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    IL PRESIDENTE DELL’ENI RECCHI RISPONDE A DAGOSPIA: ‘NON ACCENDO I MOTORI PER LE POLTRONE MA PER NON FAR BRUCIARE UN'INTERA ECONOMIA”


     
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    Riceviamo e pubblichiamo:

    Giuseppe Recchi ENIGiuseppe Recchi ENI

    Caro Dago,
    "Scaldare i motori", oggi, per la prossima tornata di nomine nelle aziende partecipate sarebbe decisamente prematuro. Sono d'accordo con te.
    Il tuo sito legge e interpreta le vicende economiche e politiche come pochi altri e quindi riconoscerà che se sei ministri, 30 rappresentanze diplomatiche straniere, gli amministratori di giganti produttivi quali Siemens, Mittal, Shell, Ericsson, Zurich, GE insieme a quello dell'Eni, Paolo Scaroni, e al presidente e AD dell'Enel, trovano il modo di essere presenti per discutere un tema come quello degli investimenti esteri il problema sarà serio.

    GIUSEPPE RECCHIGIUSEPPE RECCHI

    E forse, quello sì, caldo.
    Abbiamo, in questo caso davvero, il problema di accendere un motore per non far bruciare un'intera economia facendo sì che questo paese torni a essere, per il mondo, un'opportunità. E soprattutto continui a esserlo per le nostre imprese.

    Certamente il destino di una nazione trascende il destino dei singoli (tra i quali c'è anche il mio che è sicuramente importante per me e forse per qualche amico che te ne sussurra, ma molto meno per il vasto pubblico dei tuoi navigati navigatori).
    Comunque grazie dell'attenzione e buon lavoro a tutti.
    Giuseppe Recchi - Presidente Comitato investitori Esteri di Confindustria - Presidente Eni

     

     

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