SALVINI DRAGHI
Emanuele Lauria per "la Repubblica"
La deadline è fissata per domani: oltre quella data Mario Draghi non può e non vuole andare. Tempo ai partiti ne ha dato sin troppo, eppure le indicazioni sui nomi dei sottosegretari per completare la squadra ancora non arrivano. È una questione che il premier guarda con un distacco che ora dopo ora diventa insofferenza: non a caso ha delegato buona parte del lavoro di raccordo ai suoi più stretti collaboratori a Palazzo Chigi.
roberto garofoli
Ieri sera, a ricevere il reggente dei 5S Vito Crimi, c'era Roberto Garofoli, il magistrato che l'ex presidente della Bce ha voluto al fianco nella sua nuova esperienza. Lui, Draghi, farà alcune scelte tecniche - vuole riservarsi ad esempio un'opzione per lo Sport - ma per il resto non intende sobbarcarsi l'onere di sciogliere i nodi politici della sua maggioranza: attende uno scatto d'orgoglio dalle forze che lo sostengono. E allora tutto è in stand-by: la partenza sprint, per il nuovo esecutivo, non c'è.
MASSIMO BITONCI
Matteo Salvini ha giocato a fare il primo della classe: «Noi la lista l'abbiamo presentata, altri non hanno fatto i compiti», ha detto il leader della Lega. Nel suo, di elenco, ci sono con molta probabilità Massimo Bitonci all' Economia, Stefano Candiani all'Interno, Lucia Borgonzoni all'Economia, Vannia Gava alla Transizione ambientale. Nicola Molteni, l'uomo dei decreti sicurezza, non rivedrà il Viminale ma potrebbe essere dirottato alla Giustizia, Claudio Durigon potrebbe tornare al Lavoro dopo l'esperienza nel Conte I, malgrado le perplessità del Pd.
LUCIA BORGONZONI CON LA MASCHERINA
La Lega potrebbe mettere un piede anche all' Istruzione (Rossano Sasso o Mario Pittoni) e alle Infrastrutture, anche se una condanna a 3 anni e 5 mesi per peculato (in primo grado) pone un interrogativo sulla nomina di Edoardo Rixi.
Ma l' allusione di Salvini ai compagni di scuola meno preparati porta dritto ai 5Stelle, che stanno vivendo una sorta di psicodramma: l' allargamento della maggioranza costringe già a un netto ridimensionamento degli incarichi (prima erano 21 i posti di viceministro e sottosegretario occupati dai grillini) e nelle ultime ore la fuoriuscita di 40 "dissidenti" fra Camera e Senato ha ridotto ancora di più la consistenza dei gruppi e dunque i posti a disposizione. Il reggente- uscente Vito Crimi non intende scendere sotto quota 12, ma è possibile che debba accontentarsi di 11.
claudio durigon foto di bacco (1)
Il mondo M5S è avvolto da una nebulosa, da cui emerge qualche possibile conferma (Laura Castelli al Mef, Carlo Sibilia agli Interni, Pierpaolo Sileri alla Salute) e qualche designazione in bilico: a Giancarlo Cancelleri, uno dei pionieri del Movimento, qualcuno contesta il reato di "poltronismo".
Nome nuovo potrebbe essere quello di un'altra siciliana, Barbara Floridia, in corsa per l'Istruzione. Neppure il Pd ha consegnato il suo elenco. La necessità di riequilibrare la rappresentanza di genere (i tre ministri sono tutti uomini) costringe a sacrifici di peso fra gli uscenti. Morale: ci sono nomi pressoché certi di donne (le uscenti Valeria Sereni, Anna Ascani, Simona Malpezzi), in quota Zingaretti c'è una possibile new entry (l'assessora regionale del Lazio Alessandra Sartore) e poi altri big di sesso maschile a contendersi due soli posti: quotato Andrea Martella, potrebbe rientrare con una delega pesante l'ex ministro Enzo Amendola.Ancora in campo Antonio Misiani e Matteo Mauri.
IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI - LUIGI DI MAIO - ROBERTO GAROFOLI
Forza Italia aveva la lista pronta con Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Battistoni, Giuseppe Moles, Alessandra Gallone, Francesco Paolo Sisto, Giorgio Mulè, Antonio De Poli o Antonio Saccone in quota Udc. L' indicazione di Palazzo Chigi di fornire almeno il 50 per cento di donne ha fatto saltare tutto: e in corsa, sponsorizzata da Mara Carfagna, torna Deborah Bergamini e spunta il nome di Stefania Craxi. I partiti non trovano l' accordo. Sotto l' occhio impaziente, se non spazientito, di Draghi.
giancarlo cancelleri