Simone Di Meo per Dagospia
PIETRO SPIRITO
Primum vivere deinde philosophari. Il primo atto del neopresidente dell'Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale (Napoli-Castellammare di Stabia-Salerno) è stato autoassegnarsi lo stipendio da 175mila euro all'anno con la delibera numero 1/2016. Il provvedimento che determina il trattamento economico di Pietro Spirito è stato firmato da Pietro Spirito il 13 dicembre dello scorso anno. Una settimana dopo la nomina da parte del ministro Graziano Delrio.
La decisione inaugurale del manager vicino al Pd non ha riguardato dunque la guerriglia vietcong tra armatori e concessionari nel sito; né la maxi-inchiesta dell'Antitrust Ue sui presunti aiuti di Stato ad alcune aziende che operano nello scalo (la maggior parte delle quali riconducibile alla galassia del Comandante Gianluigi Aponte) tantomeno il mistero del bacino fantasma da 3 milioni di euro che galleggia placido in uno specchio d'acqua affidato alla società «La Nuova Meccanica Navale» oppure l'indagine dell'Anticorruzione su una brutta storia di appalti lievitati.
Autorita portuale del Mar Tirreno Centrale
Spirito si è preoccupato di sistemare anzitutto il suo onorario «provvisorio» da 14mila euro al mese. Quello definitivo arriverà quando il ministero dei Trasporti emanerà il decreto che fisserà i limiti minimo e massimo entro cui il Comitato di gestione dell'Autorità dovrà individuare la retribuzione per il presidente. Quindi, come si legge nella delibera, lo stipendio attuale di Spirito sarà soggetto a «conguaglio».