in piedi solo 3 pile: la 2, la 3 e la 8. In questo caso si procederà utilizzando gru della portata complessiva di 600 tonnellate ciascuna. Bucci ha confermato che la demolizione terminerà in agosto. Per quella data l' intera area sarà disponibile per la costruzione del nuovo ponte, disegnato da Renzo Piano.
4 Come procede la ricostruzione?
È partita il 15 aprile. Lo scorso 25 giugno è stata inaugurata la prima fondazione del viadotto che dovrà ricucire la ferita di Genova. Si tratta di un ponte in acciaio e calcestruzzo, realizzato con tecniche innovative dalle società Salini Impregilo e Fincantieri. Nelle prossime ore arriverà il primo impalcato prodotto a Castellammare di Stabia, costituito da elementi di 10 metri per 15, del peso di 50 tonnellate ciascuno. Nel frattempo vengono piantati i pali di fondazione, posizionati fino a 50 metri di profondità.
PONTE MORANDI DEMOLITO
5 Che tempi sono previsti per il completamento del nuovo ponte?
Nel cronoprogramma reso pubblico all' inizio dei lavori, si parlava della primavera del 2020 per la consegna dell' opera. Ieri il sindaco ha confermato la data. Bisogna però scontare almeno due settimane di ritardo. «Oggi festeggiamo la demolizione del ponte Morandi e il primo arrivo del ponte per Genova», conclude Bucci, riferendosi ai primi impalcati trasportati via mare: «Se da un lato stiamo demolendo il vecchio viadotto, al contempo costruiamo quello nuovo. Il ponte per Genova si comincia a vedere».