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    IL RECORD DI MORTI DI GIOVEDÌ NON ERA UN RECORD – AI 993 DECESSI NE ANDAVANO SOTTRATTI 128, CHE SONO STATI COMUNICATI DALLA LOMBARDIA QUEL GIORNO MA SI RIFERIVANO A PIÙ DI UNA SETTIMANA FA. CHE POI È IL TEMPO MEDIO CON CUI VENGONO SEGNALATI I DATI SUI DECESSI. NEL BOLLETTINO SPESSO FINISCONO MORTI AVVENUTE PIÙ DI UN MESE PRIMA


     
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    CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

    Luciana Matarese per www.huffingtonpost.it

     

    Il record non era un record. Il numero dei morti che ieri (giovedì,, ndR) avrebbe dovuto diramare il Ministero della Salute insieme a quello dei contagiati, dei tamponi, dei ricoverati e dei guariti, non è quello che ha comunicato.

     

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    A quel 993, accolto come “il più alto di sempre, il più triste”, andrebbe sottratto infatti 128. Riducendo così il totale dei decessi a 865. Sempre alto, per carità - parliamo di morti, vale la pena ricordarlo una volta in più - ma certo non da record (il picco resta al 27 marzo, quando i decessi registrati furono 969).

     

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    Ma perché 128? Da dove arriva questo numero? Dalla Lombardia. HuffPost ha verificato, infatti, che la Regione ieri ha comunicato al Ministero della Salute un numero di morti avvenute ben oltre una settimana fa, “il tempo medio cui si riferiscono i dati sui decessi inviati al Ministero della Salute”, spiega una fonte dal Palazzo della Regione presieduta da Attilio Fontana.

    ATTILIO FONTANA ATTILIO FONTANA

     

    “Ieri dalla Lombardia - confermano - sono stati comunicati al Ministero della Salute 128 decessi che si riferivano a oltre una settimana fa, comunicati dai Comuni”. In particolare, “dei 347 decessi comunicati ieri dalla Regione Lombardia 219 si riferivano agli ultimi sette giorni, come avviene mediamente, 114 a oltre una settimana, 14 a un periodo ancora precedente, più o meno alla fine di ottobre”.

     

    I dati, dunque, sono arrivati in ritardo e in ritardo sono stati trasmessi al Ministero. Ma che cosa rallenta la cinghia di trasmissione? Dove nasce l’inghippo? Difficile stabilirlo perché da quello che risulta ad HuffPost i Comuni trasmettono le informazioni relative ai decessi al Ministero dell’Interno, che poi passano al Ministero dell’Economia e delle Finanze e poi alla Regione. L’iter, dunque, è piuttosto lungo.

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    E il risultato è che capita di conteggiare oggi morti avvenute oltre un mese fa. Come è successo, per l’appunto, ieri. Non solo in Lombardia. Causa un ritardo nella registrazione dei dati, infatti, anche il numero dei decessi registrati in Friuli Venezia Giulia ieri era diverso da quello comunicato inizialmente.

     

    Non 34, ma 52, ossia 18 in più - 14 avvenuti tra il 18 e il 30 novembre e 4 il primo dicembre. Insomma, chi riteneva il dato dei morti l’unico veramente attendibile deve ricredersi. Ieri non lo è stato. E chissà magari si è scoperto perché si è gridato al record. Che record non era.

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