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    QUANDO L'AMORE È UNA MALATTIA - SEI DONNE PRENDONO L'HIV DA UN RAGAZZO ROMANO, VALENTINO T., CHE LE FACEVA INNAMORARE E PRETENDEVA RAPPORTI NON PROTETTI, SAPENDO DI ESSERE SIEROPOSITIVO - ''LE IENE'': ESISTONO SITI PER CHI VUOLE CONTRARRE IL VIRUS (VIDEO)


     
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    1. CONTAGIA SEI DONNE CON L’HIV TRENTENNE SIEROPOSITIVO ARRESTATO IL TIMORE TRA LE SUE VITTIME ANCHE UNA 14ENNE. GLI AGENTI: «POTREBBERO ESSERCI ALTRE INFETTATE»

    Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera

     

     

    Sapeva di essere sieropositivo e ha deliberatamente contagiato sei donne a Roma. E adesso il sospetto è agghiacciante: altre ragazze incontrate dopo un contatto attraverso le chat potrebbero aver contratto l’Aids. Tutte vittime di Valentino T. (il nome non è di fantasia), dal 2006 risultato positivo al virus come certificano i medici dello Spallanzani e arrestato per ordine dei giudici di Roma.

     

    L’allarme lanciato ieri dalla polizia giudiziaria che ha svolto gli accertamenti su delega del pm Francesco Scavo, fa temere il peggio: «Crediamo che possano esserci altre donne infette e speriamo che possano rivolgersi a noi, questo caso si intreccia a un vero problema sociale perché ci siamo accorti che i ragazzi che dialogano online sono disinformati ed esposti a questa malattia e alle sue conseguenze».

     

    Le vittime già identificate hanno tra i venti e i trent’anni, ma c’è anche una minorenne. Non c’è per loro alcuna possibilità di guarigione, potranno sperare soltanto di tenere sotto controllo la malattia. Ragazze che non erano ancora nate quando l’Aids si manifestò nei volti scavati di pop star, divi hollywoodiani e principi della danza classica ormai devastati dall’Hiv. E adesso devono combattere una battaglia terribile.

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    Trent’anni, belloccio, Valentino T. aveva una vita apparentemente normale fatta di lavoro e amici. Incantava tutte via chat, in tante rispondevano e qualcuna vinceva il primo premio: una notte di sesso con lui. A volte veri e propri festini organizzati con altri coetanei. Da lui le donne si lasciavano convincere a fare sesso senza protezione. E adesso tra le prove che gli vengono contestate c’è la perizia medica che mette a confronto i virus del contaminatore e del contaminato «dello stesso ceppo virale». Una tra le vittime ha avuto con lui una relazione di quasi un anno prima che un amico comune la informasse: «Sai che Vale è sieropositivo?».

     

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    Drammatica la vicenda della quattordicenne: Valentino T. era stato il compagno di classe della sorella maggiore. Il ragazzo la riaccompagnava a casa dopo la scuola. Ascoltata dal magistrato (oggi è maggiorenne) ha inizialmente negato, salvo poi ammettere: «Sì ho avuto un rapporto completo senza protezione con lui». Gli investigatori le hanno suggerito di fare le analisi. La ragazza va allo Spallanzani e arriva il responso: positiva all’Hiv.

     

    Sono casi fotocopia: un’altra inizia con lui una relazione nel 2006. All’epoca non ha ancora avuto rapporti, il primo senza protezione. La sieropositività le viene diagnosticata ad aprile del 2012. In quel periodo Valentino è già con un’altra. L’ha conosciuta sul social network . Chatta e «con lui consuma rapporti protetti e talvolta dietro insistenza dell’uomo non protetti», come evidenzia il gip Alessandro Arturi. Il 21 settembre 2014, dopo un ricovero in codice rosso per una gravissima forma di polmonite contro cui gli antibiotici si rivelano insignificanti, le viene diagnosticata l’infezione di Hiv».

    tweet contro il titolo di the sun tweet contro il titolo di the sun

     

    Tutte gli credono, molte sono innamorate, poche sospettano. E quando accade lui nega arrivando a falsificare il certificato che attesta la sieropositività rilasciato dall’ospedale. Come con una delle sue vittime, la prima a sporgere denuncia a fine 2014. Per tutte le altre era il ragazzo sexy della porta accanto da tenere stretto. Solo una lo ha lasciato. Motivo? Le era infedele.

     

     

    2. VIDEO - LE IENE, NADIA TOFFA, IL SITO PER CHI VUOLE CONTRARRE L'AIDS

     

    http://mdst.it/03v578899/

     

     

    3. “VOGLIO PRENDERE L’HIV”, A LE IENE LA VICENDA DEI SITI DI INCONTRI PER CONTRARRE L’AIDS

    IL TEST HIV VENDUTO IN FARMACIA jpeg IL TEST HIV VENDUTO IN FARMACIA jpeg

    Andrea Parrella per http://tv.fanpage.it/

     

    Nadia Toffa mostra a Le Iene un caso piuttosto assurdo, che fa luce sul virus dell'Hiv e di come, rispetto al terrore assoluto nei confronti della malattia nei decenni scorsi, oggi sia diventato qualcosa di sostanzialmente sopportabile, per il quale non si muoia più. Purtroppo però, il risvolto negativo della medaglia è la scoperta, da parte dell'inviata de Le Iene, di blog e siti dove persone, in questo caso omosessuali, non affette dal virus e dunque negative, decidono di programmare appuntamenti con sconosciuti positivi per contrarre il virus.

     

    Il Truvada usato per la prevenzione HIV Il Truvada usato per la prevenzione HIV

    L'escamotage per scoprire il perché è sempre quello della telecamera nascosta. I complici della Toffa incontrano varie persone positive, che fanno emergere aspetti assolutamente inattesi della questione. L'Hiv, essendo oramai un virus col quale di fatto si può convivere, è divenuto molto più tollerato, a differenza di altri virus come l'epatite e la sifilide. Questo grado di tolleranza fa sì che molte persone, pur di godersi il piacere di fare sesso senza protezione, anche con perfetti sconosciuti, decidano di programmare questi incontri per farsi contagiare.

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    La prima persone incontrata, nonostante l'idea malsana di fondo di accettare di contagiare qualcuno, sembra piuttoso coscienzioso, mette il complice della Toffa in guardia rispetto agli eventuali pericoli, le conseguenze inaspettate e tutto ciò che non si potrebbe immaginare rispetto agli effetti del contrarre il virus. Gli altri, al contrario, sembrano decisamente più disinteressati ed irresponsabili rispetto all'idea di trasmettere il virus ad uno sconosciuto.

     

    Perché contrarre l'HIV?

    Le ragioni principali, essenzialmente malsane, per le quali queste persone decidono di trasmettere o contrarre il virus (che si può trasmettere esclusivamente tramite rapporti sessuali) sono principalmente di due tipi: poter fare sesso con altri uomini senza alcuna protezione, consci di non correre rischi; sapere che si stia "sicuri" e non si corrano rischi, quasi come si entrasse a far parte di un club esclusivo.

     

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    Naturalmente Nadia Toffa fa in modo da incontrare personalmente alcune di queste persone, facendo capir loro che è un atteggiamento sbagliato e che, così facendo, si tende ad aggravare ancora di più l'azione dello Stato, che prova a promuovere campagna in favore dell'uso del preservativo. Perché in sostanza, nei rapporti sessuali, etero o omo, con persone sconosciute, l'unico modo per stare sicuri è quello di proteggersi.

     

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