Francesco Musolino per “il Messaggero”
BILLY SUMMERS STEPHEN KING
Billy Summers si considera un netturbino con la pistola. In realtà è un sicario professionista, uno di quelli che dopo aver scelto e pianificato un obiettivo, non sbaglia un colpo. Dopo una carriera nell'esercito, è diventato un free-agent, si è messo in proprio, come nel grande sogno americano e oggi, alle soglie dei 44 anni, sta pensando di smettere. Di appendere il fucile al chiodo e ritirarsi in un posto caldo, a bere piña colada.
Billy Summers si considera un sicario con dei sani principi. Non uccide mai politici ed è disponibile solo per far fuori i bad boys, quelli che non mancheranno a nessuno. «È una questione di poter dormire la notte», dice con la faccia seria ai suoi committenti, facendoli sganasciare. Ecco l'innesco di Billy Summers, il nuovo romanzo di Stephen King, il re assoluto dei best seller. Lo scrittore per eccellenza dello stato del Maine firma il suo tenetevi forte 54esimo libro, da pochissimi giorni nelle librerie americane e inglesi (Scribner, pp.517 $30).
BILLY SUMMERS STEPHEN KING
L'ATMOSFERA
Uscirà in Italia il prossimo 26 ottobre per Sperling&Kupfer e la casa editrice già scalda i motori per un romanzo che richiama le atmosfere di Colorado Kid e quel filone di romanzi noir del genio dell'horror che non hai nascosto la passione per la narrativa a tutto campo, libero di spaziare e di sorprendere i suoi lettori, senza badare alle etichette.
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Billy Summers vi riconcilierà con la lettura, è uno di quei titoli che, un capitolo alla volta, è davvero difficile da mettere giù, per una felice combinazione di intreccio e ritmo, con una prosa brillante e un mucchio di personaggi molto coloriti, perfettamente a loro agio nel mondo hard-boiled, come Frankie Elvis «per via del ciuffo» meglio noto come «Solar Elvis per la calvizia incipiente», Nick Majarian e «Giorgio Piglielli meglio noto come Georgie Pigs (ovviamente nessuno glielo dice in faccia)».
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Billy ha un passato doloroso che scopriremo nella parte centrale del libro e desidera ritirarsi ma ecco l'ultima offerta irrinunciabile, degna di Don Vito Corleone: due milioni di dollari per uccidere Joel Randolph Allen. Un altro sicario professionista, uno «capace di uccidere un 15enne solo per mandare un messaggio al padre» e che adesso deve aver fatto arrabbiare qualcuno di molto potente.
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Per portare a termine il suo ultimo lavoro, Billy dovrà agire sotto copertura, diventando David Lockridge, uno scrittore cresciuto a Portsmouth nel New Hampshire. O meglio, uno che ha sempre desiderato scrivere ma ha fallito, finendo ad insegnare. Poi un divorzio e tanto, tanto alcool. Ma ora questo fantomatico David sta finalmente scrivendo la sua storia, un modo perfetto per dare a Billy una scusa per stare seduto in un caffè e studiare il momento per premere il grilletto. Funzionerà come copertura? E Joel è davvero così cattivo come glielo presenta il boss della mafia locale che desidera assoldarlo?
Occhio, Billy non è affatto un sempliciotto. È vero, si presenta con la faccia da tonto, stringendo sempre in mano un fumetto ma in realtà, legge Faulkner, riflettendo sul romanzo Thérèse Raquin di Emile Zola e il possibile collegamento con Charles Dickens. Sia come sia, Billy si ritroverà a scrivere davvero la sua autobiografia, tornando ai tempi dell'incubo di Falluja, in Iraq, quando era un cecchino per il corpo dei Marines.
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Così facendo King scoperchia il baule dei ricordi e rallenta il ritmo, cuocendo tutto a fuoco lento e il libro cambia pelle. Billy Summers diventa l'occasione anche per riflettere sulla scrittura, consegnandoci un uomo solo, un assassino perseguitato, non dai demoni come Shining ma dai libri stessi, e sono tanti gli autori cui King paga pegno, citandoli esplicitamente (fra questi, Shakespeare, Wordsworth e Cormac McCarthy).
LA SUSPENSE
Con Billy Summers, Stephen King svolta sul noir con sfumature letterarie senza concedersi nemmeno un accenno al mondo soprannaturale, tuffando il suo eroe nel cuore della provincia americana, fra sobborghi e piccoli sogni di grandezza, velando tutto di una nostalgia intenzionale, cullandoci con un falso senso di sicurezza che serpeggia sulla pagina, come un ritornello inquietante. Intanto la suspense cresce, preludio alla seconda metà del romanzo che soddisferà anche chi si aspetta più azione e meno chiacchiere.
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Difatti, l'etica di Billy, l'eroe solitario, traballerà con la drammatica entrata in scena di Alice, una 21enne che è stata stuprata da tre ragazzi e scaricata in corsa da un furgone bianco davanti alla sua porta. Alice concederà a Billy la possibilità di vendicarla e punire i suoi carnefici, per poi vincerne finalmente il cuore. Proprio come farebbe un novello cavaliere bianco, armato di un fucile Remington 700 al tempo del #MeToo. Perché quando i mostri sono umani, fanno ancor più paura. E Stephen King lo sa bene.