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    IL PRESUNTO DOSSIERAGGIO A POLITICI E VIP FINIRA’ IN CACIARA: IL GOVERNO VUOLE ISTITUIRE UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA – CROSETTO CHIEDE DI ESSERE ASCOLTATO DAL COPASIR E DALLA COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA – TAJANI PUNTA GIA’ AL “GRANDE VECCHIO”: “BISOGNA CHIARIRE CHI C’ERA NELLA CUPOLA, CHE POTREBBE ESSERSI SERVITA DEL SOTTUFFICIALE INFEDELE STRIANO PER AVERE INFORMAZIONI, MAGARI GIRATE A SERVIZI SEGRETI STRANIERI


     
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    Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

     

    carlo nordio guido crosetto carlo nordio guido crosetto

    Lanciato l’allarme, si profilano le mosse di controffensiva del governo al caso dei file scaricati illegalmente, delle banche dati violate, della privacy compromessa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si augura che il Parlamento approvi al più presto il disegno di legge cyber: «Se fossero state in vigore queste norme […]  le operazioni che abbiamo scoperto sarebbero state più difficili e le pene più significative […]». I ministri della Difesa, Guido Crosetto, e della Giustizia Carlo Nordio, dopo «uno scambio di opinioni» concordano sulla necessità di una commissione parlamentare d’inchiesta.

     

    tajani tajani

    «Una commissione con potere inquirente — dice Nordio — per analizzare una volta per tutte questa deviazione che già si era rilevata gravissima ai tempi dello scandalo Palamara». Crosetto, che ha manifestato la «piena disponibilità» ad essere ascoltato dal Copasir e dalla commissione nazionale antimafia, arriva alla stessa conclusione […]

     

    Il tema del dossieraggio dovrebbe essere affrontato in Consiglio dei ministri lunedì, come rivela il ministro per i Rapporti col parlamento, Luca Ciriani: «È grave che nessuno abbia controllato. Va fatta chiarezza». E Salvini: «Noi faremo esposti in tutte le procure italiane».

    CAFIERO DE RAHO CAFIERO DE RAHO

     

    La vicenda però arma ancora il conflitto tra maggioranza e opposizioni. Ieri il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, augurandosi «che si chiarisca presto da chi era composta la cupola» che potrebbe essersi servita del sottufficiale infedele Striano per avere informazioni, magari girate «a servizi segreti stranieri», ha detto anche che il finanziere «lavorava a stretto contatto con l’ex procuratore antimafia Cafiero de Raho», oggi deputato cinquestelle. Insorgono dal Movimento: «È falso». […]

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