1. MORTE RANCILIO: TESTIMONE, ‘CASA CHIUSA DALL'INTERNO, FIGLIO ACCANTO A CORPO IN SALOTTO'
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(Adnkronos) - Il figlio 35enne di Fiorenza Rancilio sarebbe stato trovato accanto al cadavere della madre, nel salotto della casa della donna, chiusa dall’interno. Lo riferisce parlando con i giornalisti il marito della donna delle pulizie dell’appartamento. “Mia moglie voleva entrare prima delle 8.30 ma era tutto chiuso.
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Ha provato dall’altro ingresso, su corso Italia, ma anche da quella parte era tutto chiuso”, racconta l’uomo. A quel punto la signora delle pulizie è andata a chiedere aiuto ai dipendenti della società immobiliare della Rancilio, che si trovano nello stesso condominio in cui vive la donna. “Sono riusciti a entrare nell’appartamento e hanno trovato la dottoressa morta in salotto. Il figlio era accanto a lei”, riferisce il marito della domestica. Il 35enne nel pomeriggio è stato trasportato in ospedale in ambulanza in stato di choc.
2. TROVATA MORTA A MILANO, FIGLIO ERA IN CASA IN STATO CONFUSIONALE
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(ANSA) - Nell'appartamento dove è stata trovata morta Fiorenza Rancilio, la donna di 73 anni appartenente a una nota famiglia di immobiliaristi, c'era il figlio di 35 anni in stato confusionale per l'effetto degli psicofarmaci assunti. Dall'indagine, coordinata dal pm di turno Ilaria Perinu, che è andata sul posto per i rilievi, risulta che la porta dell'abitazione al nono piano di uno stabile di via Crocifisso fosse chiusa dall'interno.
3. RANCILIO, LA MALEDIZIONE DELLA FAMIGLIA E L'IMPERO IMMOBILIARE TRA ITALIA E FRANCIA. AUGUSTO UCCISO QUANDO PROVÒ A SCAPPARE DAI SUOI SEQUESTRATORI
Estratto dell'articolo di Matteo Castagnoli per www.corriere.it
gervaso rancilio
Tutto inizia e finisce in via Crocefisso, nel cuore di Milano. Lì la storia «nera», «maledetta» della famiglia Rancilio, immobiliaristi italo francesi, comincia già prima del 2 ottobre 1978, quando Augusto, secondogenito di Gervaso Rancilio venne sequestrato per non essere più ritrovato. […] E finisce un mercoledì mattina di 45 anni dopo quando, nella stessa via, viene trovata morta la sorella di Augusto, Fiorenza, con profonde ferite alla testa.
Ed è da quei sopralluoghi che Morabito capì come il rapimento di Augusto, 26enne architetto, andasse messo in scena altrove: via Crocefisso era troppo stretta e a senso unico. La scelta ricadde allora su un cantiere edile a Cesano Boscone, nell'hinterland milanese. […]I contorni del rapimento, opera di un gruppo di calabresi di Buccinasco, vennero spiegati dal stesso Saverio Morabito durante il processo Nord-Sud. Rancilio fu prima portato in un box a Buccinasco, non a caso, e poi trasferito in una cascina tra Nerviano e San Giorgio sul Legnano, a nord ovest di Milano. Lì Augusto rimase alcuni giorni in ostaggio sino al suo trasferimento in Calabria (o almeno quello doveva essere il luogo di destinazione).
SEQUESTRO DI gervaso rancilio
Il padre di Augusto, Gervaso, aveva realizzato molti quartieri in Italia e in Francia. Il giorno del sequestro era accanto al figlio, quando questi venne preso dai sette rapinatori e portato via in un'auto. A quel punto, tornò in ufficio, sempre in via Crocifisso 6: «C'è l'impresa da mandare avanti. Non possiamo fermarci». Alcuni tra gli ideatori del rapimento conoscevano la famiglia Rancilio: qualcuno di loro aveva infatti in locazione un immobile di proprietà della famiglia adibito a deposito per mobili, qualcun altro addirittura abitava in una loro casa. Ma fu Gervaso stesso ad annunciare che non avrebbe potuto versare alcun riscatto per i debiti con le banche.
Il sequestro si concluse nella maniera più tragica: Augusto venne infatti ucciso dai suoi carcerieri in un tentativo di fuga. Il suo corpo non è mai stato trovato[…]
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