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    COM'È MORTA FIORENZA RANCIOLIO? EMERGONO DETTAGLI INQUIETANTI SULL'OMICIDIO DELLA DONNA DI 73 ANNI TROVATA SENZA VITA A MILANO. IL FIGLIO 35ENNE ERA IN CASA, IN STATO CONFUSIONALE, E SOTTO EFFETTO DI PSICOFARMACI - LA TESTIMONIANZA DEL MARITO DELLA DONNA DELLE PULIZIE: "QUANDO SIAMO ENTRATI ERA ACCANTO A LEI" - LA "MALEDIZIONE" DELLA FAMIGLIA RANCILIO, POTENTI IMMOBILIARISTI ITALO-FRANCESI: IL FRATELLO DELLA VITTIMA, AUGUSTO, FU SEQUESTRATO E UCCISO NEL 1978 DA UN GRUPPO DI CALABRESI CHE…


     
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    1. MORTE RANCILIO: TESTIMONE, ‘CASA CHIUSA DALL'INTERNO, FIGLIO ACCANTO A CORPO IN SALOTTO'

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    (Adnkronos) - Il figlio 35enne di Fiorenza Rancilio sarebbe stato trovato accanto al cadavere della madre, nel salotto della casa della donna, chiusa dall’interno. Lo riferisce parlando con i giornalisti il marito della donna delle pulizie dell’appartamento. “Mia moglie voleva entrare prima delle 8.30 ma era tutto chiuso.

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    Ha provato dall’altro ingresso, su corso Italia, ma anche da quella parte era tutto chiuso”, racconta l’uomo. A quel punto la signora delle pulizie è andata a chiedere aiuto ai dipendenti della società immobiliare della Rancilio, che si trovano nello stesso condominio in cui vive la donna. “Sono riusciti a entrare nell’appartamento e hanno trovato la dottoressa morta in salotto. Il figlio era accanto a lei”, riferisce il marito della domestica. Il 35enne nel pomeriggio è stato trasportato in ospedale in ambulanza in stato di choc.

     

    2. TROVATA MORTA A MILANO, FIGLIO ERA IN CASA IN STATO CONFUSIONALE

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    (ANSA) - Nell'appartamento dove è stata trovata morta Fiorenza Rancilio, la donna di 73 anni appartenente a una nota famiglia di immobiliaristi, c'era il figlio di 35 anni in stato confusionale per l'effetto degli psicofarmaci assunti. Dall'indagine, coordinata dal pm di turno Ilaria Perinu, che è andata sul posto per i rilievi, risulta che la porta dell'abitazione al nono piano di uno stabile di via Crocifisso fosse chiusa dall'interno.

     

    3. RANCILIO, LA MALEDIZIONE DELLA FAMIGLIA E L'IMPERO IMMOBILIARE TRA ITALIA E FRANCIA. AUGUSTO UCCISO QUANDO PROVÒ A SCAPPARE DAI SUOI SEQUESTRATORI

    Estratto dell'articolo di Matteo Castagnoli per www.corriere.it

     

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    Tutto inizia e finisce in via Crocefisso, nel cuore di Milano. Lì la storia «nera», «maledetta» della famiglia Rancilio, immobiliaristi italo francesi, comincia già prima del 2 ottobre 1978, quando Augusto, secondogenito di Gervaso Rancilio venne sequestrato per non essere più ritrovato. […] E finisce un mercoledì mattina di 45 anni dopo quando, nella stessa via, viene trovata morta la sorella di Augusto, Fiorenza, con profonde ferite alla testa.

     

    Ed è da quei sopralluoghi che Morabito capì come il rapimento di Augusto, 26enne architetto, andasse messo in scena altrove: via Crocefisso era troppo stretta e a senso unico. La scelta ricadde allora su un cantiere edile a Cesano Boscone, nell'hinterland milanese. […]I contorni del rapimento, opera di un gruppo di calabresi di Buccinasco, vennero spiegati dal stesso Saverio Morabito durante il processo Nord-Sud. Rancilio fu prima portato in un box a Buccinasco, non a caso, e poi trasferito in una cascina tra Nerviano e San Giorgio sul Legnano, a nord ovest di Milano. Lì Augusto rimase alcuni giorni in ostaggio sino al suo trasferimento in Calabria (o almeno quello doveva essere il luogo di destinazione).

     

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    Il padre di Augusto, Gervaso, aveva realizzato molti quartieri in Italia e in Francia. Il giorno del sequestro era accanto al figlio, quando questi venne preso dai sette rapinatori e portato via in un'auto. A quel punto, tornò in ufficio, sempre in via Crocifisso 6: «C'è l'impresa da mandare avanti. Non possiamo fermarci». Alcuni tra gli ideatori del rapimento conoscevano la famiglia Rancilio: qualcuno di loro aveva infatti in locazione un immobile di proprietà della famiglia adibito a deposito per mobili, qualcun altro addirittura abitava in una loro casa. Ma fu Gervaso stesso ad annunciare che non avrebbe potuto versare alcun riscatto per i debiti con le banche.

     

    Il sequestro si concluse nella maniera più tragica: Augusto venne infatti ucciso dai suoi carcerieri in un tentativo di fuga. Il suo corpo non è mai stato trovato[…]

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