1 - GAS SI MUOVE IL GOVERNO BONOMI: «PREPARIAMOCI AD ATTUARE I RAZIONAMENTI»
Estratto dell’articolo di Jacopo Orsini per “il Messaggero”
CARLO BONOMI
Il prezzo del gas vola ancora e preoccupa il governo e le imprese. Il presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, ha chiesto di mettere subito a punto e attuare un piano di razionamento per ridurre i consumi.
[…] L'impennata ormai fuori controllo delle quotazioni del gas preoccupa il governo. A questi livelli a ottobre, quando arriverà l'aggiornamento trimestrale delle tariffe da parte dell'Autorità dell'energia (Arera), c'è infatti chi teme il raddoppio delle bollette. Il problema sarà quindi come fronteggiare i continui aumenti.
VLADIMIR PUTIN E IL GAS
Le misure già prese dal governo di Mario Draghi per contenere i rincari rischiano infatti di non bastare. Il numero uno dell'Arera, Stefano Besseghini, ha già detto che a settembre sarà necessario verificare se le risorse messe in campo finora sono sufficienti. L'appuntamento è per la fine del mese prossimo, quando l'Autorità varerà l'aggiornamento delle tariffe, che entreranno poi in vigore dal primo ottobre.
STEFANO BESSEGHINI
Una revisione che arriverà proprio nella fase di passaggio fra l'esecutivo in carica e quello che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre. Il governo, anche se in carica solo per gli affari correnti in attesa del voto, è comunque già pronto a intervenire di nuovo. Lo ha fatto capire chiaramente ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, confermando che l'esecutivo «continuerà nelle prossime settimane a monitorare questa evoluzione e a muoversi nel solco tracciato dal capo dello Stato quando allo scioglimento delle Camere ha indicato i limiti di azione di questo governo».
MARIO DRAGHI CARLO BONOMI.
[…] Intanto si torna a parlare di interventi per sterilizzare i rincari, come quello di un limite alle quotazioni, proposto da tempo dall'Italia in Europa. «Chiediamo un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa lo dobbiamo fare a livello nazionale. Lo stiamo dicendo da mesi», ha osservato il leader degli industriali, che sul caro-energia ha invitato i partiti ad «ascoltare il grido d'allarme delle imprese». Poi Bonomi ha aggiunto: «Chiediamo di affrontare immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento».
carlo bonomi mezzora in piu 3
2 - CRISI DEL GAS, LE INDUSTRIE ITALIANE SONO “PRONTE A UN PIANO DI RAZIONAMENTO”
Lunedì il prezzo di vendita del gas naturale sui mercati europei ha segnato un altro massimo storico, toccando quasi i 300 dollari al megawattora, cioè dieci volte tanto il prezzo dell’anno scorso. Questo ultimo aumento drammatico è causato dalla decisione dell’azienda russa Gazprom di chiudere per tre giorni il gasdotto Nord Stream, che porta gas all’Europa.
GAZPROM
Questo avrà pesantissime ricadute sul costo, già altissimo, delle bollette luce e gas per famiglie e aziende. Le industrie, che hanno visto i costi energetici decuplicare nell’arco di pochissimo tempo, sanno già correndo ai ripari. Il presidente di Confindustria, Carlo Bononi, ha chiesto al Governo “di affrontare seriamente, immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento. Dal primo ottobre inizia l'anno termico e le imprese non sanno ancora come dovranno affrontarlo”.
“Chiediamo – ha continuato Bonomi - un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa, dobbiamo farlo a livello nazionale, lo stiamo chiedendo da mesi. La Germania sta studiando da tempo piani di razionamento. Noi italiani non possiamo farci trovare impreparati”.
PUTIN
Secondo la piattaforma europea Gie-Agsi, le scorte di gas in Italia sfiorano un confortante 79 per cento del fabbisogno invernale. Tuttavia, se le forniture di gas russo si interrompessero in agosto, le riserve europee e italiane rischierebbero di esaurirsi, innescando razionamenti e recessione.
Uno scenario che secondo un'analisi di tre economisti del Meccanismo europeo di stabilità sarebbe catastrofico per l’economia. Secondo lo studio, senza interventi sui consumi, lo stop del gas russo e i conseguenti razionamenti farebbero perdere all'eurozona il 1,7 per cento del Pil, con un impatto del 2,5 per cento per i due Paesi più dipendenti dal gas russo, cioè Italia e Germania.
Già oggi, le industrie sono costrette a limitare la produzione a causa del costo dell’energia e molte piccole aziende devono aumentare i prezzi. E nell’ultimo trimestre del 2022, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente prevede un ulteriore aumento del 100 per cento rispetto al costo attuale. In estrema sintesi, le bollette, già altissime, potrebbero raddoppiare.
DRAGHI PUTIN GAS