Filippo Facci per “Libero Quotidiano”
FILIPPO FACCI
Non si può leggere che il sadico Alberto Genovese «secondo l'accusa avrebbe violentato una modella»: l'ha violentata e basta, non serve il condizionale. Ci sono 19 telecamere (per 20 ore totali di registrazione ciascuna, un record mondiale) che hanno assodato stupri, crudeltà, cessione di droga e lesioni orrende.
ALBERTO GENOVESE IN AULA
Il processo a Genovese, per farla breve - anzi, abbreviata - sta diventando una barzelletta sopra la quale aleggiano i milioni che lui pagherà per sfangarla alla meglio, e a lei va bene. Intanto il rito abbreviato: sconto di un terzo e udienza a porte chiuse, una giustizia privata.
alberto genovese
Il rito prevede che l'imputato non possa presentare prove a sua discolpa, e che ci si basi solo sulle carte del pm: invece stanno infarcendo il processo di cazzate, di «dipendenza da cocaina» che non esiste clinicamente (chiamino un perito: spiegherà che esistono solo il «withdrawal», crisi di astinenza che dura una settimana o poco più, e il disturbo da «extinction», la voglia solo psicologica di riprenderla).
alberto genovese
Apprendiamo della «incapacità di intendere e di volere» di Genovese (era lucidissimo, dissero dapprima i pm) e di «alterazioni cognitive» che avrebbero pregiudicato «il consenso iniziale» di lei: che non c'è mai stato, perché l'hanno portata in camera incosciente.
Dice il qualunquista: chi ha i soldi la fa sempre franca. Questa volta ha ragione. Stanno solo trattando.
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