Francesca Basso per il “Corriere della sera”
SILVIO BERLUSCONI E ALEXANDER BERNHUBER ALL EUROPARLAMENTO
Sono lontani i tempi dei sorrisini tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. L' accoglienza del Ppe all' ex premier Silvio Berlusconi, nella sua prima giornata a Strasburgo da europarlamentare, è stata con tutti gli onori: i popolari non si possono permettere divisioni interne, devono combattere la guerra per la presidenza della Commissione Ue: oggi «al Consiglio ripartiranno da Manfred Weber - ha anticipato l' ex premier -. E se non sarà lui, sarà un altro popolare».
SILVIO BERLUSCONI ALL EUROPARLAMENTO
«Mi ha fatto molto piacere questa accoglienza - ha raccontato - perché quando il nostro capogruppo Weber si è rivolto a me, citandomi per nome (unico ad essere stato menzionato, ndr) e dandomi del bentornato in seno al Parlamento Ue e al gruppo del Ppe c'è stato un applauso molto forte e molto sostenuto».
Il leader di Forza Italia è partito a mezzogiorno da Milano con il suo aereo privato. Tappa all'Hilton - non ha ancora deciso se prendere casa a Bruxelles o a Strasburgo - e poi è andato diretto al Parlamento Ue, dove ha un ampio ufficio al nono piano per motivi di sicurezza, per la riunione dei popolari che è durata oltre tre ore.
Al termine si è intrattenuto con Weber e con il francese Joseph Daul. Berlusconi ha apprezzato «la considerazione generale conquistata in tanti anni di presenza politica anche in Europa» e ha spiegato il suo obiettivo: «Difendere gli interessi degli italiani e cambiare i rapporti con i socialisti, creando un' alleanza con i democratici di destra, i conservatori e i liberali per costituire un' altra maggioranza che riprenda il progetto dei padri fondatori e non solo cambi le attuali leggi come ad esempio quella sulle migrazioni».
SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI
L'ex premier non ha perso l' amore per la battuta. Ai cronisti che gli chiedevano come fosse tornare a Strasburgo da europarlamentare, ha risposto scherzando: «Credevo di essere a Bruxelles», per poi aggiungere che «è stata una cosa in certo qual modo piacevole perché a Strasburgo venni a lavorare e lavorai anche in maniera molto dura e anche difendendo gli interessi del mio Paese». Fine giornata a cena con gli eurodeputati di Forza Italia, incluso il presidente uscente del Parlamento Ue Antonio Tajani.