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    GIUSTO IN TEMPO PER CAPODANNO – IL DECRETO “ANTIRAVE” E' STATO APPROVATO OGGI ALLA CAMERA CON 183 SI, 116 NO E UN ASTENUTO – OLTRE ALLA STRETTA SUI PARTY ILLEGALI NEL DECRETO CI SONO DELLE NORME CHE ALLENTANO GLI OBBLIGHI SULLE MISURE ANTICOVID - VIDEO: LA BAGARRE IN AULA PER L’USO DELLA “GHIGLIOTTINA” CHE HA TAGLIATO IL DIBATTITO IN AULA E IL DITO MEDIO DI UN DEPUTATO GRILLINO VERSO LA PRESIDENZA...


     
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    conversione in legge del dl antirave 8 conversione in legge del dl antirave 8

    1. MATTARELLA HA FIRMATO LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DL RAVE

    (ANSA) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la conversione in legge del dl Rave. Lo si è appreso al Quirinale.

     

    2. DECRETO RAVE, VIA LIBERA ALLA CAMERA DOPO LA BAGARRE NELLA NOTTE TRA INSULTI E DITO MEDIO

    Da www.corriere.it

     

    Dopo la maratona degli interventi ostruzionistici delle opposizioni alla Camera, è stato approvato alle 15 di venerdì il decreto rave. Il sì definitivo dell’Aula è arrivato con 183 voti a favore, 116 no, un astenuto e alle 17.30 il presidente della Repubblica ha firmato il ddl di conversione. Pochi secondi prima del voto, quando il presidente Fontana ha spiegato i motivi del ricorso alla «ghigliottina» (qui cosa prevede), le opposizioni hanno rumorosamente protestato. L’esito del voto, con il via libera definitivo del decreto, è stato invece accolto da un applauso della maggioranza.

     

    giuseppe provenzano debora serracchiani maurizio lupi giuseppe provenzano debora serracchiani maurizio lupi

    Sono stati 73 i deputati che non hanno partecipato alla votazione finale. Dai tabulati emergono 10 assenti su 21 del Terzo Polo (due erano in missione), 6 su 108 di Fdi ( in missione), 13 su 44 di Fi (4 in missione), 9 su 65 della Lega (tutti i 9 assenti in missione), 12 su 52 nel M5S, 2 su nome di Noi Moderati (uno in missione), 16 su 69 del Pd (uno in missione) e cinque su nove del Misto. Avs il gruppo più presente: hanno votato tutti i suoi 12 deputati.

     

    «Non ho partecipato al voto sul `Dl rave´ non perché non condividessi tutti i contenuti del decreto ma perché al suo interno, all’articolo 7, c’è una norma che non condivido e cioè la revoca della sospensione dell’attività professionale per i cosiddetti medici `no vax´», spiega Nazario Pagano di Fi, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera.

     

    gianni cuperlo e andrea orlando gianni cuperlo e andrea orlando

    Ci sono infatti anche le norme che allentano gli obblighi sulle misure di contenimento del covid nel decreto rave che opera una stretta sui rave party. Il provvedimento, che introduce le misure per deterrenza e punizione di chi organizza i raduni non autorizzati, contiene una serie di altre prescrizioni sanitarie tra cui alcune modifiche alla normativa per il contrasto alla diffusione del virus. Innanzitutto prevede nuove misure che riguardano gli operatori della sanità.

     

    La scadenza dell’obbligo vaccinale per loro era fissata al 31 dicembre: il provvedimento l’ha anticipata al primo novembre consentendo agli operatori che si erano rifiutati di vaccinarsi di rientrare al lavoro. Inoltre, a partire dalla sua entrata in vigore e fino al 30 giungo 2023, sospende le multe da 100 euro con cui sono state sanzionate le persone con più di 50 anni, che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale.

     

     

    crosetto e fratoianni crosetto e fratoianni

    Con il decreto l’Esecutivo prima, e il Senato poi (alla Camera il testo è stato blindato dalla fiducia) si è intervenuto sulle norme che attengono al’uso del green pass. È stato deciso di annullare l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall’isolamento dopo aver contratto il Covid-19. Allo scadere di 5 giorni sarà quindi possibile tornare a svolgere le normali attività. Allo stesso modo è stata ridotta anche la durata del regime di auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con persone positive. Il termine dei 10 giorni è stato diminuito a 5, sempre con l’obbligo di indossate la mascherina Ffp2 in caso di assembramenti, e non sarà nemmeno più obbligatorio sottoporsi a tampone una volta finito il periodo di auto-sorveglianza.

     

     

    il dito medio di marco pellegrini alla camera il dito medio di marco pellegrini alla camera

    Abrogate anche le misure che consentivano l’accesso alle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nonché nei reparti di degenza delle strutture ospedaliere, come visitatori o accompagnatori, solo alle persone munite di green pass. Abrogato anche l’obbligo del green pass per gli accompagnatori per stare nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza e pronto soccorso, come pure l’obbligo di sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso.

     

    elly schlein elly schlein

    Tutte misure che, assicura il vicepremier Antonio Tajani, non sono in «contraddizione» con la circolare di Schillaci e l’ordinanza sui tamponi negli aeroporti: «Sono due vicende diverse e separate»: «La vicenda di oggi riguarda quello che sta accadendo in Cina mentre il rientro dei medici in corsia con qualche settimana di anticipo riguarda vicende pregresse. L’Italia si muove correttamente per tutelare la salute dei cittadini».

     

    Si conclude con l’approvazione una maratona ostruzionistica iniziata martedì, quando il governo ha incassato la fiducia sul provvedimento, che ora deve andare al Quirinale per la promulgazione e la pubblicazione in extremis in Gazzetta Ufficiale. Nella notte tra i deputati è scoppiata la bagarre, con insulti e gestacci.

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    Nel video della seduta riportato da Open si vede il presidente dell’Aula Lorenzo Fontana (Lega) impegnato ad agitare la campanella per richiamare all’ordine i parlamentari quando dall’emiciclo si sente «Animale, statti calmo, stai seduto» mentre Marco Pellegrini, deputato del Movimento 5 Stelle, alza il dito medio per mostrare alla presidenza il gesto appena ricevuto da esponenti del centrodestra.

     

    Durante la seduta c’era stato anche un siparietto tra Fratelli d’Italia e Partito democratico: «Il sottosegretario Delmastro delle Vedove non può fare il facinoroso dai banchi del suo gruppo», accusava il dem Claudio Mancini. Replica di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del partito della premier Giorgia Meloni: «È nei banchi di Italia viva, gli chiedo di tenerselo». La seduta era stata poi sospesa per 6 minuti.

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    Questa mattina intanto — dopo la sospensione tecnica della seduta dalle 7 alle 8 — c’erano stati altri 87 iscritti a parlare per la dichiarazione di voto finale sul provvedimento che opera una stretta sui rave party. Ogni deputato ha avuto dieci minuti di tempo per intervenire. Per essere convertito in legge e non decadere, il testo — che prevede anche norme sull’ergastolo ostativo e sulle sanzioni per l’obbligo di vaccino anti Covid — doveva necessariamente incassare il via libera della maggioranza dei deputati di Montecitorio entro la mezzanotte di oggi.

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    Ecco il perché della decisione della presidenza di ricorrere alla «ghigliottina», la procedura prevista dal regolamento del Senato, e applicabile per analogia anche alla Camera, di indire il voto definitivo su un decreto tagliando il dibattito in Aula.

     

    L’unico precedente di applicazione della ghigliottina alla Camera risale al 29 gennaio 2014, quando l’allora presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, mise ai voti il decreto Imu-Bankitalia 4 ore prima che questo decadesse. La decisione adottata dalla presidenza innescò una animata reazione da parte delle opposizioni, con i deputati del Movimento 5 stelle che salirono sui banchi del governo, esibendo striscioni e scandendo slogan all’indirizzo della maggioranza. Il decreto, che prevedeva una sostanziosa rivalutazione del capitale di Bankitalia, fu approvato con 236 sì, e 29 no. Anche in questo caso la reazione dell’opposizione è stata dura: «Dopo aver lanciato, per anni, strali contro le accelerazioni delle pratiche parlamentari ed essere stata la più vivace accusatrice di quelle pratiche, Meloni cade nelle stesse criticità del parlamentarismo», dicono fonti del Pd raccolte dall’Agi. E parlamentari dem hanno esposto copie della Costituzione.

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