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    I MIGRANTI NON LI VUOLE NESSUNO - IL PUGNO DURO CON I MIGRANTI DEL PREMIER GRECO MITSOTAKIS CHE FRENA I SOCCORSI IN MARE - PRIMA LA STRAGE DI CUTRO, POI LO SCOOP DEL "NEW YORK TIMES" SUI MIGRANTI RIBUTTATI IN MARE DALLE AUTORITÀ ELLENICHE. E ADESSO LA TRAGEDIA DEL PELOPONNESO CON ALMENO 79 MIGRANTI MORTI E CENTINAIA DI DISPERSI - LA DESTRA DEL PREMIER USCENTE GRECO E' NEL MIRINO PER LA “MELONIZZAZIONE” DELLE POLITICHE MIGRATORIE – MA MITSOTAKIS, AL VOTO DEL 25 GIUGNO, SI PREPARA A ESSERE RICONFERMATO...


     
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    Estratto dell'articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

     

    kyriakos mitsotakis kyriakos mitsotakis

    Tre indizi fanno una prova. Prima la strage di Cutro, dei profughi partiti dalla Turchia e naufragati al largo delle coste italiane dopo aver evitato quelle greche. Poi lo scoop del New York Times sui migranti presi dai centri di accoglienza e ributtati in mare dalle autorità elleniche. E adesso una tragedia immane, almeno 79 migranti morti e centinaia di dispersi a sud del Peloponneso, provocata da dinamiche ancora da chiarire ma che sembrano confermare che i migranti stessero evitando la Grecia.

     

    Per Stelios Kouloglou, eurodeputato di Syriza, non è affatto sorprendente. Primo, ci spiega, «perché molti migranti vengono brutalmente respinti». Secondo, per un dato del ministero dell’Interno: sono 2.150 i profughi finiti in carcere in Grecia perché accusati di essere degli scafisti.

     

    «È ridicolo, il mio Paese è diventato la più grande prigione del mondo di presunti trafficanti di uomini: è il secondo reato più diffuso in Grecia. Ovviamente, non può essere». Insomma, «non mi meraviglia che la Guardia costiera racconti di essersi avvicinata al peschereccio e che i profughi abbiano detto di voler proseguire. Scappavano, avevano paura di essere arrestati.

    strage peloponneso strage peloponneso

     

    Eppure, anche le autorità greche sanno benissimo che gli scafisti veri scappano subito dalle barche».

     

    Sembra altrettanto ovvio, allora, che la Guardia costiera, quando ha sentito che i migranti volevano proseguire per l’Italia, li abbia lasciati andare. In un comunicato si legge che «diverse telefonate consecutive da parte dalla sala operativa alla nave per offrire aiuto hanno ricevuto una risposta negativa». Le autorità greche si sarebbero avvicinate al peschereccio per offrire cibo e soccorsi e i migranti avrebbero «rifiutato qualsiasi tipo di aiuto» esprimendo «il desiderio di proseguire il viaggio fino in Italia». La Guardia costiera sarebbe rimasta nelle vicinanze.

    kyriakos mitsotakis. kyriakos mitsotakis.

     

    Solo «alle prime luci del giorno», quando il peschereccio si è rovesciato ed è affondato, è scattata «un’ampia operazione di ricerca e soccorso». Secondo il portavoce, Nikos Alexiou, il peschereccio si sarebbe ribaltato per un brusco movimento dei migranti che si sarebbero spostati tutti su un lato. «La parte scoperta dell’imbarcazione era piena di persone, ma presumiamo che fosse pieno anche all’interno », ha dichiarato.

     

    La “melonizzazione” delle politiche migratorie da parte di Kyriakos Mitsotakis, come la definisce Kouloglou, sta sortendo insomma effetti nefasti. Il pugno duro con i migranti del premier conservatore uscente che si prepara il 25 maggio ad essere riconfermato al secondo turno delle elezioni politiche, sta drammaticamente cambiando le dinamiche dei viaggi dei migranti nel Mediterraneo.

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    Anche quando arrivano dalla Turchia, le barche ormai puntano dritte all’Italia. Da Atene, fonti vicine al Mitsotakis si limitano a far notare che al momento c’è un esecutivo di transizione e che il leader di Nea Dimokratia non può agire. Mitsotakis ha telefonato ieri al premier ad interim Ioannis Sarmas per essere aggiornato sui soccorsi, aggiungono le fonti. Un comizio elettorale previsto a Patrasso è stato cancellato. «Siamo tutti scioccati dal tragico naufragio nelle acque internazionali del Mediterraneo »,

     

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