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    CHE BATTAGLIA AL CONI! IL PRESIDENTE DELLA FEDERCICLISMO DI ROCCO SI CANDIDA ALLA PRESIDENZA DEL COMITATO OLIMPICO NAZIONALE E ATTACCA MALAGÒ: "GESTIONE PERSONALISTICA ED ELITARIA, DEL TUTTO INADEGUATA. IL CONI HA ABBANDONATO A SE STESSE LE SOCIETÀ. MAI UNA VOLTA HA EVIDENZIATO LE RICERCHE SCIENTIFICHE CHE DIMOSTRANO COME PALESTRE E PISCINE SIANO LUOGHI SANI. E NON LO HA FATTO PERCHÉ ERA IMPEGNATO A..". - IL SOSTEGNO DI BINAGHI (TENNIS) E BARELLI (NUOTO). SI VOTA IL 13 MAGGIO


     
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    Valerio Piccioni per gazzetta.it

     

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    La notizia più sorprendente non è la decisione di candidarsi di Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo fino a poche settimane fa, alla presidenza del Coni e alla sfida del 13 maggio con Giovanni Malagò e Antonella Bellutti. La notizia è il modo in cui lo fa. Con un attacco molto duro al presidente uscente, protagonista di una "gestione troppo personalistica ed elitaria, del tutto inadeguata, in particolare, nel difficilissimo momento che stiamo vivendo.

     

    Il Coni in questi ultimi otto anni ha pensato molto all’immagine e poco alla sostanza. Siamo sempre sui giornali ed in televisione ma nel frattempo non è stato risolto neanche uno dei problemi che interessano alle Federazioni, agli Enti di promozione sportiva, alle società di base ed alle Discipline associate". Parole di vera e propria rottura.

     

    SOCIETA' ABBANDONATE

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    Di Rocco aveva rinunciato a candidarsi alla Federciclismo nelle ultime elezioni (in cui Daniela Isetti, la candidata che appoggiava, è stata sconfitta da Cordiano Dagnoni). Sembrava che questo potesse preludere a un ruolo più defilato nell’ambito del sistema sportivo, ma invece la spinta di diversi presidenti l’ha convinto a scendere in campo persino in anticipo rispetto alla tabella di marcia, che prevedeva di sciogliere la riserva dopo le elezioni degli atleti e tecnici del 13 aprile. Ecco dunque la candidatura, fortemente sostenuta soprattutto da Angelo Binaghi e Paolo Barelli, i due presidenti di tennis e nuoto, da sempre all’opposizione di Malagò.

     

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    Di Rocco fa l’esempio della grave crisi scatenata dalla pandemia. "Il Coni ha abbandonato a se stesse le società – dice ancora Di Rocco - e gli operatori dello sport, che stanno vivendo una crisi profondissima. Mai una volta il Coni ha evidenziato le ricerche scientifiche che dimostrano come palestre e piscine siano luoghi sani, dove la distanza è rispettata ben più che in autobus ed in metropolitana. E sapete perché non lo ha fatto? Perché era impegnato a chiedere al Governo più potere e più dipendenti".

     

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    IL 13 MAGGIO—   Le elezioni per la presidenza e la giunta esecutiva del Coni sono in programma il 13 maggio a Milano. Voteranno in 74 e nei prossimi giorni si comporrà il mosaico di tutti i grandi elettori con la designazione di atleti, tecnici, rappresentanti delle discipline associate, degli enti di promozione, delle società benemerite e delle strutture territoriali. Della platea elettorale fanno parte, invece, come membri di diritto i 44 presidenti di federazione, il cuore della sfida.

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