guglielmo alessandro re d olanda
Estratto dell’articolo di S.Fin. per il “Corriere della Sera”
I Caraibi e le coste del Sudamerica, il Sudafrica, l’Indonesia. Tutti territori che l’Impero olandese ha prima o dopo posseduto tra il XVII secolo e la metà del Novecento. Con un’eredità storica controversa, perché ad alimentare l’economia di quelle colonia furono anche la deportazione e il commercio di centinaia di migliaia di schiavi.
«Un crimine contro l’umanità», secondo il sovrano Guglielmo Alessandro, […] in occasione del 160esimo anniversario dell’abolizione della schiavitù nell’Impero […]il sovrano ha personalmente chiesto perdono «come re e membro del governo, e con il peso di queste parole nel cuore e nell’anima». […]
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Parole che costituiscono l’ultimo gesto di Guglielmo per smarcarsi dal passato del suo Paese e della dinastia da cui discende: secondo uno studio pubblicato a maggio, tra il 1675 e il 1770 gli Orange-Nassau avrebbero guadagnato dal commercio di esseri umani l’equivalente odierno di 600 milioni di dollari. […]
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