Alessandro Da Rold per “La Verità”
CARLO BONOMI
È un piccolo antipasto della tornata di nomine nelle aziende pubbliche che si consumerà nella primavera del prossimo anno, quando il governo dovrà mettere mano anche ai vertici di Eni, Enel e Leonardo. Eppure, il rinnovo dei vertici dell'agenzia Ice (impegnata nella promozione all'estero delle imprese italiane), sta scatenando notevoli appetiti (anche con potenziali conflitti di interesse), da Confindustria fino alla Farnesina.
barbara beltrame giacomello 4
Come noto, il 29 novembre è scaduto il mandato del presidente Carlo Maria Ferro. Fu nominato nel 2019 dall'allora governo di Giuseppe Conte, con la benedizione di Luigi Di Maio, all'epoca ancora ministro per lo Sviluppo economico prima di passare agli Esteri.
In questi anni i vertici di Ice hanno resistito ai diversi cambi di governo. Va ricordato che l'agenzia ha sempre avuto un ruolo strategico, anche perché direttamente collegata a Cassa depositi e prestiti e a Simest, società chiave per lo sviluppo delle imprese italiane all'estero. Di scossoni in questi anni non se ne sono registrati, tanto che nel settore si attende con trepidazione cosa decideranno di fare il premier Giorgia Meloni, insieme con i ministri Antonio Tajani (Esteri) e Adolfo Urso (Mise).
carlo maria ferro
Ferro potrebbe essere riconfermato? Difficile. Perché negli ultimi mesi sono iniziati a emergere malumori. Nel febbraio scorso, infatti, Confindustria ha fatto sentire la sua voce. Il presidente del Comitato Fiere Industria Massimo Goldoni decise così di scrivere proprio a Di Maio, lamentandosi proprio di Ferro. «Vogliamo [] evidenziarLe, nel pieno rispetto dei nostri ruoli, che ormai da mesi abbiamo registrato un atteggiamento da parte del Presidente dell'Agenzia Ice che, in più occasioni, ha messo in imbarazzo relazionale le nostre fiere con il soggetto più importante per l'internazionalizzazione del Sistema fieristico italiano».
CONTE BONOMI
Dieci mesi fa apparve a tutti chiaro che le parole di Goldoni avevano il via libera di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria e allo stesso tempo presidente della Fiera di Milano. E non è un caso che in questi giorni sia proprio Bonomi tra i più attivi nella partita per la successione a Ferro.
Ieri il numero uno di viale dell'Astronomia ha incontrato l'ex premier Conte nella sede del Movimento 5 Stelle. E non è detto che tra una critica all'ultima manovra economica e un confronto sulla situazione economico sociale, non si sia discusso anche del rinnovo dei vertici di Ice. Al posto di Ferro, infatti, Bonomi vedrebbe di buon occhio la vicepresidente di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello, che guida il gruppo Tecnico Internazionalizzazione.
barbara beltrame giacomello
Non solo. Beltrame gode anche dell'appoggio di Pasquale Salzano, «suo» presidente in Simest, dove la responsabile della comunicazione di Beltrame Group è anche consigliere. Non bisogna poi dimenticare che Beltrame è anche consigliere di Ice. Sarebbe la congiunzione perfetta tra Confindustria e il vecchio establishment contiano, dal momento che anche Salzano è sempre stato considerato un fedelissimo dei pentastellati.
Peccato, però, che Beltrame potrebbe incappare in qualche conflitto di interesse. Nel suo curriculum, infatti, la vicepresidente di Confindustria si qualifica come imprenditrice a capo della comunicazione del gruppo Beltrame, ma allo stesso tempo non viene indicata alcuna partecipazione societaria nello storico gruppo siderurgico di Vicenza.
PASQUALE SALZANO
Non va dimenticato che nel gennaio del 2022 proprio Simest aveva annunciato un investimento di 15 milioni di euro per la crescita internazionale e alla transizione ecologica di Afv Beltrame Group. Nella nota, ancora rintracciabile su internet, si specificava anche che con questa operazione, Simest «è diventata azionista di minoranza di Stahl Gerlafingen, controllata svizzera del gruppo vicentino [].».
Caso vuole che pochi mesi dopo Barbara Beltrame sia diventata anche consigliere di Simest, un ente di diritto privato certo, ma controllato e vigilato dal ministero degli Esteri che vigila allo stesso tempo anche su Ice. Da una rapida visura camerale si può scoprire che Beltrame non è solo la responsabile stampa del gruppo vicentino. È proprietario del 50% delle quote di Arbisia Srl, dove è vicepresidente con poteri operativi.
carlo maria ferro
Arbisia è azionista al 24,65% di Beltrame Holding Spa, a sua volta azionista diretto (4.06%) di Afv Beltrame Group Spa. La stessa Stahl Gerlafingen era controllata al 100% da Beltrame Group prima dell'arrivo di Simest. Possibile che in questi mesi nessuno, al ministero degli Esteri si sia accorto di questo incrocio di attività professionali e interessi economici?
Beltrame Giacomello non era ancora in Simest quando fu stanziato il finanziamento, ma era già in Ice. Non è un caso che per il posto di Ferro si facciano altri due nomi, quello di Amedeo Teti, attuale direttore generale del ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit), ma soprattutto quello di Lorenzo Angeloni, presidente del comitato per la gestione dei fondi Simest nonché direttore generale per export alla Farnesina. Quest' ultimo godrebbe dell'appoggio di Elisabetta Belloni, attuale numero uno del Dis e in passato segretario generale del ministero degli esteri.
barbara beltrame giacomello 3 carlo bonomi atreju 2021 CARLO FERRO LETTERA DI MASSIMO GOLDONI A DI MAIO CONTRO CARLO FERRO carlo maria ferro barbara beltrame giacomello 5 bonomi conte barbara beltrame giacomello 2